Beghelli

RISULTATI 2022 – Risultati in calo e rosso fin dall’ebit per Beghelli nel 2022. Del resto i ricavi sono scesi del 3,4% a 145,9 milioni (+1,3% a 139,3 milioni per il settore Illuminazione trainato dall’estero con un +2,4% a 71,6 milioni, ma i ricavi da altre attività, che includevano i prodotti di sanificazione dell’aria legato all’emergenza Covid-19, sono scesi del 32,4% a 6,6 milioni). Gli altri proventi sono poi diminuiti ben del 41,9% a 2,5 milioni (il dato 2021 includeva 1,3 milioni di plusvalenza relativa alla cessione dello stabilimento di Beghelli North America, nel quadro del piano di dismissione degli asset non strategici). La variazione positiva delle rimanenze è scesa da 6,9 a 2,2 milioni. Poco variati i costi per consumi di materie prime (+1,7% a 73,6 milioni), ma sono aumentati in misura più significativa sia il costo del personale (+4,5% a 35,5 milioni, pur in presenza di un numero di dipendenti sceso da 1.087 a 1.040 unità), sia i costi per servizi (+4,2% a 36,4 milioni). Gli altri costi operativi sono invece scesi del 18,6% a 2,7 milioni. Così l’ebitda, anche per effetto di un mix di vendita sfavorevole, è sceso dell’80% a 3 milioni. Escludendo la svalutazione straordinaria di scorte di magazzino per 2,3 milioni, l’ebitda avrebbe raggiunto 5,4 milioni (comunque in forte calo rispetto ai 15,1 milioni del 2021). Dopo ammortamenti poco variati per 8,4 milioni (ma vi è stata una svalutazione per 596.000 euro riferita alle spese di sviluppo in precedenza capitalizzate), si è passati da un utile operativo di 6,8 milioni a una perdita operativa di circa 6 milioni. Non considerando la citata svalutazione e quella delle scorte di magazzino, la perdita operativa sarebbe ammontata a 3 milioni. Il saldo negativo della gestione finanziaria è peggiorato, salendo da 2,9 a 4,3 milioni; del resto al 31/12/2022 l’indebitamento finanziario netto, pari a 61,9 milioni, è salito rispetto ai 42,8 milioni di fine 2021. Ciò per effetto dell’incremento del circolante e degli investimenti realizzati nell’esercizio. Si è così passati da un utile ante imposte di 3,9 milioni a una perdita ante imposte di 10,3 milioni; dopo un effetto fiscale positivo per 423.000 euro (imposte per 616.000 euro nel 2021 con un tax rate del 15,8%) e lo scomputo di una quota di utile di competenza di terzi passata da 188.000 a 307.000 euro, la perdita netta è ammontata a 10,2 milioni, a fronte di un utile netto di 3,1 milioni al 31/12/2021.