(Valuta in EUR)
- n.d.
- +0.17%
27 dicembre 2024 ore 07:33 Mercato chiuso. Dati ritardati di 20 min.
Profilo società
La società in sintesi
Il Gruppo Campari è fra i leader mondiali nel settore delle bevande alcoliche, con un portafoglio marchi costituito da un mix diversificato di brand riconosciuti a livello internazionale e dotati di una posizione di forza nei rispettivi mercati di riferimento. Fondato nel 1860 è presente in oltre 190 paesi nel mondo, con posizioni di primo piano in Europa e nelle Americhe. I principali marchi internazionali sono: Aperol, Appleton Estate, Campari, SKYY, Wild Turkey e Grand Marnier. Le attività si suddividono secondo tre linee di business composte da oltre 50 marchi: spirit, wine e soft drink. La produzione viene effettuata in 22 stabilimenti nel mondo, mentre l’attività distributiva si articola attraverso una rete di proprietà presente in 63 mercati.
EBIT
Posizione finanziaria netta
Ricavi
Utile netto
30/6/2024 | 30/6/2023 | 31/12/2023 | 31/12/2022 | |
---|---|---|---|---|
STATO PATRIMONIALE | ||||
AVVIAMENTO | 2.454.400 | 1.873.700 | 1.850.800 | 1.911.800 |
ATTIVITÀ IMMATERIALI | 1.426.900 | 1.225.000 | 1.212.000 | 1.234.100 |
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI | 1.294.300 | 920.000 | 1.052.700 | 834.000 |
INVESTIMENTI IMMOBILIARI | 0 | 0 | 0 | 0 |
PARTECIPAZIONI E ALTRE ATTIVITÀ FINANZIARIE | 49.000 | 60.400 | 42.400 | 84.200 |
ALTRE ATTIVITÀ NON CORRENTI | 105.900 | 103.000 | 101.800 | 96.600 |
TOTALE ATTIVITÀ NON CORRENTI | 5.330.500 | 4.182.100 | 4.259.700 | 4.160.700 |
RIMANENZE | 1.790.900 | 1.248.500 | 1.252.500 | 1.004.300 |
CREDITI COMMERCIALI | 497.300 | 433.700 | 374.300 | 308.500 |
ALTRE ATTIVITÀ CORRENTI | 156.400 | 129.400 | 147.500 | 79.300 |
LIQUIDITÀ E DISPONIBILITÀ FINANZIARIE | 566.400 | 645.200 | 641.600 | 454.300 |
TOTALE ATTIVITÀ CORRENTI | 3.011.000 | 2.456.800 | 2.415.900 | 1.846.400 |
ATTIVITÀ DESTINATE ALLA VENDITA | 0 | 0 | 0 | 0 |
TOTALE ATTIVO | 8.341.500 | 6.638.900 | 6.675.600 | 6.007.100 |
CAPITALE SOCIALE | 36.800 | 18.273 | 36.100 | 18.300 |
AZIONI PROPRIE (-) | 0 | 3.107 | 0 | 0 |
RISERVE | 3.543.500 | 2.611.634 | 2.558.600 | 2.323.700 |
UTILI (PERDITE) D'ESERCIZIO | 219.700 | 216.900 | 330.500 | 333.000 |
PATRIMONIO NETTO DI GRUPPO | 3.800.000 | 2.843.700 | 2.925.200 | 2.675.000 |
PATRIMONIO NETTO DI TERZI | 300 | 1.400 | 1.600 | 1.400 |
PATRIMONIO NETTO COMPLESSIVO | 3.800.300 | 2.845.100 | 2.926.800 | 2.676.400 |
DEBITI FINANZIARI A LUNGO TERMINE | 2.832.800 | 2.085.000 | 2.016.300 | 1.918.600 |
FONDO TFR E ALTRI FONDI DEL PERSONALE | 25.200 | 23.500 | 22.600 | 24.100 |
FONDO PER RISCHI ED ONERI | 37.500 | 34.000 | 41.400 | 35.600 |
ALTRE PASSIVITÀ NON CORRENTI | 494.200 | 438.600 | 446.300 | 430.300 |
TOTALE PASSIVITÀ NON CORRENTI | 3.389.700 | 2.581.100 | 2.526.600 | 2.408.600 |
DEBITI FINANZIARI A BREVE TERMINE | 303.100 | 404.100 | 488.700 | 136.300 |
DEBITI COMMERCIALI | 534.000 | 549.500 | 521.100 | 541.700 |
ALTRE PASSIVITÀ CORRENTI | 314.400 | 259.100 | 212.400 | 244.100 |
TOTALE PASSIVITÀ CORRENTI | 1.151.500 | 1.212.700 | 1.222.200 | 922.100 |
PASSIVITÀ CORRELATE AD ATTIVITÀ DESTINATE ALLA VENDITA | 0 | 0 | 0 | 0 |
TOTALE PASSIVO | 8.341.500 | 6.638.900 | 6.675.600 | 6.007.100 |
CONTO ECONOMICO | ||||
TOTALE RICAVI | 1.523.400 | 1.457.800 | 2.918.600 | 2.697.600 |
COSTO DEL VENDUTO | 625.900 | 585.500 | 1.218.500 | 1.109.000 |
UTILE LORDO INDUSTRIALE | 897.500 | 872.300 | 1.700.100 | 1.588.600 |
SPESE DI VENDITA | 231.600 | 225.500 | 587.300 | 539.800 |
SPESE GENERALI E AMMINISTRATIVE | 305.900 | 287.000 | 494.100 | 479.000 |
SPESE DI RICERCA E SVILUPPO | 0 | 0 | 0 | 0 |
ALTRI RICAVI (COSTI) OPERATIVI NETTI | -24.400 | -16.100 | 0 | 0 |
