Technogym

RISULTATI 2023 – Risultati positivi anche nell’esercizio 2023 per Technogym. I ricavi caratteristici sono infatti saliti del 12,1% a 806,3 milioni (+14% a cambi costanti), toccando il nuovo record nella storia del gruppo. In particolare i ricavi relativi al segmento di clientela B2C si sono attestati a 165,7 milioni, ma quelli del segmento B2B, trainato dai comparti “Hospitality and Residential” e “Health Corporate and Performance”, sono invece saliti del 15,5% a 642,4 milioni. Con riferimento al canale distributivo, le vendite “Field sales” sono aumentate del 16,1% a 540,7 milioni, le Wholesale del 7,8% a 190,6 milioni e quelle del Retail ben del 23,4% a 15,6 milioni. Invece le Inside Sales sono diminuite del 7,7% a 61,1 milioni in quanto il settore sconta il trend globale nel Consumer, soprattutto nell’area APAC. Per quanto riguarda l’andamento delle vendite nelle diverse aree geografiche, in Europa (esclusa Italia) vi è stato un incremento del 13,5% a 378,1 milioni, in Nord America del 5,8% a 106,9 milioni, in Italia del 20,8% a 76,9 milioni, nell’area MEIA del 29,8% a 108,7 milioni e nell’America Latina del 24% a 21,7 milioni. Flessione del 5,4% a 115,7 milioni nell’area APAC per effetto della difficile congiuntura in Cina. Gli altri proventi, poco rilevanti, sono diminuiti del 26,9% a 1,8 milioni. I costi per consumi di materie prime sono saliti in misura inferiore al giro d’affari (+8,8% a 269,8 milioni), mentre più rilevante è stato l’incremento del costo del personale (+10,8% a 167,7 milioni, in presenza del resto di un numero di dipendenti passato da 2.143 a 2.285 unità). I costi per servizi sono saliti del 12,9% a 213,6 milioni, mentre gli altri costi operativi, pur se poco significativi, sono balzati dell’85,6% a 9,8 milioni. Complessivamente l’ebitda è aumentato del 15,4% a 147,2 milioni; su base rettificata delle voci non ricorrenti avrebbe raggiunto 152 milioni (+15,2%). Dopo ammortamenti in aumento da 40,4 a 45,6 milioni (e gli accantonamenti sono passati da 6,3 a 8,7 milioni), ed un apporto delle joint-venture in aumento da 1,8 a 4,4 milioni, l’ebit ha raggiunto 97,4 milioni (+17,7%); su base rettificata sarebbe salito del 18,6% a 101,2 milioni. Il saldo positivo della gestione finanziaria, di scarso rilievo, è però aumentato da 258.000 euro a 2,5 milioni. Al 31/12/2023 il gruppo disponeva di una liquidità netta di 126,8 milioni, in aumento rispetto ai 121,9 milioni di fine 2022 grazie alla generazione di cassa dell’esercizio, pari a 145,9 milioni, e nonostante un incremento del circolante pari a 14,8 milioni, investimenti per 35,3 milioni (34,3 milioni nel 2022), il pagamento di un monte dividendi per 52 milioni, acquisti di azioni proprie per 7 milioni e un effetto cambi negativo sulla liquidità per 5,7 milioni. Così l’utile ante imposte è salito del 20,5% a 100,4 milioni e, dopo imposte per 23,3 milioni (tax rate poco variato al 23,1%) e l’imputazione a terzi di una quota di utile di competenza passata da 288.000 euro a 3,5 milioni, si è giunti a un utile netto di 73,6 milioni, il 15,8% in più rispetto ai 63,6 milioni al 31/12/2022; su base rettificata l’utile netto sarebbe salito del 18,6% a 78,4 milioni. L’esercizio 2022 scontava oneri non ricorrenti per 2,55 milioni (legati principalmente al turnover del personale e a costi per servizi straordinari), mentre il 2023 ha evidenziato oneri netti non ricorrenti per 4,8 milioni (di cui 3,4 riferiti a fondi rischi e oneri per cause in corso e a parte della liquidità presente presso la consociata russa Technogym AO e ritenuta a rischio). Il dividendo ammonta a 0,26 euro per azione, in pagamento dal 22 maggio 2024.