Dexelance

RISULTATI 2023 - Italian Design Brands (che ha annunciato il prossimo cambio di denominazione sociale in Dexelance, crasi di Design, Excellence ed Elegance) ha esordito all’Euronext Milan il 18 maggio 2023. Ha chiuso il primo esercizio di quotazione con risultati in forte crescita. I ricavi caratteristici sono infatti balzati del 44,1% a 287,4 milioni (trainati fra l’altro dal Luxury Contract con un +20% a 85,2 milioni, nuovo record assoluto), mentre gli altri proventi, pur poco rilevanti, sono più che raddoppiati da 2,1 a circa 5 milioni. I costi per consumi di materie prime sono saliti in misura lievemente inferiore al fatturato (+40,4% a 109,8 milioni), ed anche il costo del personale è balzato del 45,3% a 44,1 milioni, in presenza del resto di un numero di dipendenti passato da 555 a 807 unità per l’ampliamento del gruppo). I costi per servizi sono saliti del 40,5% a 84,7 milioni e gli altri costi operativi, di limitato ammontare, del 41,5% a 1,2. Ne è così derivato un ebitda balzato del 64,8% a 52,5 milioni. Dopo ammortamenti in forte aumento da 9,3 a 17 milioni (sempre per l’ampliamento del perimetro del gruppo) e accantonamenti passati da 120.000 a 388.000 euro, l’ebit ha raggiunto 35,1 milioni (+56,6%). Il saldo della gestione finanziaria è passato da un valore negativo per 21,3 milioni (per lo più derivante dalla variazione delle rimisurazioni delle opzioni “put and call”) a uno positivo per 2,2 milioni. Al 31/12/2023 l’indebitamento finanziario netto era però salito a 120,9 milioni rispetto agli 84,1 milioni di fine 2022 (inclusi i debiti per earn-out e quelli relativi alle opzioni “put and call” per acquisto di quote di minoranza). Si è così giunti a un utile ante imposte balzato da 1,1 a 37,3 milioni; dopo imposte passate da 7,1 a 9,2 milioni (tax rate 2023 pari al 24,7%), si è passati da una perdita netta di 5,9 milioni a un utile netto di 28 milioni. Su base “full” (includendo cioè anche i ricavi dell’intero anno di Cubo Design, Axolight e Turri), i ricavi del gruppo sarebbero saliti del 16,6% a 310,8 milioni, mentre l’ebitda “full adjusted” sarebbe aumentato del 10,3% a 54,3 milioni e l’utile netto “full adjusted” di 25,6 milioni sarebbe in linea con il 2022.