Acinque

RISULTATI 2023 – Scendono ricavi e margini di Acinque nell’esercizio 2023 (ma il 2022 beneficiava di proventi non ricorrenti). I ricavi caratteristici sono diminuiti del 7% a 600,4 milioni, ma come si è detto il 2022 includeva 15,3 milioni di proventi riferiti alle “Partite Pregresse” su tariffe idriche relative a precedenti esercizi. Tuttavia vi sono stati anche minori volumi di gas, energia elettrica e calore venduti per effetto di un clima straordinariamente mite e di maggiore attenzione ai consumi da parte della clientela. E gli altri proventi sono scesi del 20,4% a 49,9 milioni di cui 4,5 pe contributi in conto esercizio alle imprese non energivore e non gasivore (7,5 milioni nel 2022). I costi per consumi di materie prime sono diminuiti in misura superiore ai ricavi (-29,7% a 301,2 milioni), in relazione al calo dei prezzi dell’energia. Stabile a 40,1 milioni il costo del personale (pur in presenza di un numero di dipendenti passato da 797 a 773 unità), mentre i costi per servizi sono balzati del 56,1% a 189,8 milioni e gli altri costi operativi del 37,7% a 27,3 milioni. Nel complesso l’ebitda si è attestato a 92 milioni (-6,8%); ma va rilevato che il dato 2022 escluse le poste non ricorrenti sarebbe stato di 83,5 milioni. In crescita l’ebitda della business unit Vendita, della business unit Reti (non considerando il provento non ricorrente del 2022) e della business unit Ambiente, mentre quello della business unit Energia e Tecnologie Smart ha risentito della flessione dei volumi di energia a uso riscaldamento e della riduzione dello scenario prezzi. Dopo ammortamenti in aumento da 42,7 a 50,3 milioni (anche gli accantonamenti, specie a fondo svalutazione crediti per “crediti Superbonus”, sono passati da 8,8 a 10 milioni, mentre le svalutazioni legate al contesto inflazionistico sono scese da circa 10 a 3,7 milioni), l’ebit si è ridotto del 25% a 28 milioni. Il saldo negativo della gestione finanziaria è decisamente peggiorato, balzando da 488.000 euro a 10 milioni; ciò a seguito del rialzo dei tassi di interesse, oltre al fatto che al 31/12/2023 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 257,3 milioni a fronte di 240,8 milioni a fine 2022, a seguito dell’incremento del circolante e di investimenti per 65,3 milioni, di cui 32,4 destinati alla business unit Reti, 16,8 alla business unit Energia e Tecnologie Smart, 3,4 alla business unit Ambiente, 2,6 alla business unit Vendita e 8,1 nell’area Corporate. E così l’utile ante imposte si è più che dimezzato (-51% a circa 18 milioni); dopo imposte per 6,8 milioni (tax rate in aumento dal 23% al 37,6% per la non deducibilità delle svalutazioni da impairment e dei crediti d’imposta per imprese non energivore; il 2022 inoltre beneficiava del riallineamento di intangibili ai fini fiscali di una controllata) e al netto di una quota di utile di competenza di terzi passata da 1,1 milioni a 510.000 euro, l’utile netto è ammontato a 10,7 milioni, il 65,2% in meno rispetto ai 30,8 milioni al 31/12/2022. Il dividendo ammonta a 0,085 euro per azione, in pagamento dal 10 luglio 2024.