ALTRI PROVENTI (ONERI) NON RICORRENTI | 0 | 0 | -78.500 | -58.300 |
RIPRISTINI (SVALUTAZIONI) / PLUSVALENZE (MINUSVALENZE) | 0 | 0 | 0 | 0 |
RIPRISTINI (SVALUTAZIONI) / PLUSVALENZE (MINUSVALENZE) | 0 | 0 | 0 | 0 |
EBIT | 335.600 | 343.700 | 540.200 | 511.500 |
b) Oneri Finanziari | 48.100 | 39.700 | 75.700 | 30.600 |
c) Altri Proventi (Oneri) Finanziari | -2.100 | -1.400 | 2.000 | -5.900 |
SALDO GESTIONE FINANZIARIA | -24.900 | -32.600 | -73.700 | -36.500 |
a) Proventi Finanziari | 25.300 | 8.500 | 0 | 0 |
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE | 310.700 | 311.100 | 466.500 | 475.000 |
IMPOSTE SUL REDDITO | 94.100 | 93.500 | 134.000 | 143.500 |
RISULTATO NETTO ATTIVITÀ DI FUNZIONAMENTO | 216.600 | 217.600 | 332.500 | 331.500 |
RISULTATO ATTIVITÀ DESTINATA A CESSARE | 0 | 0 | 0 | 0 |
RISULTATO NETTO | 216.600 | 217.600 | 332.500 | 331.500 |
RISULTATO DI PERTINENZA DI TERZI | -3.100 | 700 | 2.000 | -1.500 |
RISULTATO DI PERTINENZA DEL GRUPPO | 219.700 | 216.900 | 330.500 | 333.000 |
30/6/2024 | 30/6/2023 | 31/12/2023 | 31/12/2022 | |
---|---|---|---|---|
ROS [EBIT/Ricavi delle Vendite] | 22,03% | 23,58% | 18,51% | 18,96% |
ROCE [EBIT/(Totale Attivo - Passività Correnti)] | 4,67% | 6,33% | 9,91% | 10,06% |
ROE | 5,78% | 7,63% | 11,30% | 12,45% |
ROI | 5,27% | 7,33% | 11,28% | 11,96% |
Costo del Lavoro/Dipendenti | 55,357 | 52,288 | 105,395 | 106,625 |
Costo del Lavoro/Ricavi delle Vendite | 18,35% | 16,54% | 17,20% | 16,47% |
Patrimonio Netto Complessivo - Attivo Immobilizzato | -1.530.500,000 | -1.338.400,000 | -1.334.500,000 | -1.485.700,000 |
Posizione Finanziaria Netta/Patrimonio Netto Complessivo | -0,676 | -0,648 | -0,637 | -0,598 |
Cash Flow/Investimenti | 122,35% | 315,98% | 159,13% | 209,33% |
Investimenti/ImmobilizzazionIi Materiali Nette | 17,39% | 9,25% | 26,43% | 24,17% |
Ultime notizie
- Tutti gli articoli de ilsole24ore.com
- Gli approfondimenti di 24+
- Ogni sabato, l’accesso al quotidiano digitale con l’inserto Plus24
- Dati di borsa in tempo reale
- Portafoglio virtuale e alert personalizzati
Commento
RISULTATI AL 30 GIUGNO 2024 - Risultati poco variati nel primo semestre 2024 per il gruppo Campari, anche se la parte bassa del conto economico ha beneficiato di minori oneri finanziari. I ricavi sono saliti del 4,5% a 1.523,4 milioni, e la variazione organica è stata positiva per il 3,8% in quanto vi sono stati un effetto cambi negativo per lo 0,5% e un effetto perimetro positivo per l’1,2%, guidato da Courvoisier e dai brand di terzi in distribuzione. Le vendite nell’area Americhe sono salite dell’8,8% a 687,5 milioni (+5,9% su base organica, -0,4% l’effetto cambi e +0,8% l’effetto perimetro); in particolare il mercato USA ha registrato una variazione positiva del 6,7% (+3,5% su base organica, +3,2% variazione di perimetro, effetto cambi nullo), trainata dalla continua crescita a doppia cifra di Espòlon e dal buon andamento di Aperol e Grand Marnier; stabile il portafoglio Wild Turkey e ancora debole SKYY. In Giamaica vi è stato un aumento del 9,1% a 79 milioni (+10,7% su base organica, -1,6% effetto cambi) grazie al recupero degli ordini dopo i vincoli temporanei nella disponibilità di rum nel primo trimestre e all’aumento del prezzo di Campari; gli altri mercati della regione sono cresciuti complessivamente del 13,6% a 184,7 milioni (+13,2% su base organica, -0,3% variazione perimetro e +0,6% effetto cambi), con una forte crescita in Brasile (guidata dagli aperitivi e dai marchi locali brasiliani) e stabilità in Canada (nonostante la crescita di Aperol e Forty Creek), che hanno compensato la debolezza in Argentina nonostante il miglioramento di alcuni