Piovan

RISULTATI 2023 – Molto positivo l’andamento di Piovan nell’esercizio 2023, soprattutto in termini di margini reddituali. I ricavi totali sono saliti del 7,4% a 570,5 milioni (+9,7% a cambi costanti). I ricavi caratteristici sono saliti del 7,6% a 559,1 milioni; quelli dei Sistemi per l’Area Technical Polymers sono aumentati dell’8,3% a 430,1 milioni (trainati da un incremento nei settori Automotive e delle applicazioni medicali), mentre quelli dei Sistemi per l’Area Food e Industrial Applications sono diminuiti del 9% a 42,5 milioni (minori soluzioni in ambito polveri alimentari e sviluppo progetti più lungo del previsto). I ricavi da Servizi e Ricambi sono saliti del 13,8% a 86,6 milioni. Con riferimento alle diverse aree geografiche, le vendite del gruppo in EMEA si sono attestate a 185,2 milioni (-0,2%), in Asia sono balzate del 22,2% a 53,9 milioni (aumento di quote di mercato nonostante perdurino difficoltà in Cina), in Nord America sono salite del 10% a circa 300 milioni (ottimas performance dei prodotti nell’ambito della refrigerazione e scambiatori di calore) e in Sud America del 14,1% a 20,1 milioni. Gli altri proventi (poco rilevanti) si sono attestati a 11,4 milioni (-1,5%). I costi per consumi di materie prime sono saliti in misura inferiore al fatturato (+3,4% a 248,7 milioni), così come quelli per servizi (+1,8% a 108,1 milioni). Invece il costo del personale è salito del 9,1% a 130,6 milioni, pur in presenza di un numero di dipendenti stabile a 1.805 unità. Gli altri costi operativi, poco rilevanti, sono però aumentati del 12,2% a 4,8 milioni. Complessivamente l’ebitda è balzato del 27,3% a 78,4 milioni; includendo IPEG nel 2022 la crescita sarebbe stata del 25% a 62,7 milioni, ed escludendo alcune poste non ricorrenti l’ebitda rettificato sarebbe stato di 78,9 milioni. Dopo ammortamenti in diminuzione da 16,9 a 13,8 milioni, l’ebit ha raggiunto 64,7 milioni (+44,7%); su base adjusted sarebbe stato di 68,6 milioni. Il saldo positivo della gestione finanziaria è diminuito da 1,7 milioni a 244.000 euro, essenzialmente per effetto della gestione cambi. Al 31/12/2022 il gruppo evidenziava un indebitamento finanziario netto di 55,3 milioni, in diminuzione rispetto agli 84,8 milioni di fine 2022 grazie al cash flow operativo di 30,3 milioni. Nel periodo sono stati effettuati investimenti (capex) per 9,7 milioni, ed è stato distribuito un monte dividendi di 10,2 milioni. L’utile ante imposte è comunque balzato del 40% a 64,9 milioni; dopo imposte per 16 milioni (tax rate in lieve diminuzione dal 24,8% al 24,6%) e l’imputazione a terzi di una quota di perdita di competenza pari a 490.000 euro (quota di utile di 253.000 euro nel 2022), l’utile netto è infine ammontato a 49,4 milioni, il 42,8% in più rispetto ai 34,6 milioni al 31/12/2022. Il dividendo ammonta a 0,27 euro per azione, in pagamento dal 29 maggio 2024.