Biesse

RISULTATI 2022 – Ricavi in crescita, ma utile netto in diminuzione per Biesse nel 2022. Nell’esercizio gli ordini di macchine sono diminuiti del 14,6%, mentre il portafoglio ordini complessivo a fine 2022 ammontava a 384,7 milioni, in crescita dell’1,7% rispetto all’anno prima. Il giro d’affari è passato da 742,2 a 822,4 milioni (+10,8%), e deriva per il 91,1% dal segmento Macchine e Sistemi, in crescita del 10,7% a 748,8 milioni, e per il 12,8% dal segmento Meccatronica (+10% a 105,2 milioni). Per quanto riguarda le varie aree geografiche, il peso del mercato domestico è aumentato dal 19,9% al 23,5%, mentre l’incidenza dell’Europa Occidentale nel complesso sale dal 51,5% al 52,4% (+12,9% a 431,1 milioni compresa Italia). L’incidenza dei mercati dell’Europa Orientale si è ridotta al 13,8% (16,1% nel 2021) con vendite in diminuzione del 5,6% a 113,1 milioni e quella di Asia e Oceania passa dal 12,9% al 12,2%, con un progresso delle vendite del 5% a 100,3 milioni. Il Nord America, ha incrementato le vendite del 28,5% a 157,3 milioni con un peso sulle vendite del gruppo salito dal 16,5% al 19,1%, infine rimane marginale l’apporto del resto del mondo pari al 2,5% del totale (3,0% nel 2021; -7,1% a 20,6 milioni). Sono tutti in aumento i costi operativi, dai costi per consumi di materie prime (+8,9% a 363,4 milioni), agli altri costi per servizi (+23,6% a 151,8 milioni), fino al costo del personale (+7,5% a 251,4 milioni), in presenza di un numero medio di dipendenti lievemente aumentato da 4.269 a 4.272 unità (a fine anno i dipendenti sono diminuiti a 4.164 unità). Così l’Ebitda è calato da 95,9 a 93,7 milioni (+2,3%), mentre a livello adjusted non considerando l’apporto positivo per 3,2 milioni delle componenti non ricorrenti relative ai contributi Covid ricevuti dalla controllata americana (positive per 11,7 milioni nel 2021 per plusvalenze) l’ebitda sarebbe passato da 79,7 a 90,6 milioni. La gestione ha poi spesato ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni saliti da 50,2 a circa 43 milioni. Di conseguenza l’Ebit si è portato a 50,7 milioni, rispetto ai 45,7 milioni dell’anno prima, mentre l’Ebit adjusted sarebbe stato pari a 47,6 milioni, rispetto a 34,1 milioni nel 2021. Il saldo negativo della gestione finanziaria è passato da 5,2 a 9,1 milioni, influenzato dalle maggiori perdite su cambi (circa 8 milioni rispetto a 2,9 milioni l’anno prima). L’utile ante imposte è quindi passato da 40,5 a 41,6 milioni e, dopo imposte per 11,3 milioni (tax rate passato 15,5% al 27,2%), e l’attribuzione ai terzi di una quota di 0,05 milioni, l’utile netto di pertinenza è ammontato a 30,2 milioni, rispetto ai 34 milioni del 2021. Al 31/12/2022 il gruppo disponeva di una liquidità netta di circa 116,6 milioni, rispetto alla liquidità netta di 124,6 milioni a fine 2021. Gli azionisti ricevono un dividendo di 0,33 euro per azione, per un ammontare complessivo di 9 milioni, posto in pagamento il 10 maggio 2023.