Banca Monte Paschi Siena

RISULTATI 2023 – Brillanti risultati, trainati dal margine di interesse (ma anche dal taglio dei costi, specie sul lavoro), per il Monte dei Paschi di Siena nell’esercizio 2023, con il ritorno alla distribuzione di un dividendo. La banca ha anche beneficiato di significativi rilasci del fondo accantonamento per rischi e oneri nonché di un effetto fiscale positivo. al I dati di confronto del 2022 sono stati riesposti per effetto della cessata applicazione delle rettifiche su PPA e affitti attivi e dell’inclusione fra gli “altri accantonamenti ai fondi per rischi e oneri” dei rimborsi di interessi e commissioni a clientela riferiti ad anni passati e per i quali erano stati effettuati stanziamenti a fondo rischi e oneri in contropartita delle suddette voci. Come si è detto il margine di interesse è balzato del 49,3% a 2.292,1 milioni, grazie al maggior contributo del comparto commerciale (miglioramento dello spread), nonostante maggiori interessi passivi sulla raccolta, oltre alla maggiore contribuzione del portafoglio titoli e dei rapporti con banche; invece, quanto ai rapporti con banche centrali, le decisioni di politica monetaria della BCE hanno portato a un onere netto di 89 milioni a fronte di un beneficio netto di 161 milioni nel 2022, per maggiori interessi passivi sulle aste TLTRO. Per contro si sono ridotte le commissioni nette (-2,4% a 1.325,6 milioni) per effetto di minori commissioni sul risparmio gestito (-3,7%) ed anche della flessione dello 0,9% per quelle da servizi bancari tradizionali, e quelle sul credito al consumo intermediato si sono ridotte del 47,9% a seguito della valorizzazione della fabbrica interna di consumer finance. Il margine di intermediazione primario è comunque salito del 25% a 3.617,6 milioni. Il saldo della gestione finanziaria è sceso del 16,3% a 92,9 milioni, in presenza di un risultato netto da attività di negoziazione passato da un valore negativo per 23,7 milioni a uno positivo per 55 milioni, ma per contro il risultato netto della negoziazione e valutazione al fair value è sceso dell’88,3% a 5,9 milioni (il 2022 includeva significativi proventi da cessioni di titoli). Negativo inoltre per 4,4 milioni (positivo per 6,2 milioni nel 2022), il risultato netto dell’attività di copertura. Nel complesso il margine di intermediazione è salito del 23,5% a 3.710,5 milioni. Il costo del credito clientela (rettifiche su crediti) è lievemente aumentato da 430,5 a 430,7 milioni; pertanto il risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa è salito del 27% a 3.272,9 milioni. I costi operativi si sono ridotti del 50,8% a 1.597,2 milioni, andamento per lo più dovuto a minori spese per il personale per effetto della riduzione degli organici con uscite di dipendenti tramite l’esodo o l’accesso al Fondo di Solidarietà, come dall’accordo con le organizzazioni sindacali del 4/8/2022, e nonostante maggiori oneri conseguenti al rinnovo del CCNL e alla componente variabile incentivante della retribuzione, non presente nel 2022. Sono scese del 7,5%, a 487,5 milioni, anche le altre spese amministrative, grazie alla continua ottimizzazione dei costi. Ed inoltre i rilasci dal fondo accantonamenti per rischi e oneri sono balzati da soli 2 a ben 471,2 milioni; ciò per il declassamento del rischio di soccombenza nel contenzioso civile e penale relativo a informazioni finanziarie diffuse nel periodo 2008-2015, a seguito delle favorevoli sentenze emesse a fine 2023. L’ammontare del “petitum” per rischi legali straordinari si è ridotto a 890 milioni, non considerando la causa promossa dai Fondi Alken per circa 450 milioni su cui vi è già una sentenza favorevole per la banca da parte della Corte d’Appello di Milano. Ne è derivato un risultato operativo netto passato da un valore negativo per 668,9 milioni a uno positivo per 1.675,7 milioni. Gli altri proventi si sono più che dimezzati da 63,8 a 30,8 milioni, anche perché la valutazione a fair value di attività materiali e immateriali ha ampliato il risultato negativo da 31,1 a 53,1 milioni. Si è quindi passati da una perdita ante imposte per 605,1 milioni a un utile ante imposte di 1.706,5 milioni. Dopo un effetto fiscale positivo passato da 426,6 a 345,1 milioni, l’utile netto ha infine raggiunto 2.051,8 milioni, a fronte di una perdita netta di 178,4 milioni al 31/12/2022. Al 31/12/2023 il Common Equity Tier Ratio “fully loaded” ammontava al 18,1%, ed il Total Capital Ratio al 21,6%. Il dividendo ammonta a 0,25 euro per azione, in pagamento dal 22 maggio 2024.