trend nel secondo trimestre. L’area Europa, Medio Oriente e Africa è salita del 3,2% a 743,2 milioni (+3,3% su base organica, +0,4% la variazione di perimetro e -0,6% effetto cambi); l’Italia è scesa del 5,2% a 262,2 milioni in relazione a una base di confronto sfavorevole ma anche una pressione sugli aperitivi ad alto margine determinata dal meteo molto avverso. In crescita del 13,4% a 84,1 milioni la Germania, con un’accelerazione nel secondo trimestre (+14%) trainata da Aperol, dall’innovazione Sarti Rosa e da Ouzo12. La Francia è stata penalizzata dal maltempo, soprattutto per quanto riguarda le vendite di Aperol e Riccadonna (-1,7% a 84,1 milioni; -0,2% su base organica e -1,4% la variazione di perimetro), nonostante la crescita di Campari e Picon, e il Regno Unito sia dal maltempo che dal difficile contesto commerciale e dalla debolezza dei rum giamaicani (+2,8% a 125,2 milioni, ma -7,2% su base organica, +7,6% la variazione di perimetro e +2,4% l’effetto cambi). Bene invece gli altri mercati dell’area (Spagna, Grecia e Paesi Bassi) e il Global Travel Retail, in crescita dell’11,1% a 225,4 milioni (+13,4% su base organica, +0,4% la variazione di perimetro e -2,6% l’effetto cambi). Le vendite nell’area Asia-Pacifico sono diminuite del 12% a 92,8 milioni (-10,7% su base organica, +2,1% la variazione di perimetro e -3,3% l’effetto cambi). La performance in Australia è stata negativa per il 12,6% a 48,3 milioni (-11,2% su base organica, +0,9% la variazione di perimetro e -2,3% effetto cambi), a seguito di un difficile contesto macroeconomico e trend competitivi nel canale off-premise; bene però Aperol e vi è stato un recupero nel secondo trimestre. Anche gli altri mercati dell’area sono scesi dell’11,3% a 44,4 milioni (-10,2% su base organica, +3,4% la variazione di perimetro e -4,4% effetto cambi), a seguito dei cambiamenti della route-to-market in Cina e India (la Cina però è tornata a crescere nel secondo trimestre così come la Corea del Sud; bene invece Giappone e Nuova Zelanda dopo il rafforzamento dell’infrastruttura distributiva). Quanto ai brand, quelli a priorità globale sono saliti del 6,4% a 1.031,6 milioni (+5,9% su base organica, -0,4% effetto cambi e +0,8% la variazione di perimetro). Aperol è salito del 4,7% su base organica nonostante l’impatto del meteo avverso, trainato principalmente dalla Germania e dalle Americhe (USA e i mercati in fase di sviluppo come Brasile e Messico), oltre ad Australia e Grecia. Campari è salito del 9,3% su base organica, con un’accelerazione nel secondo trimestre guidata dalle Americhe (specie Brasile e Giamaica), oltre a Grecia, Francia e il Global Travel Retail. In crescita del 22,2% su base organica Espòlon, con un forte incremento ed anche nei nuovi mercati come Australia, Italia e Global Travel Retail. Il portafoglio Wild Turkey è invece sceso dello 0,7% su base organica, con un lieve calo delle vendite nel mercato principale USA, in Corea del Sud e nel Global Travel Retail. SKYY è scesa dell’11,9% su base organica soprattutto per il calo negli USA, non controbilanciato dal buon andamento in Australia e Global Travel Retail e dalla stabilizzazione in Argentina. Grand Marnier è salito del 13,3% su base organica grazie al mercato core USA e a una base di confronto favorevole, ed il portafoglio di rum giamaicani è salito dell’1,9% su base organica grazie all’andamento positivo dei rum premium (un uragano a luglio in Giamaica potrebbe però avere effetti negativi sul terzo trimestre). I brand a priorità regionale sono scesi del 4,4% a 254,5 milioni (-3,4% su base organica, -0,9% effetto cambi e nessuna variazione di perimetro), con un andamento positivo per gli