Sit

RISULTATI 2023 - Chiusura in rosso fin dall’ebit per SIT nel 2023 anche a seguito di impairment. Peraltro i ricavi caratteristici sono diminuiti ben del 17,1% a 326,3 milioni, esclusivamente per effetto della Divisione Heating e Ventilaton (-25,8% a 234 milioni, - 25,1% a cambi costanti), con vendite in Italia diminuite del 34,6% a 36,7 milioni, nel resto d’Europa del 13,3% a 199,6 milioni, in America del 46% a 44,8 milioni e nel resto del mondo del 14,2% a 32,9 milioni. Per contro le vendite della Divisione Metering sono salite del 22,2% a 88,6 milioni (+24% per lo Smart Gas Metering a 60 milioni grazie ai nuovi progetti di sviluppo e sostituzione lanciati dai principali clienti, e +18,5% a 28,6 milioni per il Water Metering, con vendite concentrate nella penisola iberica). Gli altri proventi sono anch’essi diminuiti del 17,5% a 1,6 milioni. I costi per consumi di materie prime sono diminuiti in linea con i ricavi (-17,7% a 175,8 milioni), ed anche i costi per servizi si sono ridotti dell’11% a 46,5 milioni e gli altri costi operativi, seppur poco rilevanti, del 4,3% a circa 2 milioni. Invece il costo del personale si è attestato a 80,7 milioni (+0,7%), pur in presenza di un numero di dipendenti passato da 2.582 a 2.218 unità. Nel complesso l’ebitda si è più che dimezzato (-51,4% a 22,9 milioni); su base adjusted sarebbe sceso del 38,5% a circa 29 milioni. Dopo ammortamenti in aumento da 27,7 a 28,7 milioni (mentre gli accantonamenti sono scesi da 8,8 a 2,5 milioni dato che il 2022 risentiva di una transazione stragiudiziale sottoscritta nei primi mesi del 2023 con un cliente riguardo a una controversia su una fornitura), e soprattutto la svalutazione di 17 milioni dell’avviamento della Divisione Heating e Ventilation alla luce dello scenario del settore, si è passati da un utile operativo di 10,6 milioni a una perdita operativa di 25,2 milioni. Su base adjusted sarebbe passato da 19,4 milioni a 77.000 euro. Il saldo della gestione finanziaria è passato da un valore positivo per 3 milioni a uno negativo per 6,1 milioni; il dato 2022 beneficiava di proventi netti derivanti dalla valorizzazione a fair value dei warrant per 4,5 milioni. Al 31/12/2023 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 153,7 milioni, in aumento rispetto ai 130,5 milioni di fine 2022 per effetto dell’assorbimento del circolante per 19,4 milioni e un capex di 23 milioni, il che ha dato luogo a un cash flow della gestione operativa negativo per 14,9 milioni. E così si è passati da un utile ante imposte di 13,6 milioni a una perdita ante imposte di 31,3 milioni; dopo un effetto fiscale positivo per 7,9 milioni (imposte per 2,4 milioni nel 2022, con un tax rate del 17,4%), si è giunti a una perdita netta di 23,4 milioni, a fronte di un utile netto di 11,2 milioni al 31/12/2022. Su base rettificata si sarebbe passati da un utile netto di 10,9 milioni a una perdita netta di 349.000 euro.