Intred

RISULTATI 2022 – Risultati in complessivo aumento nell’esercizio 2022 per Intred. I ricavi caratteristici sono infatti saliti del 12,5% a 45,5 milioni, trainati dalle vendite di connessioni in fibra ottica (+27,2% a 26,2 milioni); i servizi con canoni ricorrenti, che hanno generato l’86% del fatturato, hanno registrato un aumento del 9,3% a 39,3 milioni, mentre i ricavi da servizi “una tantum”, riferiti per lo più al Bando Scuole, sono balzati del 52,5% a 5,7 milioni. Infatti i ricavi verso la Pubblica Amministrazione, grazie al Bando Scuole, sono più che raddoppiati a 7,5 milioni, mentre le vendite Wholesale sono salite dell’8,3% a 3,8 milioni. Il “churn rate” sul fatturato si mantiene modesto e pari al 4,4%, ed il numero degli utenti con linee dati è salito del 3,3% a oltre 46.500 unità. Gli altri proventi, poco rilevanti, sono invece scesi del 27,8% a 567.000 euro; il valore della produzione è così salito dell’11,7% a 46,1 milioni. I costi per consumi di materie prime, anch’essi di modesta entità, sono balzati dell’85,4% a 1,6 milioni, mentre il costo del personale è aumentato del 13,1% a 7,9 milioni (in presenza del resto di un numero medio di dipendenti passato da 147 a 174 unità). Ma i costi per servizi sono saliti ben del 21% a 6,7 milioni; in lieve diminuzione invece gli altri costi operativi (-2,1% a poco meno di 10 milioni). Ne è complessivamente derivato un ebitda in aumento del 12,6% a 19,9 milioni e, dopo ammortamenti in aumento da 5,8 a 7,7 milioni (mentre gli accantonamenti sono passati da 39.000 a 40.000 euro), l’ebit è ammontato a 12,2 milioni (+3,1%). Il saldo positivo della gestione finanziaria, poco rilevante, si è ridotto da 155.000 a 17.000 euro. Al 31/12/2022 la società però evidenziava un indebitamento finanziario netto di 11,5 milioni, a fronte di liquidità netta per 5,4 milioni a fine 2021; ciò per effetto dei notevoli investimenti a sostegno del Bando Scuole, complessivamente pari a 39,3 milioni (per rete di backhauling e di accesso in fibra ottica nella modalità FTTH in Lombardia, che potrà in seguito essere sfruttata per attivare connessioni per altri utenti della PA locale e per quelli professionali e residenziali) e che hanno portato a debiti verso banche per 29,1 milioni. Comunque l’utile ante imposte si è attestato a 12,2 milioni (+2%); dopo imposte per 3,5 milioni (tax rate in lieve aumento dal 27,8% al 28,8%), l’utile netto è infine ammontato a 8,7 milioni, lo 0,6% in più rispetto agli 8,6 milioni al 31/12/2021. Il dividendo ammonta a 0,07 euro per azione, in pagamento dal 10 maggio 2023.