loading...
Mercati+
L’innovativo servizio
de Il Sole 24 Ore dedicato ai risparmiatori
Novità Analisi, scenari e approfondimenti
Dati in tempo reale
Notifiche personalizzate
Portafoglio virtuale
Analisi tecnica e grafico avanzato
Dati forniti da vwd group Italia - Fonte dati: Borsa Italiana e Mercati Internazionali
Commento
RISULTATI 2019 - Risultati in flessione per Emak nel 2019 a causa del calo delle vendite dell’Outdoor Power Equipment. I ricavi si attestano a 434 milioni, con un decremento del 4,2% rispetto all’anno prima, legato in parte (-0,7%) all’uscita di Raico Srl dal perimetro di consolidamento, ma principalmente alla diminuzione dei volumi (-4,1%) solo lievemente attenuato dall’effetto positivo dei cambi (+0,6%). Soffre il segmento dell’Outdoor Power Equipment, con una diminuzione delle vendite del 10,6% a 142,2 milioni, penalizzate dal ritardo della partenza della stagione dei prodotti da giardinaggio in Europa e dalla flessione del mercato turco; sostanzialmente stabile nel complesso l’area Amercas, con un andamento migliore nel mercato Nord Americano, rispetto ad alcune aree dell’America Latina. Leggera flessione delle vendite anche nel segmento Pompe e High Pressure Water Jetting (-1% a 181,3 milioni) per la flessione in Europa e in Turchia, contrastati dall’andamento positivo in Americas; lieve miglioramento per quelle di Componenti e Accessori (+0,5% a 104,5 milioni; +3,6% a parità di perimetro), in crescita soprattutto in Americas e in Cina. Quanto alle spese, la diminuzione dei costi delle materie prime riflette l’andamento dei volumi delle vendite, mentre appare più contenuta la diminuzione dei costi per servizi (-0,4% a 73,2 milioni) e del personale (-1,7% a 80 milioni). Ne consegue un Ebitda in calo del 6,8% da 49,4 a 46,1 milioni. Rettificato dalle voci non ricorrenti l’Ebitda ordinario raggiungerebbe 46,9 milioni (10,8% dei ricavi), il 7,7% in meno rispetto ai 50,8 milioni dell’anno prima (11,2% dei ricavi); l’applicazione dell’IFRS 16 ha un effetto positivo sull’Ebitda pari a 6 milioni. L’incremento degli ammortamenti da 14,9 a 22 milioni (+47,9%) e la svalutazione dell’avviamento di Bertolini per 2,1 milioni (0,6 milioni l’anno prima) portano l’Ebit a 22 milioni, da 34 milioni al 31/12/2018 (-35,2%).Il saldo della gestione finanziaria passa da positivo per 0,6 milioni a negativo per 3,2 milioni; al 31/12/2019 l’indebitamento finanziario netto ammonta a 149,4 milioni, rispetto a 119,9 milioni a fine 2018, e riflette l’impatto dell’IRFS 16 (30,4 milioni). La gestione ha sostenuto investimenti per 18,5 milioni, principalmente in Italia (12,1 milioni). Dopo imposte per 5,8 milioni (il tax rate passa dal 26,4% al 30,5%) e al netto di una quota di utile di competenza di terzi pari a 0,2 milioni, si è giunti a un utile netto di 13 milioni, il 48,8% in meno rispetto ai 25,6 milioni dell’anno prima. Al 31/12/2019 il rapporto net debt/equity risulta pari a 0,71 volte (0,58 volte a fine 2018).