Ferretti

RISULTATI 2023 - Ferretti ha esordito all’Euronext Milan il 27 giugno 2023. Si tratta in realtà di un “dual listing” in quanto la società era già quotata a Hong Kong. Nel primo esercizio di quotazione la società ha evidenziato risultati in forte crescita. I ricavi caratteristici sono aumentati del 10,1% a 1.134,5 milioni, ed in particolare i ricavi netti Nuovo sono saliti dell’11,5% a 1.110,9 milioni (+19,3% a 491,8 milioni per i Composite Yachts, cioè yachts in vetroresina e materiale composito, +1,7% a 440,3 milioni per i Made-to-measure Yachts, +23,3% a 117,6 milioni per i Super Yachts e +10,3% a 61,3 milioni per i business ancillari, FSD e Wally vela). Sempre con riferimento ai ricavi netti Nuovo, per quanto riguarda l’andamento nelle diverse aree geografiche, in Europa l’incremento è stato del 2,5% a 480,1 milioni, nell’area MEA vi è stato un balzo da 87,2 a 212,3 milioni, nell’APAC la crescita è stata del 36,2% a 98,2 milioni mentre nell’area AMAS (Americhe) vi è stata una flessione del 13,1% a 320,4 milioni. Gli altri proventi, poco rilevanti, sono poi balzati del 38,9% a 22,2 milioni (per lo più si tratta di sconti da fornitori, proventi da affitto e ricarichi di costi a clienti e rivenditori). La variazione positiva delle rimanenze è balzata da 35,2 a 118,8 milioni, per far fronte al significativo portafoglio ordini. I costi per consumi di materie prime sono saliti in misura superiore al giro d’affari (+19,6% a 615,5 milioni). Il costo del personale è aumentato solo dell’1,5% a 130,7 milioni, pur in presenza di un numero di dipendenti passato da 1.835 a 1.971 unità. I costi per servizi sono invece saliti del 15,5% a 350,9 milioni, per maggiori costi di marketing e partecipazione a fiere, consulenze tecniche e costi di trasporto e per utenze. Gli altri costi operativi si sono attestati a 17,7 milioni (-1,5%), e gli incrementi di immobilizzazioni per lavori interni sono passati da 32 a 32,9 milioni. Ne è complessivamente derivato un ebitda in crescita del 30,4% a 193,4 milioni (su base rettificata delle voci non ricorrenti sarebbe salito del 20,9% a 169,2 milioni) e, dopo ammortamenti passati da 53,1 a 63,2 milioni (mentre gli accantonamenti sono scesi da 33,1 a 30,7 milioni), l’ebit è balzato del 60,2% a 99,5 milioni. Il saldo positivo della gestione finanziaria, poco rilevante, ha ridotto il valore positivo da 7,3 a 4,5 milioni (il 2022 beneficiava di proventi su cambi per 9,4 milioni). Al 31/12/2023 la società disponeva di liquidità netta per 281,2 milioni, in lieve aumento rispetto ai ben 279,2 milioni di fine 2022. In ogni caso l’utile ante imposte è balzato del 49,9% a 104 milioni; dopo imposte per 20,5 milioni (tax rate in aumento dal 12,7% al 19,7%, comunque su livelli contenuti) e lo scorporo di una quota di utile di competenza di terzi passata da 271.000 a 455.000 euro, si è giunti a un utile netto di 83 milioni, il 37,8% in più rispetto ai 60,3 milioni al 31/12/2022. Il dividendo ammonta a 0,097 euro per azione, in pagamento dal 26 giugno 2024.