Unieuro

RISULTATI AL 29/2/2024 - In rosso il risultato netto di Unieuro nell’esercizio chiuso il 29/2/2024, a seguito di un ulteriore deterioramento del mercato dell’elettronica di consumo, dell’incidenza fiscale e delle perdite da attività in cessione. I ricavi caratteristici sono scesi del 6,3% a 2.634,9 milioni (-7,1% su perimetro di attività omogeneo), ed in particolare quelli relativi al canale Retail sono diminuiti del 6,1% a 1.845,7 milioni, quelli del canale Indiretto del 3,3% a 235,7 milioni e quelle del canale Online del 13,4% a 434,3 milioni (per la contrazione della domanda delle categorie Brown e Grey ed il focus della società sui canali di vendita a maggiore marginalità). Invece le vendite B2B sono aumentate del 19,5% a 119,2 milioni, sia per la maggior disponibilità di prodotto, sia per il contributo di Covercare, acquisita a inizio dicembre, pari a 12,7 milioni (di cui il 92% riferito al canale B2B e l’8% al Retail). Considerando le diverse categorie di prodotto, le vendite della categoria Grey sono scese del 3,8% a 1.290,8 milioni (minori vendite nell’Information Technology), quelle della categoria White si sono attestate a 767,5 milioni (-0,1%, con una crescita del comparto Grandi Elettrodomestici che ha compensato la flessione nell’Home Comfort e nei piccoli elettrodomestici) mentre quelle degli altri prodotti sono salite dell’8,2% a 147 milioni (forte crescita delle gaming console) e quelle dei Servizi del 2,9% a 155 milioni (maggiori servizi di erogazione di credito al consumo che hanno compensato il calo dei servizi di installazione). Prosegue però la forte flessione della categoria Brown (-33,7% a 274,6 milioni) che non può più beneficiare del traino che era stato generato dallo switch-off delle frequenze televisive e dal bonus TV. I ricavi di Covercare sono stati generati per il 78% nella categoria Servizi e per il 22% nella categoria Grey. Anche gli altri proventi, poco rilevanti, sono diminuiti del 28,8% a 668.000 euro. I costi per consumi di materie prime sono scesi in linea con il fatturato (-6,3% a 2.082,7 milioni); stabile il costo del personale (-0,4% a 204,7 milioni, in presenza di un numero di dipendenti diminuito da 5.695 a 5.363 unità, per effetto dell’ottimizzazione del personale della rete di vendita). I costi per servizi sono diminuiti ben del 12,1% a 214,8 milioni (minori costi di marketing e logistica) e gli altri costi operativi, poco rilevanti, si sono attestati a 5,8 milioni (+1%). Così, nel complesso l’ebitda è sceso del 4,2% a 127,7 milioni; dopo ammortamenti in lieve aumento da 106,3 a 107,6 milioni (e svalutazioni per 2,1 milioni), l’ebit si è ridotto del 34,5% a 18 milioni (su base rettificata sarebbe passato da 37 a 34,8 milioni). Il saldo negativo della gestione finanziaria è migliorato, scendendo da 13 a 10,2 milioni, anche se al 29/2/2024 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 367,1 milioni, in aumento rispetto ai 323,1 milioni al 28/2/2023 a seguito di un capex di 40,2 milioni, dell’esborso per l’acquisizione di Covercare per 69,4 milioni e del pagamento di un monte dividendi di 9,8 milioni. L’utile ante imposte è così diminuito del 46,1% a 7,8 milioni e, dopo imposte in aumento da 1,5 a 9,4 milioni (tax rate al 28/2/2023 pari al 10,2%), ma soprattutto perdite da attività in cessione passate da 2,8 a 15,8 milioni (Monclick Srl in liquidazione), si è giunti a una perdita netta di 17,4 milioni, a fronte di un utile netto di 10,2 milioni al 28/2/2023. Su base rettificata l’utile netto sarebbe passato da 20,9 a 18,7 milioni. Il dividendo ammonta a 0,46 euro per azione, in pagamento dal 26 giugno 2024.