Unieuro

RISULTATI AL 28/2/2023 - Ricavi e soprattutto margini in flessione per Unieuro nell’esercizio chiuso il 28/2/2023, a seguito del rallentamento del settore della tecnologia di consumo e del minore apporto della categoria Brown, che nell’esercizio precedente aveva beneficiato del rinnovo dei televisori in vista dello switch-off delle frequenze con il relativo Bonus TV da parte del Governo. I ricavi caratteristici sono scesi del 2,2% a 2.884,3 milioni (-3,2% su perimetro di attività omogeneo), ed in particolare quelli relativi al canale di vendita diretto sono scese del 3,5% a 1.966,2 milioni e quelli del canale indiretto del 13,1% a 243,7 milioni, per la citata assenza dell’effetto switch-off. Per contro le vendite del canale Online sono salite del 6,5% a 567,3 milioni e quelle B2B dell’8,7% a 107,1 milioni. Considerando le diverse categorie di prodotto, le vendite della categoria Grey si sono attestate a 1.371,5 milioni (+1,2%; maggiori vendite nei comparti di telefonia, media tablet ed accessori che hanno compensato la riduzione del segmento IT), quelle della categoria White sono salite del 5,3% a 796,1 milioni (positiva performance del segmento Home comfort e dei condizionatori), quelle degli altri prodotti del 6,2% a 138,2 milioni (bene le vendite di console e videogiochi) e quelle dei Servizi del 14,2% a 151,3 milioni (maggiori servizi correlati alla climatizzazione e nel settore del credito al consumo). Ma come si è detto il fatturato della categoria Brown è sceso ben del 25,9% a 427,2 milioni. Anche gli altri proventi, poco rilevanti, sono diminuiti del 18,8% a 843.000 euro. I costi per consumi di materie prime sono scesi in linea con il fatturato (-2,3% a 2.277,4 milioni; stabile il costo del personale (+0,2% a 207,6 milioni, pur in presenza di un numero di dipendenti diminuito da 5.884 a 5.695 unità, in relazione all’erogazione di un importo una tantum a seguito dell’accordo siglato a dicembre 2022 tra Confcommercio e le organizzazioni sindacali). Invece i costi per servizi sono saliti del 3,8% a 262,5 milioni e gli altri costi operativi, sebbene poco rilevanti, ben del 37,3% a 7,2 milioni, in relazione a maggiori costi di energia, maggiori costi di installazione per la crescita delle vendite di impianti di climatizzazione e la mancata scontistica sui canoni di locazioni che nell’esercizio precedente era legata alle compensazioni per l’emergenza Covid-19. Così, nel complesso l’ebitda è sceso del 15,9% a 130,5 milioni; dopo ammortamenti in aumento da 96,9 a 106,9 milioni, l’ebit si è ridotto del 58,2% a 24 milioni (su base rettificata sarebbe passato da 72,1 a 34,8 milioni). Il saldo negativo della gestione finanziaria è lievemente peggiorato, salendo da 12,8 a 13 milioni; del resto al 28/2/2023 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 323,1 milioni, in aumento rispetto ai 314,5 milioni alla stessa data del 2022 (in relazione al pagamento di un monte dividendi di 27,1 milioni). L’utile ante imposte è così diminuito del 75,8% a 11 milioni e, dopo imposte in aumento da 126.000 a 855.000 euro (tax rate del 7,7%), si è giunti a un utile netto di 10,2 milioni, il 77,2% in meno rispetto ai 44,6 milioni al 28/2/2022. Su base rettificata sarebbe passato da 53,9 a 19,3 milioni. Il dividendo ammonta a 0,49 euro per azione, in pagamento dal 28 giugno 2023.