S.S. Lazio

RISULTATI AL 30 GIUGNO 2023 - Ancora un pesante rosso (ed in aumento rispetto all’esercizio precedente) per S.S. Lazio nell’esercizio al 30/6/2023. E il patrimonio netto ha così peggiorato il valore negativo da 8,5 a 38 milioni. I ricavi complessivi però sono saliti del 9,6% a 148,2 milioni, anche grazie a ricavi da gare aumentati da 10,5 a 17,9 milioni (+70,2%) per il ritorno degli abbonati allo stadio; inoltre i ricavi da diritti televisivi e proventi media sono saliti del 19,1% a circa 102 milioni per il miglior posizionamento in campionato nonché per la maggior quota riconosciuta dalla Lega sui vari diritti negoziati a livello centrale. Per contro i ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità sono scesi del 13,5% a 20,7 milioni (quelli per licenze, marchi e brevetti si sono infatti ridotti del 77,1% a 1,4 milioni, di cui 1 derivante dei compensi del contratto di licenza per videogiochi; il dato dell’esercizio precedente beneficiava però di 4,7 milioni riferiti al contratto per royalties sulla vendita di criptovalute da parte del main sponsor della controllante), mentre quelli da merchandising sono passati da 1,8 a 2,3 milioni (+28,4%) per maggiori vendite presso i negozi. Gli altri ricavi sono invece scesi del 60,6% a 5,2 milioni: il dato dell’esercizio precedente includeva fra l’altro sopravvenienze attive per prescrizioni di debiti (circa 4 milioni), transazioni con creditori (per 3,4 milioni) e contributi in conto esercizio per 1,7 milioni. La variazione delle rimanenze è passata da un valore positivo per 1,9 milioni a uno negativo per 177.000 euro. I costi per consumi di materie prime (materiale sportivo) sono però balzati dell’85,3% a 3,5 milioni (utilizzo del materiale tecnico nella stagione sportiva 2022/2023 e consegna di quello per la stagione sportiva 2023/2024), ed anche il costo del personale è salito dell’11% a 110,1 milioni soprattutto per maggiori compensi variabili a tesserati in relazione al raggiungimento di obiettivi sportivi. Il numero medio dei dipendenti è inoltre passato da 258 a 280 unità. I costi per servizi sono aumentati del 15,6% a 25,7 milioni per maggiori costi per intermediazione tesserati, per biglietteria e controllo ingressi e per vitto, alloggio e locomozione gare, mentre gli altri costi operativi si sono ridotti del 28,8% a 3,1 milioni. I proventi da gestione calciatori sono poi scesi ben dell’80,3% a 5,1 milioni per minori plusvalenze da cessione dei diritti alle prestazioni sportive, e gli oneri da gestione diritti calciatori sono passati da 609.000 euro a circa 1,5 milioni per effetto di premi riconosciuti a club esteri per acquisto di diritti alle prestazioni sportive di calciatori non capitalizzati in quanto già ceduti. L’ebitda è nel complesso sceso ben del 69% a 9,6 milioni; gli ammortamenti sono lievemente scesi (da 33,9 a 30,4 milioni per minori ammortamenti per diritti pluriennali alle prestazioni sportive), e gli accantonamenti e svalutazioni si sono ridotti da 8,9 milioni a soli 648.000 euro in quanto l’esercizio precedente risentiva di maggiori svalutazioni di diritti alle prestazioni sportive dei tesserati a seguito di intervenute risoluzioni contrattuali e/o cessioni a prezzi inferiori al valore netto contabile dei diritti stessi. La perdita operativa è comunque balzata dell’81% a 21,5 milioni. In peggioramento il saldo negativo della gestione finanziaria, salito da 1,4 a 3,5 milioni, per l’aumento dei tassi di interesse e degli oneri da attualizzazioni. Al 30/6/2023 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 148,9 milioni, in significativo aumento rispetto ai 97,3 milioni al 30/6/2022. La perdita ante imposte è così balzata dell’87,6% a circa 25 milioni e, dopo imposte passate da 4,1 a 4,6 milioni, la perdita netta è ammontata a 29,5 milioni, l’89,6% in più rispetto ai 17,4 milioni al 30/6/2022.