B.F

RISULTATI 2022 - Torna in nero B.F. nell’esercizio 2022. D’altra parte i ricavi del gruppo sono balzati da 283,5 a 1.061,9 milioni, ma essenzialmente per effetto dell’ampliamento del perimetro di consolidamento: nel periodo infatti CAI e le sue controllate sono state incluse nel gruppo per 12 mesi, mentre nel 2021 erano presenti solo per 3 mesi. E hanno generato ricavi per 970 milioni a fronte di 168 milioni nel 2021. Oltre a questo vi è stato l’ingresso nel gruppo di BIA a partire da ottobre 2022, e vi sono stati positivi risultati della campagna agraria nonché un favorevole andamento dei prezzi di vendita. Anche gli altri proventi sono più che raddoppiati da 20,1 a 49,1 milioni. La variazione delle rimanenze, negativa per 39,2 milioni nel 2021 (di cui 38,1 relativi a prodotti finiti per effetto della dinamica positiva delle vendite e con particolare riferimento alle uscite di cereali nell’ultimo trimestre dell’anno a seguito del consolidamento di CAI), nel 2022 è stata invece positiva per 2,4 milioni. Anche i costi per consumi di materie prime sono però balzati da 195,8 a 891,8 milioni; analogamente il costo del personale è passato da 19,3 a 50,43 milioni (in presenza del resto di un numero di dipendenti passato da 397 a 910 unità), i costi per servizi da 29,7 a ben 105,3 milioni e gli altri costi operativi da 6,3 a 17,8 milioni. Gli incrementi di immobilizzazioni per lavori interni sono passati da 4,2 a circa 7 milioni. L’ebitda è nel complesso balzato da 17,4 a 55,1 milioni, e pur dopo ammortamenti e accantonamenti in complessivo aumento da 14,9 a 34,9 milioni (soprattutto a seguito dell’ampliamento del perimetro del gruppo, ma anche dei nuovi investimenti), l’ebit è comunque passato da soli 2,5 a 20,3 milioni. Il saldo negativo della gestione finanziaria è peggiorato, salendo da 2,2 a 6,6 milioni; del resto al 31/12/2022 l’indebitamento finanziario netto ammontava a ben 179,9 milioni a fronte dei 25,6 milioni di fine 2021 sempre a seguito delle acquisizioni effettuate. Comunque l’utile ante imposte è passato da soli 328.000 euro a 13,6 milioni; dopo imposte per 4,3 milioni (tax rate del 31,4%, contro un effetto fiscale positivo di 297.000 euro) e l’imputazione a terzi di una quota di utile di competenza passata da 1,1 a 4,3 milioni, si è passati da una perdita netta di 509.000 euro a un utile netto di circa 5 milioni. Il dividendo ammonta a 0,04 euro per azione, in pagamento dal 24 maggio 2023.