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RISULTATI 2023 – Anche l’esercizio 2023 si chiude positivamente per Reply. Il giro d’affari è infatti salito del 12% a 2.118 milioni; i ricavi del comparto Tecnologie sono passati dal 62,7% al 61,4% del totale, quelli delle Applicazioni dal 24,9% al 25,6% e quelli dei Processi dal 12,4% al 13%. Il peso della regione 1 (Italia, USA, Brasile, Polonia, Russia, Cina – Nanchino e Nuova Zelanda) è sceso dal 63,5% al 62,1% del totale, quello della Regione 2 (Germania, Europa centrale e Cina - Pechino) è passato dal 19,2% al 19,9% del totale, mentre quello della Regione 3 (Francia, Belgio, Paesi Bassi UK) è salito dal 17,3% al 18%. Gli altri ricavi (proventi diversi, sopravvenienze attive e contributi alla ricerca) sono anch’essi aumentati del 23,1% a 23,9 milioni. I costi per consumi di materie prime (relativamente poco rilevanti data l’attività svolta) sono saliti del 7,5% a 29,4 milioni; il costo del personale è aumentato ben del 17,4% a 1.067,9 milioni (i dipendenti sono del resto passati da 13.467 a 14.798 unità anche per l’ampliamento del gruppo), mentre i costi per servizi solo del 2,1% a 619,7 milioni. Gli altri costi operativi sono invece scesi del 7% a 71,4 milioni. Ne è complessivamente derivato un ebitda in aumento del 3,5% a 352,1 milioni (ma va detto che il dato 2022 beneficiava del rilascio dei fondi Covid per ben 50,7 milioni, al netto dei quali l’incremento nel 2023 sarebbe stato del 20%). Dopo ammortamenti in crescita da 58,6 a 75,2 milioni (ma anche proventi non ricorrenti passati da 3,8 a 15,9 milioni), l’ebit è ammontato a 292,7 milioni (+2,6%; non considerando il rilascio dei fondi Covid nel 2022 la crescita sarebbe stata del 22,7%). Il saldo negativo della gestione finanziaria è peggiorato, salendo da 4,7 a 7,3 milioni, anche in relazione a oneri su partecipazioni passati da 12,1 a 13,9 milioni. Al 31/12/2023 il gruppo evidenziava una liquidità netta di 204,9 milioni, in forte aumento rispetto ai 70,6 milioni di fine 2022 grazie alla generazione di cash flow. Così l’utile ante imposte si è attestato a 271,6 milioni (+1,1%); dopo imposte per 83,1 milioni (tax rate in aumento dal 28,5% al 30,6%) e l’imputazione a terzi di una quota di utile di competenza salita da 1,2 a 1,8 milioni, si è giunti a un utile netto di 186,7 milioni, il 2,3% in meno rispetto ai 191 milioni al 31/12/2022. Il dividendo ammonta a 1 euro per azione, in pagamento dal 22 maggio 2024.