Growens

RISULTATI 2022 - Growens ha chiuso l’esercizio 2022 ancora con ricavi in crescita (anche per il consolidamento di Contactlab avvenuto dall’1/5/2022) ma margini in flessione ed anzi negativi a partire dall’ebit. Il giro d’affari è balzato del 45,4% a 102 milioni, ed in particolare i ricavi SaaS (Software-as-a-Service) sono saliti del 48,3% a 38,7 milioni e quelli CPaaS (Communication Platform-as-a-Service) del 43,7% a 63,3 milioni, ed anche gli altri ricavi sono aumentati del 25,7% a 1,35 milioni. Il fatturato del gruppo realizzato all’estero è salito del 72% ed è ammontato al 65% del totale, e i ricavi ricorrenti sono saliti del 33% attestandosi al 28% del totale. Il costo del personale è però balzato del 66,1% a 23 milioni (in presenza del resto di un numero di dipendenti passato da 249 a 426 unità), e gli altri costi operativi del 46,6% a 78,2 milioni, anche per una forte incidenza dei costi relativi all’acquisizione di Contactlab nonché la vendita di alcune rotte strategiche sulla linea CPaaS e il notevole incremento dei costi di marketing (+36%) e di ricerca e sviluppo (+42%). Sicchè l’ebitda è sceso del 21,2% a 4,1 milioni e, dopo ammortamenti in aumento da 4,1 a 6,9 milioni (il dato include la parziale svalutazione dell’avviamento di Datatrics per 1,5 milioni a seguito di impairment test), si è passati da un utile operativo di 1,1 milioni a una perdita operativa di 2,8 milioni. Il saldo negativo della gestione finanziaria, poco rilevante, è però peggiorato da 50.000 a 272.000 euro, anche perché al 31/12/2022 il gruppo evidenziava un indebitamento finanziario netto di 1,2 milioni a fronte di una liquidità netta di 5,3 milioni a fine 2021; ciò per l’esborso relativo all’acquisizione di Contactlab (4,6 milioni) e all’earn-out di Datatrics (1 milione), nonché alcune dilazioni di pagamento concesse da Agile Telecom a clienti strategici. Si è quindi passati da un utile ante imposte di 1,08 milioni a una perdita ante imposte di 3,1 milioni. Dopo un effetto fiscale positivo per 556.000 euro (imposte per 713.000 euro nel 2021 con un tax rate del 65,9%) e l’imputazione a terzi di una quota di perdita di competenza passata da 18.000 a 48.000 euro, si è passati da un utile netto di 387.000 euro a una perdita netta di 2,5 milioni.