Carel Industries

RISULTATI 2023 – Risultati positivi nel 2023 per Carel Industries. I ricavi caratteristici sono saliti del 19,3% a 650,2 milioni, ed in particolare quelli del segmento HVAC sono aumentati del 27% (+28,7% a cambi costanti) a 472,1 milioni (di cui 52 derivanti da acquisizioni, ma anche a parità di perimetro vi sarebbe stata una crescita del 14%) e quelli del segmento Refrigerazione del 3,7% (+5,6% a cambi costanti) a 175,1 milioni. I ricavi “non core”, poco rilevanti, sono invece diminuiti del 23,9% a circa 3 milioni. Tutte in crescita le diverse aree geografiche. Le vendite in Europa, Medio Oriente e Africa sono salite del 17,6% (+17,9% a cambi costanti) a 450,2 milioni, nell’area APAC del 14,2% (+21,7% a cambi costanti) a 89,3 milioni, in Nord America ben del 36,9% (+40,7% a cambi costanti) a 97,2 milioni) e in Sud America del 4,3% (+3,9% a cambi costanti) a 13,5 milioni. Gli altri proventi si sono attestati a 6 milioni (+3,9%). I costi per consumi di materie prime sono saliti in misura inferiore ai ricavi (+14% a 283,6 milioni), mentre più accentuata è stata la crescita del costo del personale (+26,6% a 149,9 milioni, in presenza del resto di un numero di dipendenti passato da 2.299 a 2.641 unità anche per le acquisizioni effettuate) e quella dei costi per servizi (+19,2% a 83,7 milioni). Gli altri costi operativi sono quasi raddoppiati (ma solo da 2,1 a 4,1 milioni) e gli incrementi di immobilizzazioni per lavori interni sono passati da 705.000 euro a 2,3 milioni. Nel complesso l’ebitda è salito del 22,8% a 137,2 milioni; escludendo i costi non ricorrenti legati alle acquisizioni avrebbe raggiunto 139,9 milioni. Dopo ammortamenti e accantonamenti in aumento da 24,4 a 32,8 milioni, l’ebit è aumentato del 19,6% a 104,4 milioni. Il saldo negativo della gestione finanziaria è però decisamente peggiorato, balzando da 3,9 a 11,2 milioni; al 31/12/2023 la società evidenziava un indebitamento finanziario netto di 59,9 milioni, in forte riduzione rispetto ai 116,3 milioni di fine 2022 grazie a una forte generazione di cassa operativa che ha consentito di più che compensare il pagamento di un monte dividendi di 21,2 milioni, investimenti per 27,4 milioni e un incremento del circolante pari a 16,7 milioni. Ma sul saldo della gestione finanziaria hanno inciso gli interessi figurativi legati alle opzioni put-call sulle quote di minoranza in alcune società recentemente acquisite nonché gli interessi sul prestito ponte sottoscritto per l’acquisizione di Kiona. In ogni caso l’utile ante imposte ha raggiunto 93,2 milioni (+11,8%); dopo imposte per 18,7 milioni (tax rate in diminuzione dal 22,3% al 20,1%) e al netto di una quota di utile di competenza di terzi passata da 2,7 a 3,5 milioni, si è giunti a un utile netto di 70,9 milioni, il 14,2% in più rispetto ai 62,1 milioni al 31/12/2022. Il dividendo ammonta a 0,19 euro per azione, in pagamento dal 26 giugno 2024.