Gas Plus

RISULTATI 2023 – Scendono i risultati di Gas Plus nell’esercizio 2023, eccezion fatta per l’utile netto che ha beneficiato di un effetto fiscale positivo. I ricavi totali sono infatti diminuiti del 33,3% a 154,9 milioni, in relazione al superamento della fase di picco dei prezzi del gas. Le produzioni di idrocarburi sono salite del 26% a circa 229 MSmc (+26%), ma in ambito Retail e Network le quantità di gas vendute sono scese del 20% a circa 50 MSmc e quelle distribuite del 9% a 183 MSmc per effetto delle temperature decisamente miti soprattutto nella prima parte dell’anno. Per contro gli altri proventi, poco rilevanti, sono balzati da 3,2 a 5,9 milioni. Analogamente però i costi per consumi di materie prime (in questo caso gas metano) si sono ridotti ben del 54,9% a 39,4 milioni, così come i costi per servizi (-32,6% a 42,2 milioni, in relazione anche a oneri tributari sulle produzioni di idrocarburi diminuiti da 43,8 a 13,7 milioni, per lo più riferiti alle produzioni di gas nei giacimenti in Romania). Il costo del personale è sceso dell’8,7% a 7,7 milioni, in presenza di un numero di dipendenti passato da 145 a 137 unità, mentre gli altri costi operativi, di scarso ammontare, sono saliti del 6,6% a poco più di 1 milione. Nel complesso l’ebitda è sceso del 7,4% a 70,5 milioni. Quello del settore Esplorazione e Produzione Italia è diminuito del 20,4% a 32 milioni, quello del settore Esplorazione e Produzione Estero (Romania) del 35,3% a 28,5 milioni e quello della divisione Retail è passato da un valore negativo per 11,8 milioni a uno positivo per 4,2 milioni (nel 2022 la divisione aveva risentito delle perdite su segmenti di vendita a marginalità temporaneamente negativa nella prima parte dell’anno, mentre nell’ultimo trimestre il comparto era stato penalizzato dalla forte tensione in termini di carenza gas che ha costretto la società a sottostare a un regime di approvvigionamento particolarmente sfavorevole in termini di condizioni economiche e di rispetto dei volumi garantiti in acquisto, allo scopo di poter garantire i consumi dei propri clienti). L’ebitda della divisione Network è salito del 17,1% a 8,2 milioni. Dopo ammortamenti in lieve diminuzione da 23,7 a 23,4 milioni (ma a fronte di ripristini di valore di attività precedentemente svalutate, in particolare di Esplorazione e Produzione in Italia, pari a 8,9 milioni nel 2022, vi sono state svalutazioni per 2,6 milioni, sempre riferite alle medesime attività), l’ebit è sceso del 27,4% a 44,5 milioni. Su base adjusted sarebbe passato da 52,4 a 47,1 milioni (-10,1%). Il saldo negativo della gestione finanziaria è peggiorato da 9,7 a 11,2 milioni, anche per effetto di oneri di attualizzazione fondi passati da 4,3 a 6 milioni. Al 31/12/2023 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 50,5 milioni, in lieve aumento rispetto ai 49 milioni di fine 2022 dopo investimenti per 24,5 milioni riferiti soprattutto alle attività Esplorazione e Produzione Italia (27,3 milioni nel 2022). Così l’utile ante imposte è diminuito del 34,2% a 36,7 milioni. Ma nel 2022 le imposte erano ammontate a ben 52,4 milioni (tax rate del 94%, dovuto ai contributi straordinari previsti dalle leggi sia in Italia sia in Romania e per cui non era prevista alcuna deducibilità ai fini delle imposte sui redditi), mentre il 2023 ha visto un effetto fiscale positivo di 12,5 milioni derivato dalla non debenza del contributo di solidarietà in Romania per 21,6 milioni. Pertanto l’utile netto è balzato da 3,4 a 49,2 milioni; su base rettificata sarebbe invece passato da 32,4 a 26 milioni (-19,8%). Il dividendo ammonta a 0,15 euro per azione, in pagamento dal 31 luglio 2024.