Intercos

Risultati 2023 - Risultati decisamente positivi per Intercos nell’esercizio 2023. I ricavi caratteristici sono saliti del 18,3% a 988,2 milioni (+20% a cambi costanti), ed in particolare il comparto Make-up ha evidenziato una crescita del giro d’affari pari al 9,5% a 599,4 milioni, l’area Skincare del 20,4% a 157,5 milioni e il settore Hair and Body ben del 47% a 231,3 milioni grazie ai nuovi contratti stipulati con alcuni clienti anche nel segmento Fragranze, che ha registrato una crescita importante post-Covid. Per quanto riguarda l’andamento del gruppo nelle diverse aree geografiche, in EMEA il fatturato è salito del 25,9% a 507,2 milioni (in crescita tutte le tipologie di clienti e tutte le business unit), nelle Americhe del 7,4% a 310,5 milioni (bene soprattutto lo Skincare e i clienti Emerging Brands), e in Asia del 18,7% a 170,5 milioni, con un’ottima performance in Cina. Considerando infine le tipologie di clientela, le vendite verso i Multinationals sono salite del 4% a 485,2 milioni (bene tutte le business unit nonostante un rallentamento nel secondo semestre dei brand di prestigio nel make-up a causa del riallineamento delle scorte da parte dei clienti), quelle verso gli Emerging Brands del 46,2% a 405,9 milioni (positive tutte le aree del mondo e sia il segmento Mass sia quello Prestige) e quelle verso i Retailers del 6,5% a 97,1 milioni. Il costo del venduto del gruppo è aumentato in misura lievemente superiore ai ricavi (+20,1% a 788,8 milioni), dando comunque luogo a un utile industriale lordo in crescita dell’11,7% a 199,4 milioni. Sono invece rimaste quasi invariate le spese generali e amministrative (+0,5% a 49,1 milioni), e sono stati contenuti anche gli incrementi delle spese di ricerca e sviluppo (+2,2% a circa 38 milioni) e delle spese di vendita (+1,9% a 29,4 milioni). Gli altri proventi operativi netti sono diminuiti da 7,3 milioni a 2,7. Nel complesso l’ebit è salito del 20,6% a 85,5 milioni e, considerando gli ammortamenti passati da 45 a 45,4 milioni, l’ebitda è salito del 13% a 130,9 milioni. Su base rettificata sarebbe passato da 121,7 a 137,5 milioni (+1%), considerando oneri non ricorrenti passati da 5,8 a 6,5 milioni. Queste rettifiche nel 2022 derivavano da oneri di quotazione per 0,7 milioni, un effetto negativo del Management Long Term Incentive Plan per 3 milioni, oneri di riorganizzazione specie del personale per 0,9 milioni e altri costi one-off per 0,1 milioni. Nel 2023 l’effetto negativo del Management Long Term Incentive Plan è stato di 1,5 milioni, gli oneri di riorganizzazione sono ammontati a 1,1 milioni, gli altri costi one-off sono ammontati a 1,5 milioni e inoltre vi è stata una svalutazione straordinaria del credito commerciale verso il cliente “The Body Shop” (in crisi aziendale) per 2,4 milioni. A livello di ebitda rettificato, quello della Business Unit Make-Up è rimasto pressochè invariato a 85,5 milioni, quello dello Skincare è salito del 20% a 24 milioni e quello della Business Unit Hair and Body è balzato del 75% a 28 milioni grazie a maggiori volumi e profittabilità (tale business unit è comunque sempre essenzialmente legata al contract manufacturing e quindi più esposta alla variazione del mix di prodotti, all’efficienza produttiva ed ai costi dell’energia). Il saldo della gestione finanziaria ha peggiorato il valore negativo da 4,2 a 13,1 milioni; al 31/12/2023 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 100,5 milioni, in aumento rispetto ai 92,9 milioni di fine 2022 per effetto di un flusso di cassa netto negativo per 9,6 milioni a seguito delle differenze cambio negative e del pagamento di un monte dividendi di 16 milioni. Il 2022 aveva risentito di oneri su partecipazioni per 595.000 euro. Nel complesso l’utile ante imposte è ammontato a 72,4 milioni (+8,6%); dopo imposte per circa 20 milioni (tax rate in diminuzione dal 32,5% al 27,6%) e l’imputazione a terzi di una quota di utile di competenza passata da 181.000 a 90.000 euro, l’utile netto ha raggiunto 52,3 milioni (+16,8%). Su base rettificata (ante quota terzi) sarebbe salito del 10,1% a 56,5 milioni. Le rettifiche nel 2022 avevano riguardato per 2,8 milioni la svalutazione di una partecipazione in liquidazione e relativo asset fiscale, nonché un effetto fiscale teorico positivo delle componenti non ricorrenti e dell’imposta sostitutiva per 2,4 milioni. Nel 2023 invece vi sono stati un effetto positivo da valutazione partecipazioni per 0,7 milioni nonché un effetto fiscale teorico positivo delle componenti non ricorrenti e dell’imposta sostitutiva per 1,8 milioni. Il dividendo ammonta a 0,18699 euro per azione, in pagamento dall’8 maggio 2024.