Fiera Milano

RISULTATI 2023 - Balzo dei risultati e ritorno all’utile nel 2023 per Fiera Milano. Il giro d’affari è infatti salito del 28,9% a 283,8 milioni; nell’anno si sono svolte 73 manifestazioni fieristiche (44 in Italia e 29 all’estero, 43 direttamente organizzate e 30 ospitate), oltre a 132 eventi congressuali (di cui 55 con annessa area espositiva). I metri quadrati netti complessivamente occupati sono stati 1.882.180. Non considerando le elisioni intersettoriali, i ricavi delle Attività Fieristiche Italia sono aumentati del 36,5% a 241,3 milioni (hanno beneficiato tra l’altro della presenza delle manifestazioni pluriennali ITMA e Plast e della biennale direttamente organizzata Host), mentre quelli delle Attività Fieristiche Estero sono diminuiti del 55,2% a 3,9 milioni; in aumento dell’8,5% a 47 milioni i ricavi da Congressi, con 23 eventi di assoluta rilevanza internazionale soprattutto nel settore medico. Gli altri proventi, poco rilevanti, sono comunque anch’essi saliti del 30,5% a 5,4 milioni. I costi per consumi di materie prime, anch’essi poco rilevanti data l’attività svolta, sono scesi del 7,5% a 3,8 milioni. Per contro il costo del personale è aumentato del 17,9% a 51,5 milioni (in presenza del resto di un numero di dipendenti passato da 674 a 713 unità), i costi per servizi del 22,1% a 134,5 milioni e gli altri costi operativi dell’8,4% a 9,3 milioni. Ne è così derivato un balzo dell’ebitda pari al 55,7% a 90,2 milioni (+66,3% a 97,1 milioni includendo i risultati delle società collegate e joint-venture; in tale ambito l’ebitda delle Attività Fieristiche Italia è balzato del 79,1% a 79,7 milioni, quello delle Attività Fieristiche Estero è da 0,3 a 4 milioni e quello dei Congressi è rimasto sostanzialmente stabile a 13,4 milioni). Gli ammortamenti sono passati da 47,9 a 51,5 milioni, mentre le svalutazioni sono diminuite da 1,3 milioni a 815.000 euro. Così l’ebit è balzato da 8,8 a 37,9 milioni. Il saldo negativo della gestione finanziaria è inoltre decisamente migliorato, scendendo da 12,5 a 1,9 milioni, grazie alla gestione di tesoreria legata agli impieghi di liquidità oltre al miglioramento del fair value delle quote in fondi comuni di investimento ESG e all’apporto delle società collegate e joint-venture salito da 466.000 euro a 6,9 milioni. Al 31/12/2023 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 314,4 milioni, in diminuzione rispetto ai 367 milioni di fine 2022 grazie al cash flow operativo ed ai maggiori acconti incassati per le manifestazioni in svolgimento nei mesi successivi. Così da una perdita ante imposte di 3,7 milioni si è passati a un utile ante imposte di 36 milioni. Dopo imposte passate da 2,1 a 7 milioni (tax rate 2023 pari al 19,5%) e il contributo di attività discontinue per 16,5 milioni (maggiori valori emersi con il conferimento del ramo d’azienda relativo alla manifestazione “Tuttofood” in relazione all’acquisizione del 18,6% di Fiere di Parma), euro, si è giunti a un utile netto di 45,5 milioni, contro una perdita netta di 5,6 milioni al 31/12/2022. Il dividendo ammonta a 0,14 euro per azione, in pagamento dal 2 maggio 2024.