Salvatore Ferragamo

RISULTATI 2023 – Risultati in netto calo (specie con riferimento ai margini reddituali) per Ferragamo nell’esercizio 2023. I ricavi caratteristici sono infatti scesi del 7,6% a 1.156,3 milioni (-8,1% a cambi costanti). Per quanto riguarda l’andamento dei diversi canali distributivi, il Retail ha visto una contrazione del 10,8% a 824,2 milioni (-7,7% a cambi costanti), penalizzato da un generale indebolimento del mercato negli ultimi mesi dell’anno. Il canale Wholesale ha visto scendere i ricavi del 12,2% (+10,3% a cambi costanti) a 295,3 milioni per la riduzione dei viaggi internazionali nel canale Duty Free e l’indebolimento del mercato statunitense, mentre i ricavi da licenze e prestazioni sono aumentati del 15,6% a 17,2 milioni e quelli da locazioni immobiliari sono diminuiti del 6,4% (-3,9% a cambi costanti) a 2,7 milioni. Con riferimento alle diverse aree geografiche, il mercato europeo è salito del 3,4% a 270,6 milioni, mentre tutti gli altri sono scesi: quello nordamericano del 19,3% (-17% a cambi costanti) a 315,9 milioni, il Giappone del 12,6% (-3,7% a cambi costanti) a 86,6 milioni, il resto dell’area Asia Pacifico del 13,1% (-8,3% a cambi costanti) a 362,4 milioni e il Centro e Sud America del 7,2% (-11,5% a cambi costanti) a 83,4 milioni. Considerando invece le diverse categorie merceologiche, i ricavi da calzature sono diminuiti del 9,3% (-6,6% a cambi costanti) a 511,8 milioni, quelli da pelletteria del 14,1% (-11,4% a cambi costanti) a 451,2 milioni, quelli da abbigliamento del 12,1% (-9,4% a cambi costanti) a 73,5 milioni e quelli da Seta e altro del 3,8% (-1,1% a cambi costanti) a circa 83 milioni. Il costo del venduto è sceso in misura superiore al giro d’affari (-9,7% a 316,8 milioni), dando comunque luogo a un utile lordo industriale in diminuzione del 6,9% a 839,4 milioni. Le spese generali e amministrative si sono ridotte ben del 18,8% a 137,1 milioni e gli altri costi operativi del 10,4% a 8,8 milioni, ma le spese di ricerca e sviluppo sono aumentate del 7,8% a 53,1 milioni e quelle di vendita del 4,2% a 568,3 milioni. Così l’ebit è sceso del 43,7% a 72 milioni (al lordo degli ammortamenti l’ebitda è diminuito del 15,8% a 252 milioni). Il saldo negativo della gestione finanziaria è lievemente sceso (da 26,8 a 26,4 milioni), in presenza però al 31/12/2023 di un indebitamento finanziario netto pari a 486,7 milioni, in forte aumento rispetto ai 204,1 milioni di fine 2022 a seguito dell’incremento del capitale circolante netto, passato da 191 a 228 milioni, nonché di investimenti per 72 milioni a seguito del rinnovamento del network distributivo (56 milioni nel 2022). Così l’utile ante imposte è sceso del 54,9% a 45,6 milioni; dopo imposte per 19,4 milioni (tax rate in aumento dal 35,4% al 42,4%) e lo scomputo di una quota di utile di competenza di terzi per 175.000 euro (quota di perdita per 4,3 milioni nel 2023), l’utile netto è infine ammontato a 26,1 milioni, il 62,6% in meno rispetto ai 69,6 milioni al 31/12/2022. Il dividendo ammonta a 0,1 euro per azione, in pagamento dal 22 maggio 2024.