Bper Banca

RISULTATI 2023 - Come gli altri istituti di credito, anche BPER Banca nell’esercizio 2023 ha notevolmente beneficato del più favorevole scenario dei tassi d’interesse, ed ha chiuso con un utile in crescita nonostante nel 2022 fosse presente un significativo apporto (non ricorrente) dell’avviamento negativo emerso dal processo di Purchase Price Allocation rispetto all’acquisizione di Banca Carige. Come si è detto, il margine di interesse è balzato del 78,1% a 3.251,8 milioni, grazie in particolare all’incremento dello spread commerciale conseguente al favorevole andamento dei tassi di interesse, al limitato impatto sul costo dei depositi e al contributo del portafoglio di investimenti. Le commissioni nette sono aumentate del 3,4% a 1.986,5 milioni, trainate dal positivo andamento dell’attività bancaria tradizionale (+2%) e in minor misura dal comparto bancassurance (+7,5%); anche le commissioni relative alla raccolta indiretta sono salite del 4,9%. Il margine di intermediazione primario è quindi balzato del 39,8% a 5.238,3 milioni. Per contro è sceso del 15%, a 154,9 milioni, il risultato netto della finanza, per effetto di un risultato netto delle attività a fair value negativo per 122,7 milioni. Nel complesso il margine della gestione finanziaria e assicurativa è balzato del 37,2% a 5.393,2 milioni. In decisa diminuzione le rettifiche nette complessive per rischio di credito (da 606,6 a 436,3 milioni), soprattutto riferite alle rettifiche su crediti. Il risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa ha pertanto raggiunto 4.959,9 milioni (+49,3%). In aumento i costi operativi (+11,3% a 3.200,3 milioni); in tale ambito l’incremento delle spese per il personale è stato del 17,7% a 1.980,5 milioni; il dato include 294,5 milioni di oneri relativi alla nuova manovra di ottimizzazione della forza lavoro che consentirà di definire, grazie all’accordo con le Organizzazioni Sindacali, 500 nuove assunzioni e la stabilizzazione di 200 contratti a termine a fronte di 1.000 uscite anche con il ricorso al Fondo di Solidarietà di settore. Le altre spese amministrative sono invece scese del 5,1% a 833,2 milioni. Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (ammortamenti) sono salite da 227,7 a 263,6 milioni. Gli accantonamenti ai fondi rischi e oneri sono per contro diminuiti da 132,3 a 62,5 milioni, ed anche i contributi a fondi sistemici (SRF, DGS e FITD) sono passati da 172,4 a 161,2 milioni. Nel complesso il risultato operativo netto è balzato da 447,7 a 1.759,5 milioni. Ma le perdite da partecipazioni e investimenti sono aumentate da 7,7 a 34,9 milioni. Inoltre, come si è detto, nel 2022 era presente l’avviamento negativo (badwill) riferito a Banca Carige per ben 948,1 milioni. Ne è in ogni caso derivato un utile ante imposte in aumento del 24,6% a 1.724,1 milioni. Dopo imposte per 172,8 milioni (tax rate 2023 pari al 10%, mentre nel 2022 vi era stato un effetto fiscale positivo per 85,8 milioni) e lo scomputo di una quota di utile di competenza di terzi passata da 24,9 a 32,3 milioni, si è giunti a un utile netto di 1.519,5 milioni, il 4,9% in più rispetto ai 1.449 milioni al 31/12/2022. Il dividendo ammonta a 0,3 euro per azione, in pagamento dal 22 maggio 2024. Al 31/12/2023 la banca evidenziava un Common Equity Tier I ratio pari al 14,5%; il Tier I Ratio era del 14,7% e il Total Capital Ratio del 18,1%. Al 31/12/2023 il gruppo BPER Banca contava 1.635 sportelli (a fronte di 1.913 a fine 2022), e i dipendenti erano 20.224 contro i 21.059 al 31/12/2022.