Beghelli

RISULTATI 2023 – Rimane in rosso fin dall’ebit Beghelli nel 2023. I ricavi caratteristici però sono saliti del 6,5% a 155,5 milioni (+5,8% a 147,5 milioni per il settore Illuminazione grazie alla progressiva normalizzazione del quadro economico congiunturale, e +19,7% a 7,9 milioni per i ricavi da altre attività, per effetto delle vendite dei sistemi di accumulo per impianti fotovoltaici). Gli altri proventi sono anch’essi aumentati dell’8,2% a 2,7 milioni. La variazione delle rimanenze è passata da un valore positivo per 2,2 milioni a uno negativo per 9,5 milioni. I costi per consumi di materie prime sono diminuiti ben del 12,8% a 63,8 milioni e sono lievemente scesi anche i costi per servizi (-1,9% a 35,7 milioni e gli altri costi operativi (-1,2% a 2,7 milioni). Invece il costo del personale è aumentato del 4,3% a 37 milioni, pur in presenza di un numero di dipendenti sceso da 1.040 a 941 unità; ciò per effetto degli adeguamenti salariali e degli incentivi per favorire il processo di riorganizzazione societaria. E così l’ebitda è balzato da 3 a 9,8 milioni (ma escludendo la plusvalenza di 0,3 milioni realizzata dalla vendita di due lotti detenuti dalla società cinese Beghelli Innovation China, sarebbe stato di 9,4 milioni, comunque in forte aumento rispetto ai 5,4 milioni dell’analogo dato 2022). Dopo ammortamenti in lieve aumento da 8,4 a 8,6 milioni (ma le svalutazioni sono balzate da 596.000 euro a ben 4,1 milioni, di cui 0,6 riferiti al terreno di proprietà in Monteveglio e 3,4 al complesso immobiliare di Crespellano a seguito dell’incremento degli oneri diretti addizionali di urbanizzazione, demolizione e completamento dell’iter urbanistico collegato alla cessione), si è giunti a una perdita operativa di 2,9 milioni (in miglioramento però del 51,3% rispetto a quella di circa 6 milioni del 2022). Non considerando le componenti non ricorrenti, si sarebbe passati da una perdita operativa di 3,1 milioni a un utile operativo di 0,8 milioni. Il saldo negativo della gestione finanziaria è peggiorato, salendo da 4,3 a 7,1 milioni; però al 31/12/2022 l’indebitamento finanziario netto, pari a 52,3 milioni, è diminuito rispetto ai 61,9 milioni di fine 2022. Ciò per effetto della riduzione del circolante e della cessione dei due lotti della controllata cinese che hanno dato luogo a un effetto positivo per 2,3 milioni. La perdita ante imposte si è quindi attestata a circa 10 milioni (-3,1%); dopo un effetto fiscale positivo passato da 423.000 a 600.000 euro e lo scomputo di una quota di perdita di competenza di terzi per 64.000 euro (quota di utile di 307.000 euro nel 2022), la perdita netta è ammontata a 9,3 milioni, l’8,5% in meno rispetto ai 10,2 milioni al 31/12/2022. Non considerando le voci non ricorrenti, la perdita netta sarebbe passata da 6,4 a 5,6 milioni (-14,1%).