Marzocchi Pompe

RISULTATI 2023 – Risultati positivi anche nell’esercizio 2023, specie in termini di margini reddituali, per Marzocchi Pompe. Il fatturato è salito del 2,5% a 49,7 milioni (nuovo massimo storico raggiunto dal gruppo), con un incremento per il Core Business pari all’1,6% a 39,5 milioni (-2,4% per il Sales Network a 17,7 milioni, +0,5% per il Fisso a 11,6 milioni e +10,9% per il Mobile a 10,2 milioni) e per l’Automotive del 6,3% a 10,2 milioni. I ricavi in Italia sono saliti del 2,3% a 14,1 milioni, nel resto della UE del 2,6% a 12,5 milioni, in America dell’1,6% a 17,9 milioni, in Africa dell’1,1% a 159.000 euro e in Asia del 7,6% a 5 milioni, mentre in Oceania (poco rilevante) vi è stata una contrazione del 52,5% a 31.000 euro. Complessivamente la quota export dei ricavi è passata dal 71,5% al 71,6%. Gli altri proventi si sono attestati a 1,1 milioni (-4%). La variazione delle rimanenze è passata da un valore positivo per 451.000 euro a uno negativo per 367.000 euro e gli incrementi di immobilizzazioni per lavori interni da 63.000 a 39.000 euro. Ciò ha dato luogo a un valore della produzione pari a 50,5 milioni (+0,6%), anche in questo caso il massimo storico toccato dal gruppo. I costi per consumi di materie prime sono diminuiti del 3,6% a 12,3 milioni, ed anche i costi per servizi del 3,2% a 13,3 milioni, grazie anche alla riduzione dei consumi di energia legati all’investimento nell’impianto fotovoltaico di Zola Predosa. Invece il costo del personale è aumentato del 4,1% a 15,8 milioni (con un numero medio di dipendenti pressochè invariato a 288 unità) e gli altri costi operativi dell’8,9% a 902.000 euro. Ne è complessivamente derivato un ebitda in aumento del 7,2% a 8,1 milioni; dopo ammortamenti in diminuzione da 4,5 a 3,6 milioni (e accantonamenti passati da 296.000 a 43.000 euro), l’ebit è balzato del 64,3% a 4,46 milioni. Su base rettificata degli ammortamenti da rivalutazione derivanti dall’operazione di fusione da Leverage Buy Out effettuata nel 2018, pari a 0,6 milioni nell’esercizio, l’ebit sarebbe balzato del 40% a 5,1 milioni. Il saldo negativo della gestione finanziaria è invece peggiorato, salendo da 184.000 a 811.000 euro. Al 31/12/2023 la società evidenziava inoltre un indebitamento finanziario netto di 8,3 milioni, in lieve aumento rispetto agli 8,1 milioni di fine 2022 per effetto della crescita del circolante dovuta all’accensione di due depositi bancari vincolati a tre e sei mesi. L’utile ante imposte è comunque balzato del 44% a 3,7 milioni; dopo imposte per 710.000 euro (tax rate in diminuzione dal 24% al 19,1%), si è infine giunti a un utile netto di 3 milioni, il 53,2% in più rispetto ai circa 2 milioni al 31/12/2022. Il dividendo ammonta a 0,2 euro per azione, in pagamento dal 15 maggio 2024.