Piquadro

RISULTATI ANNUALI AL 31/3/2023 - Risultati positivi per Piquadro nell’esercizio chiuso il 31/3/2023. Il giro d’affari è del resto salito del 17,5% a 175,6 milioni e, con riferimento al marchio Piquadro, i ricavi sono aumentati del 18,7% a 76,2 milioni; il canale DOS (che include il sito e-commerce della Piquadro) ha registrato un aumento del 24,5% ed il canale Wholesale del 18,3%. Con riferimento al marchio The Bridge, i ricavi sono saliti del 23,4% a 31 milioni. Il canale DOS (che include il sito e-commerce della The Bridge) ha registrato un aumento del 31,7% ed il canale Wholesale del 24,2%. Con riferimento a Maison Lancel, i ricavi hanno registrato un aumento del 13,7% a 68,3 milioni. Il canale DOS ha visto salire le vendite del 13,6%, il canale Wholesale del 13,7% ed il sito di e-commerce del 14,6%. Con riferimento all’intero gruppo, le vendite in Italia sono aumentate del 16,3% a 80,6 milioni, in Europa del 19,2% a 89 milioni e nel resto del mondo del 9,2% a 5,9 milioni. Gli altri proventi sono invece diminuiti del 63,2% a 2 milioni, ma nell’esercizio precedente includevano per 1,9 milioni un rimborso assicurativo sull’incendio del magazzino Piquadro in data 17 agosto 2021. I costi per consumi di materie prime sono saliti in misura superiore al giro d’affari (+30,3% a 37,2 milioni), così come gli altri costi operativi (+45,7% a 14,6 milioni). Minore la crescita del costo del personale (+9,9% a 42,7 milioni, in presenza di un numero di dipendenti passato da 1.027 a 1.039 unità) e dei costi per servizi (+6,2% a 55,4 milioni). Nel complesso l’ebitda è aumentato del 9,5% a 27,8 milioni; su base rettificata degli effetti dell’IFRS 16 sarebbe passato da 12,1 a 15,4 milioni, di cui 12,2 riferiti al brand Piquadro (8,6 nell’esercizio precedente), 4,6 al brand The Bridge (3,1 nell’esercizio precedente) e un valore negativo per Maison Lancel di 1,4 milioni (positivo per 0,4 milioni nell’esercizio precedente). Dopo ammortamenti in lieve aumento da 1541 a circa 16 milioni e un saldo positivo di accantonamenti per 75.000 euro (accantonamenti per 716.000 euro nell’esercizio precedente), l’ebit è balzato del 29% a 11,9 milioni. Su base rettificata degli effetti dell’IFRS 16, l’ebit sarebbe salito da 8,1 a 10,8 milioni. Il saldo negativo della gestione finanziaria è migliorato, scendendo da 1,9 milioni a 522.000 euro. Al 31/3/2023 il gruppo evidenziava un indebitamento finanziario netto di 18,3 milioni a fronte di 32,8 milioni alla stessa data del 2022; su base rettificata del principio contabile IFRS 16 la liquidità netta sarebbe aumentata da 20,2 a 22,8 milioni grazie a un free cash flow positivo per 10,7 milioni e dopo investimenti per 3,4 milioni, il pagamento di un monte dividendi di 4 milioni e un buy-back per 0,7 milioni. L’utile ante imposte è così balzato del 54,4% a 11,3 milioni. Dopo imposte per 4,8 milioni (tax rate in aumento dal 39,5% al 42,7%), l’utile netto è infine balzato del 46,3% a 6,5 milioni. Il dividendo ammonta a 0,104115 euro per azione, in pagamento dal 2 agosto 2023.