Fidia

RISULTATI 2022 – Chiusura ancora in rosso sin dall’ebitda, ma in miglioramento, per Fidia nell’esercizio 2023. Il 2022 aveva però beneficiato di proventi non ricorrenti legati all’esdebitazione per effetto del concordato preventivo in continuità omologato il 24 giugno 2022. I ricavi caratteristici sono però saliti del 17,4% a 28,6 milioni (di cui il 70% generato in mercati extra-UE), mentre gli altri proventi sono diminuiti del 10,4% a 1,3 milioni. La variazione delle rimanenze è passata da un valore negativo per 1,2 milioni a uno positivo per 210.000 euro. I costi per consumi di materie prime sono però balzati del 16,3% a 9,7 milioni e gli altri costi operativi del 15,8% a 9,6 milioni; minore l’incremento del costo del personale (+4,4% a 11 milioni, in presenza di un numero di dipendenti passato da 197 a 193 unità). L’ebitda è rimasto negativo, ma è migliorato scendendo ben del 91,7% a 217.000 euro. Gli ammortamenti sono decisamente diminuiti da 1,7 a 1,3 milioni (e gli accantonamenti e svalutazioni da 557.000 a 149.000 euro). La perdita operativa si è quindi più che dimezzata (-66,5% a circa 2,6 milioni). Ma il 2022 includeva proventi finanziari netti legati a esdebitazione per 10,5 milioni, mentre nel 2023 gli oneri finanziari netti sono stati pari a 396.000 euro; al 31/12/2023 il gruppo evidenziava un indebitamento finanziario netto di 9,3 milioni, in aumento rispetto ai 7,4 milioni di fine 2022. Nel periodo sono stati effettuati investimenti per 0,4 milioni, relativi principalmente a progetti nel segmento del controllo numerico. Si è così passati da un utile ante imposte di 5,5 milioni a una perdita ante imposte di 1,2 milioni. Dopo imposte per 248.000 euro (effetto fiscale positivo per 206.000 euro nel 2022) e l’imputazione a terzi di una quota di perdita di competenza passata da 214.000 a 166.000 euro, si è passati da un utile netto di circa 6 milioni a una perdita netta di 1,3 milioni. Nel 2022, non considerando il citato effetto non ricorrente, vi sarebbe stata una perdita netta di 4,9 milioni.