sparkling wines Cinzano, Champagne Lallier e Mondoro (+13,7% su base organica) nonostante la flessione di Riccadonna; in contrazione del 17,8% i whisky Forty Creek (in ripresa però nel secondo trimestre) e The GlenGrant a seguito di una base di confronto sfavorevole. Le altre specialità sono scese dell’8,8% su base organica per effetto della contrazione di Magnum Tonic soprattutto nel Regno Unito; bene Aperol Spritz ready-to-enjoy, Averna, Picon e Trois Riviéres; in lieve flessione Crodino (-1,4% su base organica) a causa soprattutto delle avverse condizioni meteo e dell’introduzione di nuove varianti in Italia. I brand a priorità locale sono scesi dell’1,9% a 98,8 milioni (-2,3% su base organica, +0,4% effetto cambi e nessuna variazione di perimetro) con una contrazione del 4,3% su base organica per Campari Soda a causa delle condizioni meteo avverse nel mercato “core” italiano. In discesa anche Wild Turkey ready-to-drink (-5,8% su base organica) nonostante una ripresa nel secondo trimestre nel mercato “core” australiano, molto competitivo, e in Nuova Zelanda, ed anche SKYY ready-to-drink (-4,1% su base organica) per la debolezza in Messico, mercato fortemente competitivo. Molto bene invece Ouzo12 (+16,6% su base organica) grazie al mercato “core” della Germania. Il costo del venduto è salito in misura superiore ai ricavi (+6,9% a 625,9 milioni); comunque il margine lordo è salito del 2,9% a 897,5 milioni (+4,5% su base organica con un impatto negativo di 30 punti base sulla marginalità dovuto al meteo avverso specie in EMEA ed alla rapida crescita di Espòlon); i costi di pubblicità sono aumentati del 2,7% a 231,6 milioni (+2,1% su base organica), ed in questo caso il meteo avverso ha impattato l’avvio dei programmi di attivazione per l’estate, ma in ogni caso il margine di contribuzione è salito del 3% a 665,9 milioni. I costi di struttura sono nel complesso saliti del 6,6% a 305,9 milioni (a livello organico la crescita è stata del 6%, in presenza di investimenti nella struttura del business e negli assetti commerciali). Gli oneri non ricorrenti sono aumentati da 16,1 a 24,4 milioni (per lo più inerenti ai costi legati all’acquisizione di Courvoisier); così l’ebit è sceso del 2,4% a 335,6 milioni (a livello rettificato +0,1% a 360 milioni, con un +2,1% a livello organico, un -0,5% di variazione di perimetro – marchi di terzi in distribuzione - e un -1,5% effetto cambi specie per l’effetto transazionale del peso messicano che ha penalizzato i costi della tequila). Gli ammortamenti sono saliti da 51,3 a 58,8 milioni e l’ebitda è così passato da 395 a 384,4 milioni (-2,7%); escludendo in entrambi i periodi le voci non ricorrenti sarebbe passato da 411,1 a 418,9 milioni (+1,9%). Il saldo negativo della gestione finanziaria, come si è detto, è migliorato, scendendo da 32,6 a 24,9 milioni, anche se il costo medio del debito è salito da 2,6% al 3,7%; ma vi sono stati proventi su cambi per 10,2 milioni (1,2 milioni nel primo semestre 2023). Al 30/6/2024 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 2.569,5 milioni, in forte aumento rispetto ai 1.863,4 milioni di fine 2023 a seguito dell’acquisizione di Courvoisier ed includendo earn-out e put option per complessivi 333,6 milioni. L’utile ante imposte è così rimasto quasi invariato (-0,1% a 310,7 milioni; +2,2% a 333,3 milioni a livello rettificato). Dopo imposte per 94,1 milioni (tax rate passato dal 30,1% al 30,3%), e scorporando la quota di perdita di competenza di terzi per 3,1 milioni (quota di utile per 0,7 milioni nel primo semestre 2023), l’utile netto è passato da 216,9 a 219,7 milioni (+1,3%), e a livello rettificato da 233,9 a 239 milioni (+2,2%).