Ariston Holding

Risultati 2022 - Risultati positivi anche nell’esercizio 2022 per Ariston Holding. Il giro d’affari è infatti balzato del 19,7% a 2.378,8 milioni, ed in particolare quello delle soluzioni termiche del 21,1% a 2.187,4 milioni (di cui 135,1 derivanti dall’acquisizione di Chromagen), quello da componenti dell’11,3% a 95,5 milioni e quello da bruciatori dell’1,4% a 95,9 milioni. Per quanto riguarda l’andamento delle vendite nelle diverse aree geografiche, in Europa vi è stato un incremento del 16,2% a 1.536,7 milioni, in Asia e Medio Oriente ben del 40,6% a 541,8 milioni (di cui però 127,8 derivanti da acquisizioni) e nelle Americhe del 7,4% a 300,3 milioni. Gli altri proventi sono anch’essi saliti del 25,2% a 42,7 milioni. I costi per consumi di materie prime sono saliti in misura superiore al giro d’affari (+30,6% a 1.149,6 milioni), mentre inferiore è stato l’incremento del costo del personale (+11,3% a 459 milioni, in presenza di un numero di dipendenti passato da 7.743 a 7.975 unità per la citata acquisizione. Analoga situazione per i costi per servizi (+11,2% a 481,3 milioni) e gli altri costi operativi (+11,4% a 30,4 milioni). Complessivamente l’ebitda è passato da 268,3 a 301,2 milioni (+12,3%); su base rettificata l’incremento sarebbe stato del 10,8% a 305,3 milioni. Dopo ammortamenti in aumento da 75,8 a 89,8 milioni (mentre gli accantonamenti sono passati da 21,4 a 17,8 milioni), l’ebit ha raggiunto 193,6 milioni (+13,2%); su base rettificata sarebbe salito del 9,4% a 222,6 milioni. Il saldo negativo della gestione finanziaria è peggiorato, salendo da 3,8 a 18,6 milioni. Al 31/12/2022 il gruppo evidenziava una liquidità netta di 60,2 milioni, in diminuzione rispetto ai 149,1 di fine 2021 a seguito del citato acquisto di Chromagen, l’acquisizione della quota residua di HTP, il pagamento di dividendi agli azionisti e l’acquisto di 1,5 milioni di azioni proprie a servizio dei piani di incentivazione a lungo termine dei prossimi anni. Comunque l’utile ante imposte è salito dell’8,7% a 179,8 milioni e, dopo imposte per 39,5 milioni (tax rate in aumento dal 17,6% al 22% in quanto il 2021 beneficiava della rivalutazione ai fini fiscali di alcuni asset materiali e immateriali), si è giunti a un utile netto di 140,2 milioni, il 2,7% in più rispetto ai 136,5 milioni al 31/12/2021. Il dividendo ammonta a 0,13 euro per azione, in pagamento dal 24 maggio 2023.