Aeffe

RISULTATI AL 30 GIUGNO 2023 - Chiusura in pesante rosso nel primo semestre 2023 per Aeffe. I ricavi caratteristici sono scesi del 7,7% a 162,9 milioni (-7,4% a cambi costanti), ed in particolare quelli della divisione pret-à-porter (al lordo delle elisioni) sono diminuiti del 9,5% a 108,8 milioni e quelli della divisione calzature e pelletteria (sempre al lordo delle elisioni) del 6,1% a 75,3 milioni. In Italia le vendite sono scese del 4,4% a 68,2 milioni (come saldo di un +8% per il canale Retail e di un -6% per il Wholesale); in Europa del 15,4% a 50,2 milioni (soprattutto per effetto del calo nel Regno Unito) ed in America del 29,4% a 10,2 milioni a causa del generale rallentamento dei consumi di beni di lusso. Invece il fatturato in Asia e resto del mondo è salito dell’8,9% a 34,4 milioni, soprattutto per effetto del cambio di distribuzione in Greater China per il brand Moschino. Complessivamente il canale Wholesale ha registrato una flessione del 14,7% a 110,6 milioni, in particolare in relazione all’America, e le royalties del 27,8% a 5,3 milioni (conclusione di alcune licenze sul brand Moschino). Bene invece il Retail con un +19% a 47 milioni, con ottimi risultati in Italia e Asia. Gli altri proventi (poco rilevanti) sono invece balzati del 34% a 5,7 milioni. La variazione positiva delle rimanenze è scesa da 24,3 a 10,1 milioni. I costi per consumi di materie prime si sono ridotti in misura notevole (-21,3% a 70,7 milioni), ma il costo del personale è aumentato del 7,2% a 36,9 milioni (in presenza del resto di un numero medio di dipendenti passato da 1.325 a 1.426 unità), i costi per servizi del 4,1% a 55,4 milioni e gli altri costi operativi del 6% a 7,1 milioni. Così l’ebitda si è ridotto del 59,3%, passando da 20,9 a 8,5 milioni; su base rettificata degli oneri non ricorrenti per il piano di riposizionamento e riorganizzazione l’ebitda sarebbe stato pari a 10,4 milioni. E dopo ammortamenti in forte aumento da 13,9 a 16,4 milioni si è passati da un utile operativo di circa 7 milioni a una perdita operativa di 7,9 milioni (sarebbe stata di 6 milioni su base rettificata). Inoltre il saldo negativo della gestione finanziaria è decisamente peggiorato da 1,3 a 4,9 milioni; del resto al 30/6/2023 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 238,5 milioni a fronte di 182,9 milioni alla stessa data del 2022. Al netto del principio contabile IFRS 16 e delle operazioni di sviluppo relative al nuovo assetto del brand Moschino effettuate nell’ultimo biennio (che hanno inciso sul debito per 90 milioni), l’indebitamento finanziario netto al 30/6/2023 sarebbe stato di 47,4 milioni. Si è quindi passati da un utile ante imposte di 5,7 milioni a una perdita ante imposte di 12,8 milioni; dopo un effetto fiscale positivo per 1,2 milioni (imposte per 2,8 milioni nel primo semestre 2022 con un tax rate del 49,4%), si è infine giunti a una perdita netta di 11,7 milioni, contro un utile netto di 2,9 milioni al 30/6/2022.