Marzocchi Pompe

RISULTATI 2022 – Risultati molto positivi anche nell’esercizio 2022 per Marzocchi Pompe. Il fatturato è salito del 19,7% a 48,5 milioni (massimo storico raggiunto dal gruppo), con un incremento per il Core Business pari al 21,7% a 38,9 milioni (+23,6% per il Sales Network a 18,2 milioni, +18,3% per il Fisso a 11,5 milioni e +22,4% per il Mobile a 9,2 milioni) e per l’Automotive del 12,1% a 9,6 milioni. I ricavi in Italia sono saliti del 25,5% a 13,8 milioni, nel resto della UE del 17,5% a 12,2 milioni, in America del 45,1% a 17,6 milioni, in Oceania del 49,8% a 67.000 euro e in Africa sono balzati da 62.000 a 157.000 euro. Invece in Asia vi è stata una contrazione del 32,2% a 4,7 milioni per le difficoltà della Cina ancora con gli strascichi della pandemia. Complessivamente la quota export dei ricavi è passata dal 72,8% al 71,5%. Gli altri proventi si sono attestati a 1,1 milioni (-1,9%). La variazione positiva delle rimanenze è passata da 3 milioni a 451.000 euro e gli incrementi di immobilizzazioni per lavori interni da 59.000 a 63.000 euro. Ciò ha dato luogo a un valore della produzione pari a 50,2 milioni, anche in questo caso il massimo storico toccato dal gruppo. I costi per consumi di materie prime sono aumentati in linea con il giro d’affari (+19,4% a 12,8 milioni), mentre l’incremento degli altri costi è stato più contenuto. Quelli del personale sono saliti del 7,3% a 15,2 milioni (con un numero medio di dipendenti passato da 256 a 259 unità), i costi per servizi del 14,8% a 13,8 milioni e gli altri costi operativi del 10,1% a 828.000 euro. Ne è complessivamente derivato un ebitda in aumento del 5,6% a 7,55 milioni; dopo ammortamenti in diminuzione da 4,8 a 4,5 milioni (ma accantonamenti passati da 42.000 a 296.000 euro), l’ebit è aumentato del 18,8% a 2,7 milioni. Su base rettificata degli ammortamenti da rivalutazione derivanti dall’operazione di fusione da Leverage Buy Out, pari a 0,9 milioni, l’ebit sarebbe salito del 6,6% a 3,6 milioni. Il saldo negativo della gestione finanziaria è poi migliorato, scendendo da 231.000 a 184.000 euro. Al 31/12/2022 la società evidenziava inoltre un indebitamento finanziario netto di 8,1 milioni, in lieve aumento rispetto ai 7,8 milioni di fine 2021 per effetto della crescita del circolante dovuta all’incremento del magazzino effettuato per far fronte alle difficoltà di approvvigionamento e all’aumento dei prezzi delle materie prime. L’utile ante imposte è così balzato del 32,4% a 2,6 milioni; dopo imposte per 618.000 euro (tax rate in aumento dal 18,3% al 24%), si è infine giunti a un utile netto di quasi 2 milioni, il 23,3% in più rispetto agli 1,6 milioni al 31/12/2021. Il dividendo ammonta a 0,15 euro per azione, in pagamento dal 10 maggio 2023.