Enel TAH

RISULTATI 2023 - Nonostante la contrazione dei ricavi, balza l’utile netto del gruppo Enel nell’esercizio 2023. I ricavi totali sono scesi del 32% a 95.565 milioni, ed in particolare quelli relativi al business di Generazione Termoelettrica e Trading sono diminuiti del 47,4% a 40.190 milioni per minori volumi di energia prodotti a seguito del diverso perimetro di consolidamento, oltre al contesto di prezzi di vendita decrescenti, ed anche i Mercati Finali hanno registrato una contrazione del 19% a 52.119 milioni per le minori quantità vendute a prezzi decrescenti in Italia e Spagna a seguito della stabilizzazione del contesto energetico, oltre alla parziale cessione di Ufinet nel 2022 per 220 milioni e di alcune partecipazioni di Enel X a Mooney per 67 milioni, e nonostante maggiori ricavi di vendita di energia elettrica in Colombia e Perù. I ricavi di Enel Grids sono diminuiti del 12% a 20.259 milioni, per effetto della variazione di perimetro a seguito della cessione di Celg Distribuiçao in Brasile e del 50% della quota di Gridspertise in Italia, solo in parte compensata dagli adeguamenti tariffari; quelli di Enel Green Power sono invece balzati del 26,8% a 11.620 milioni per l’incremento delle quantità prodotte da fonte idroelettrica, eolica e solare in Italia, Spagna, America Latina e Nord America (nonché i proventi derivanti dalla cessione parziale di alcune società in Australia e Grecia nell’ambito delle operazioni di stewardship). Complessivamente i ricavi 2023 includono il provento non ricorrente relativo alla cessione di alcuni impianti fotovoltaici in Cile per 195 milioni, mentre nel 2022 era presente un provento non ricorrente di 1.051 milioni relativo alla cessione delle attività di trasmissione in Cile. La riduzione dei costi operativi è stata superiore a quella dei ricavi; in particolare i costi per consumi di materie prime si sono più che dimezzati (-52,3% a 46.270 milioni) ed i costi per servizi sono scesi del 9,9% a 17.770 milioni, mentre il costo del personale è aumentato del 10,1% a 5.030 milioni (pur in presenza di un numero di dipendenti passato da 65.124 a 61.055 unità) e gli altri costi operativi ben del 28,4% a 6.659 milioni. Gli incrementi di immobilizzazioni per lavori interni sono passati da 3.415 a 3.385 milioni. Nel complesso l’ebitda “ordinario” è salito dell’11,6% a 21.969 milioni, trainato da Enel Green Power (+47,3% a 5.568 milioni) e dai Mercati Finali (balzati da 1.702 a 5.275 milioni), mentre Enel Grids è scesa del 5,1% a 7.851 milioni e la Generazione Termoelettrica e Trading del 41% a 3.594 milioni. Il dato negativo di Holding, Servizi e altro è peggiorato da 168 a 319 milioni. L’ebitda reported è salito dell’1,7% a 20.255 milioni ed include soprattutto i contributi straordinari di solidarietà 2023 per 208 milioni, i risultati ordinari delle Discontinued Operation per 889 milioni, i risultati non ordinari su acquisizioni per 191 milioni e gli oneri per transizione energetica e digitalizzazione per 426 milioni. Quello della Generazione Termoelettrica e Trading è sceso del 46,2% a 3.067 milioni (ma i Mercati Finali sono balzati da 1.802 a 5.158 milioni ed Enel Green Power del 48,9% a 5.178 milioni. Per contro Enel Grids è scesa del 18,1% a 7.461 milioni e il dato negativo di Holding, Servizi e altro è balzato da172 a 609 milioni. Dopo ammortamenti in aumento da 6.033 a 6.353 milioni, accantonamenti da 1.278 a 1.334 milioni e svalutazioni passate da 1.414 a 1.736 milioni, l’ebit si è attestato a 10.832 milioni (-3,2%), e in particolare quello della Generazione Termoelettrica e Trading è sceso del 50,3% a 2.180 milioni (ma i Mercati Finali sono passati da un valore negativo per 93 milioni a uno positivo per 3.042 milioni), Enel Green Power è salita del 3,7% a 2.042 milioni, Enel Grids è diminuita del 17% a 4.426 milioni e il dato negativo di Holding, Servizi e altro è balzato da 401 a 858 milioni. Dopo oneri finanziari netti in forte aumento da 2.806 a 3.700 milioni, in presenza però di un indebitamento finanziario netto sceso a 60.163 milioni a fronte di 60.663 milioni a fine 2022 (a seguito di investimenti per 12.714 milioni, il pagamento di un monte dividendi per 5.317 milioni ma anche l’effetto positivo della cessione di alcune partecipazioni ritenute non più strategiche e la rilevazione dei contributi PNRR a sostegno degli investimenti e l’emissione di bond ibridi subordinati perpetui), l’utile ante imposte è diminuito del 14,5% a 7.416 milioni. Le imposte sono ammontate a 2.778 milioni (tax rate in diminuzione dal 40,6% al 37,5%); ne è derivato un risultato netto di 4.638 milioni (-10%). Ma dopo risultati negativi delle discontinued operation in diminuzione da 2.234 a 371 milioni, oltre allo scorporo di una quota di utile di competenza di terzi passata da 1.238 a 829 milioni, l’utile netto è più che raddoppiato da 1.682 a 3.438 milioni, mentre il risultato netto ordinario è salito del 20,7% a 6.508 milioni. Dopo il pagamento di un acconto dividendo 2023 di 0,215 euro per azione avvenuto il 24/1/2024, il saldo del medesimo ammontare viene messo in pagamento il 24/7/2024, per un totale di 0,43 euro per azione. Sul piano industriale, nel 2023 il gruppo ha prodotto complessivamente 207,3 TWh di elettricità (227,8 TWh nel 2022) I quantitativi distribuiti sulle proprie reti sono pari a 489,2 TWh (507,5 TWh nel 2022); le vendite sono scese da 321,1 a 300,9 TWh. Rispetto a fine 2022, la potenza efficiente installata netta totale è diminuita da 84,6 a 81,4 GW, ma quella rinnovabile è salita da 53,6 a 55,5 GW. Infine le vendite di gas sono scese da 10,2 a 8,3 miliardi di metri cubi. Al 31/12/2023 la consistenza del personale impiegato dal gruppo era pari a 61.055 unità. Gli investimenti sono ammontati a 12.714 milioni, contro 14.347 milioni nel 2022 (-11,4%), per effetto del diverso perimetro di consolidamento nonché della focalizzazione degli investimenti sullo sviluppo delle reti di distribuzione e della capacità rinnovabile principalmente in Europa.