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Risultati 2023 - Banca Mediolanum, come tutto il settore bancario, nel 2023 ha continuato a beneficiare notevolmente dello scenario crescente dei tassi di interesse, ed infatti il margine di interesse è balzato del 74,1% a circa 826 milioni. Le commissioni nette sono salite dell’11,3% a 1.023,2 milioni; in particolare le commissioni di sottoscrizione fondi sono scese dell’8,3% a 38,7 milioni, mentre quelle di gestione sono aumentate del 7,6% a 1.107,6 milioni e quelle su servizi di investimento del 10,4% a 217,1 milioni. Per contro le commissioni da servizi bancari sono diminuite dell’8,6% a 144 milioni e le commissioni diverse del 5,9% a 43 milioni. Nel complesso le commissioni attive sono passate da 1.628,8 a 1.717,8 milioni (+5,5%). In aumento però del 3,2%, a 576,2 milioni, anche le commissioni passive ed oneri di acquisizione, e le altre commissioni passive sono salite del 17,9% a 112,2 milioni; complessivamente le commissioni passive sono aumentate del 5,3% a 688,3 milioni. Il saldo della gestione assicurativa è passato da un valore positivo di 2.794,5 milioni a uno negativo per 1.860,4 milioni. Ciò ha portato a un margine di intermediazione primario passato da un valore positivo per 4.188,2 milioni a uno negativo per 11,2 milioni. Ma al contrario il saldo della gestione finanziaria, esclusivamente per effetto del risultato netto delle attività a fair value, è passato da un valore negativo per 2.792,5 milioni a uno positivo per 1.913,1 milioni. Così il margine della gestione finanziaria e assicurativa è balzato del 36,3% a circa 1.902 milioni. Le rettifiche nette su crediti, sempre di valore contenuto, sono però salite da 22,4 a 32,7 milioni. Il risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa ha quindi raggiunto 1.869,2 milioni (+36,1%). Il totale dei costi è salito del 10,5% a 802,8 milioni, ed in tale ambito il costo del personale è aumentato del 7,2% a 286,4 milioni, in presenza di un numero di dipendenti passato da 3.490 a 3.635 unità. Sono notevolmente aumentati gli accantonamenti per rischi ed oneri, passati da 14,5 a 28,8 milioni. Tutto ciò ha comunque portato a un risultato operativo netto balzato del 64,8% a 1.066,4 milioni. Sono stati conseguiti utili da cessione investimenti per 763.000 euro (4,2 milioni nel 2022, ma erano state anche evidenziate perdite su partecipazioni per 7,3 milioni); l’utile ante imposte ha così raggiunto 1.067,2 milioni (+65,8%) e, dopo imposte per 245,3 milioni (tax rate in aumento dal 21,2% al 23%), si è giunti a un utile netto di 821,9 milioni (+62,2% rispetto ai 506,8 milioni al 31/12/2022). Il dividendo complessivo ammonta a 0,7 euro per azione, di cui 0,28 a titolo di acconto pagati il 22 novembre 2023 e 0,42 quale saldo in pagamento dal 24 aprile 2024.