Banca Generali

RISULTATI 2023 - Risultati molto positivi nel 2023 per Banca Generali, trainati come per gli altri istituti bancari dal margine di interesse che è più che raddoppiato da 137,2 a 304,4 milioni grazie alla crescita dei rendimenti degli attivi a fronte di un’attenta gestione del costo della raccolta. Per contro le commissioni nette si sono attestate a 481,7 milioni (-1,8%); in particolare le commissioni nette ricorrenti sono diminuite dell’1% a 447,6 milioni in quanto le commissioni attive ricorrenti sono aumentate dell’1,8% a 958 milioni ma quelle passive del 4,5% a 510,4 milioni. Il margine di intermediazione primario è comunque balzato del 25,3% a 786,1 milioni. Invece i ricavi da gestione finanziaria sono diminuiti del 27,4% a 16,9 milioni per effetto di minori utili da cessione/riacquisto titoli, scesi da 28,3 a 5,5 milioni. Ne è in ogni caso derivato un margine della gestione finanziaria e assicurativa in aumento del 23,4% a 803,1 milioni. Le rettifiche su crediti e altre attività finanziarie, sempre poco rilevanti, sono poi diminuite da 8,3 milioni a soli 528.000 euro, e di conseguenza il risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa è aumentato del 24,9% a 802,5 milioni. I costi operativi sono complessivamente saliti dell’11,7% a 357,6 milioni, ed in particolare il costo del personale è aumentato dell’8,4% a 124,4 milioni (in presenza di un numero di dipendenti passato da 1.023 a 1.064 unità). Va ricordato che nel 2023 sono presenti 8,1 milioni di costi operativi “non core” legati principalmente ad analisi di fattibilità di possibili operazioni di acquisizione, al rafforzamento dell’offerta prodotti e a iniziative legate allo sviluppo del canale “affluent”; fra i costi operativi “core”, invece, sono fra l’altro inclusi 7,4 milioni legati all’avvio di BG Suisse Private Bank nell’ambito del piano di espansione internazionale. Sono saliti gli altri proventi di gestione (+18,2% a 112 milioni), ma anche gli accantonamenti netti per rischi e oneri, passati da 45,9 a 64,7 milioni. Il risultato operativo netto è nel complesso balzato del 38% a circa 445 milioni. Le perdite su partecipazioni, pressoché irrilevanti, sono però passate da 107.000 euro a 1,1 milioni. L’utile ante imposte ha così raggiunto 443,8 milioni (+37,7%); dopo imposte per 117,8 milioni (tax rate sceso dal 33,9% al 26,5%; il dato 2022 includeva imposte straordinarie per 35,3 milioni), l’utile netto è infine balzato del 53,1% a 326,1 milioni. Su base ricorrente l’utile netto sarebbe balzato del 45% a 320,3 milioni (non considerando né le performance fees, né i ricavi da trading non ricorrenti, né ovviamente le altre poste straordinarie). L’ebitda del gruppo è balzato del 31,3% a 551,2 milioni. Il dividendo ammonta a 2,15 euro per azione, di cui la prima tranche di 1,55 euro in pagamento dal 22 maggio 2024 e la seconda tranche di 0,6 euro dal 19 febbraio 2025. Al 31/12/2023 la banca evidenziava un CET I Ratio pari al 17,8% ed un Total Capital Ratio pari al 19%, considerando la proposta di distribuzione del dividendo pari a 2,15 euro per azione che corrisponde a un pay-out ratio del 77% dell’utile netto consolidato. Le masse totali sono ammontate a 92,8 miliardi (+11,8%); in particolare gli Asset under investment (masse gestite e assicurative e attivi in consulenza) sono aumentati del 6,8% a 62,9 miliardi (trainati dai contenitori finanziari e dai fondi in-house), e gli altri attivi (masse amministrate e depositi bancari non assistiti da contratti di consulenza) del 23,8% a 29,9 miliardi grazie alla crescita dei Conti Amministrati non soggetti ad advisory. Le masse in advisory sono complessivamente aumentate del 29,8% a 9,6 miliardi e la loro incidenza sulle masse totali è passata dall’8,9% al 10,3%.