E.P.H

RISULTATI 2023 – E.P.H. (nuova denominazione di ePrice dall’11 gennaio 2024) da maggio 2021 si trova nella fattispecie dell’art. 2447 C.C. e di fatto non svolge attività a causa del fallimento di ePrice Operations dichiarato dal Tribunale di Milano il 30 giugno 2022. Gli accordi di ristrutturazione non hanno ancora trovato integrale esecuzione e non vi è certezza che tutti i creditori accettino la proposta di pagamenti delle proprie ragioni creditorie secondo termini allineati a quanto previsto dalla dinamica dei tiraggi del Prestito Obbligazionario Convertibile. Pur in presenza di significative incertezze il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto che vi fossero le condizioni per redigere la relazione finanziaria al 31/12/2023 nel presupposto della continuità aziendale. Ovviamente non vi sono stati ricavi caratteristici (erano 336.000 euro nel 2022), ma solo proventi diversi che sono diminuiti del 53% a 433.000 euro. Il costo del personale è sceso del 39,7% a 284.000 euro (il numero medio dei dipendenti è passato da 4 a 2 unità e a fine 2023 non vi erano dipendenti). I costi per servizi sono diminuiti dell’8,1% a 1,2 milioni e gli altri costi operativi, di modesto ammontare, ben del 46,2% a 99.000 euro. Pertanto l’ebitda negativo è balzato del 60,4% a 1,18 milioni. Dopo ammortamenti passati da 185.000 a soli 8.000 euro (non vi sono accantonamenti, che nel 2022 erano pari a 25.000 euro), la perdita operativa è salita del 25,6% a 1,19 milioni. È migliorato il saldo negativo della gestione finanziaria, sceso da 81.000 a 64.000 euro; però al 31/12/2023 il gruppo evidenziava un indebitamento finanziario netto di 8,9 milioni, a fronte di 5,9 milioni a fine 2022. Tale incremento è dovuto al finanziamento soci ricevuto nel 2023 (790.000 euro), alla riclassifica dell’anticipo ricevuto per la cessione del credito IVA da fondo rischi a debito finanziario (riclassifica derivante dall’accordo di ristrutturazione sottoscritto con l’istituto di credito, per 1,26 milioni) e all’iscrizione delle due tranches incassate a luglio e dicembre del prestito obbligazionario sottoscritto da Negma (2,36 milioni al netto delle conversioni in azioni effettuate a ottobre, novembre e dicembre per complessivi 1,1 milioni). La perdita netta, coincidente con quella ante imposte (non vi è stata incidenza fiscale) è così salita del 21,9% a 1,25 milioni. Il patrimonio netto a fine 2023 era negativo per 12,9 milioni.