Fidia

RISULTATI 2021 – Il 24 giugno 2022 il Tribunale di Ivrea ha pubblicato il decreto di omologa del concordato preventivo in continuità aziendale di Fidia, che aveva presentato relativa richiesta il 13 novembre 2020. Il 6 ottobre sono state deliberate proposte di aumento di capitale (poi approvate dall’Assemblea del 18 novembre) portato a termine entro fine 2022. Nell’esercizio 2022 la società ha evidenziato una lieve crescita del fatturato, ma margini ancora negativi, mentre il risultato finale positivo beneficia delle sopravvenienze derivanti dagli effetti del concordato. I ricavi caratteristici sono saliti del 2,2% a 24,4 milioni, ed in particolare quelli relativi a controlli numerici, azionamenti e software sono aumentati del 14,9% a 1,7 milioni, quelli dei sistemi di fresatura ad alta velocità del 9% a 13 milioni, mentre quelli dell’assistenza post-vendita sono calati del 7,4% a 9,6 milioni. Per quanto riguarda l’andamento nelle diverse aree geografiche, il fatturato in Italia è aumentato del 60,6% a 3 milioni e in Asia del 32,1% a 7,6 milioni, mentre ha registrato un calo in Nord e Sud America a 4,9 milioni (-26,4%) e in Europa a 8,8 milioni (-7,5%). Gli altri proventi sono aumentati del 3% a 1,5 milioni, essenzialmente per il maggiore riassorbimento del fondo garanzia in parte compensato dai minori indennizzi assicurativi. I costi per consumi di materie prime sono aumentati del 18% a 8,3 milioni, e gli altri costi operativi del 15,8% a 8,3 milioni, mentre il costo del personale solo del 2,3% a 10,6 milioni (in presenza di un numero di dipendenti passato da 217 a 197 unità); inoltre va segnalato che era stata prorogata la CIG Covid per i due primi trimestri del 2021 e da luglio 2021 era stata attivata la CIGS in deroga ex Decreto Sostegni Bis per le sedi di San Mauro e Forlì, non più presenti. Nel complesso l’ebitda peggiora il suo rosso da 0,6 a 2,6 milioni e, dopo ammortamenti lievemente diminuiti da 1,9 a 1,7 milioni e accantonamenti e svalutazioni aumentati da 76.000 a 557.000 euro, la perdita operativa è quasi raddoppiata a 4,9 milioni. Il saldo della gestione finanziaria è positivo per 10,5 milioni e comprende dei proventi netti da esdebitazione per 10,8 milioni; al 31/12/2022 il gruppo evidenziava un indebitamento finanziario netto di 7,4 milioni, in diminuzione rispetto ai 19 milioni di fine 2021, grazie all’effetto dell’esdebitazione e al rafforzamento patrimoniale. L’utile finale è così risultato pari a quasi 6 milioni, dopo un effetto fiscale positivo per 0,2 milioni e una quota di perdita di terzi per 0,2 milioni (perdita finale 3,2 milioni nel 2021).