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Risultati 2022 - Nel 2022 ESI ha evidenziato ricavi e margini in forte aumento, ma una svalutazione non ricorrente, maggiori oneri finanziari e l’incidenza fiscale hanno portato il risultato finale in lieve rosso. I ricavi caratteristici sono balzati da 4,9 a 30,1 milioni (il dato include variazioni dei lavori in corso su ordinazione per 27,8 milioni, contro 3,7 milioni nel 2021; i ricavi veri e propri sono passati a 1,2 a 2,4 milioni e sono per lo più relativi alle commesse concluse prevalentemente tramite la business unit System Integrator in Africa), mentre gli altri proventi sono diminuiti del 21,7% a 396.000 euro. La variazione delle rimanenze è passata da un valore positivo per 94.000 euro a uno negativo per 32.000 euro. Complessivamente il valore della produzione è passato da 5,37 a 30,5 milioni. I costi per consumi di materie prime sono però anch’essi balzati da 2,1 a 22,2 milioni; e anche quelli del personale sono passati da 610.000 euro a 1,9 milioni, in presenza del resto di un numero medio di dipendenti in aumento da 18 a 49 unità. I costi per servizi sono saliti dell’82,7% a 4,4 milioni e gli altri costi operativi sono balzati da 269.000 a 839.000 euro. Nel complesso l’ebitda è passato da soli 78.000 euro a 1,2 milioni; nel 2021 non vi erano stati ammortamenti a seguito della facoltà prevista dal decreto Milleproroghe di sospenderli, mentre nel 2022 sono stati di 505.000 euro. In ogni caso l’ebit ha raggiunto 718.000 euro (su base rettificata sarebbe passato da 80.000 euro a 1,22 milioni; la rettifica è riferita alla svalutazione del credito commerciale di 0,5 milioni nei confronti dell’ex partecipata spagnola che si trova in notevoli difficoltà finanziarie). Il saldo negativo della gestione finanziaria è peggiorato da 39.000 a 337.000 euro. Al 31/12/2022 la società disponeva però di liquidità netta per circa 2 milioni, in forte aumento rispetto ai 971.000 euro di fine 2021 grazie alla riduzione del circolante determinata dall’aumento degli acconti da clienti. L’utile ante imposte è pertanto sceso del 92,3% a soli 3.000 euro e, dopo imposte per 228.000 euro (effetto fiscale positivo per 75.000 euro nel 2021, si è giunti a una perdita netta di 225.000 euro, a fronte di un utile netto di 114.000 euro al 31/12/2021. Su base rettificata della citata svalutazione crediti, si sarebbe però giunti a un utile netto di 530.000 euro.