G Rent

Risultati 2022 - G Rent (Gabetti Short Rent) peggiora ricavi e margini negativi nell’esercizio 2022. I ricavi caratteristici si sono quasi dimezzati (-48% a 1,3 milioni), anche se va ricordato che il dato 2021 includeva 567.000 euro riguardanti la vendita “in blocco” ad Alpitour di 6 settimane per 7 ville situate nel complesso “Borgo delle stelle” a Porto Cervo, la cui attività di restyling si era conclusa nel 2021. Escludendo tale cessione il volume d’affari delle Luxury Houses e Corporate Houses sarebbe raddoppiato. In realtà il volume d’affari delle Luxury Houses è sceso del 17% a 939.000 euro mentre le Corporate Houses, attività iniziata nel 2022, hanno contribuito per 197.000 euro, relativi per 168.000 euro alla prima building Corporate di Milano in Via Stilicone 15, dove nel secondo semestre 2022 sono stati locati 14 appartamenti, e per 29.000 euro a 2 appartamenti locati sempre a Milano con la logica del “medium term”. Ma il volume d’affari dell’Interior Design è diminuito del 38% a 893.000 euro a seguito dello slittamento di alcune iniziative; nel 2022 questo comparto si è occupato del restyling delle ulteriori 7 ville del “Borgo delle Stelle” nonché di quello degli appartamenti di Via Stilicone e di un immobile in Via Tevere a Roma. Al 31/12/2022 la società disponeva di un portafoglio composto da 90 immobili in gestione esclusiva per un valore totale del portafoglio pari a circa 169 milioni, oltre a 387 immobili in gestione condivisa, di cui 202 in Italia (45 in Sicilia, 35 in Puglia, 45 in Toscana, 28 in Lombardia, 21 in Sardegna, 10 in Trentino Alto-Adige e 18 nelle altre Regioni) e 185 all’estero in partnership con operatori locali (50 a Saint-Barthélemy e Barbados, 49 a Ibiza, 73 in Grecia, 7 alle Canarie, 1 in Svizzera e 5 a Chamonix). Gli altri proventi sono però balzati da soli 3.000 a 331.000 euro per effetto del credito d’imposta IPO. Nel 2021 erano presenti retrocessioni di spettanza dei proprietari degli immobili per 841.000 euro. Il costo del personale è aumentato del 35,9% a 72.000 euro, pur in presenza di un numero di dipendenti passato da 3 a 2 unità. I costi per servizi, prevalentemente riferiti al servizio di Interior Design, sono diminuiti del 17,8% a 1,2 milioni (nel 2021 vi erano inclusi anche gli oneri correlati alla quotazione e maggiori spese di marketing), mentre gli altri costi operativi sono balzati del 71,7% a 1,1 milioni. Così l’ebitda negativo è balzato del 64,7% a 723.000 euro; dopo ammortamenti e accantonamenti passati da 198.000 a 289.000 euro (in particolare gli accantonamenti a fondo svalutazione crediti da 108.000 a 141.000 euro e gli ammortamenti, che si riferiscono alla capitalizzazione dei costi di quotazione, da 90.000 a 148.000 euro), e di conseguenza la perdita operativa è balzata del 58,9% a poco più di 1 milione. Il saldo negativo della gestione finanziaria, poco rilevante, è sceso da 5.000 a 4.000 euro (interessi su finanziamento bancario e oneri di attualizzazione del finanziamento infruttifero dei soci il cui rimborso non potrà essere chiesto prima dell’1/1/2024); al 31/12/2022 la società disponeva di una liquidità netta di 751.000 euro, in significativa diminuzione però rispetto ai quasi 2 milioni di fine 2021, per effetto soprattutto del cash flow negativo nonché dell’acquisizione di una quota nella start-up innovativa Smace Srl. In ogni caso la perdita ante imposte, coincidente con la perdita netta non essendovi incidenza fiscale, è balzata del 58,3% a 1,02 milioni.