Cementir Holding

RISULTATI 2023 – Margini reddituali in crescita nel 2023 per Cementir Holding. I ricavi caratteristici sono però scesi dell’1,7% a 1.694,2 milioni a seguito della riduzione dei volumi venduti e dell’effetto cambi negativo (a cambi costanti vi sarebbe stata una crescita del 10,5%). I volumi di cemento grigio, bianco e clinker sono diminuiti dell’1,6% a 10.674 tonnellate, quelli di calcestruzzo dell’11,1% a 4.266 metri cubi e quelli di aggregati del 10,1% a 9.401 tonnellate. Nell’area Nordic and Baltic i ricavi sono diminuiti del 12,4% a 644,7 milioni soprattutto per la flessione del 27,1%, a 157,9 milioni, in Norvegia e Svezia (in particolare vi è stata una forte contrazione delle vendite di calcestruzzo); in Belgio sono invece aumentati del 7,6% a 359,9 milioni (il cemento ha beneficiato dell’aumento dei prezzi di vendita), in Nord America vi è stata una flessione del 6,9% a 182,8 milioni (minori vendite di cemento bianco) e in Egitto del 12% a 50,3 milioni (in questo caso per la svalutazione della valuta locale). Molto bene la Turchia (+21% a 329,7 milioni nonostante la svalutazione della lira turca, per maggiori vendite di cemento). Gli altri proventi, poco rilevanti, sono invece saliti del 7,5% a 30,5 milioni. La variazione positiva delle rimanenze è scesa da 18,7 a 11,7 milioni. I costi per consumi di materie prime si sono però ridotti in misura notevolmente superiore rispetto ai ricavi (-10,9% a 739,1 milioni) per effetto della minore produzione. Il costo del personale è invece lievemente aumentato (+2,5% a 203,1 milioni), nonostante un numero di dipendenti passato da 3.085 a 3.045 unità. Gli altri costi operativi sono poi diminuiti del 7,4% a 384,2 milioni soprattutto per minori costi di trasporto, mentre gli incrementi di immobilizzazioni per lavori interni (di scarsa entità) sono passati da 7,3 a 1,1 milioni. Nel complesso l’ebitda è salito del 22,6% a 411,1 milioni (+9,4% a 181,3 milioni per il Nordic and Baltic, +27,5% a 97,6 milioni per il Belgio, -9,2% a 26,3 milioni, +6,3% a 12,5 milioni per l’Egitto e un balzo da 30,9 a 74,8 milioni per la Turchia). Dopo ammortamenti in aumento da 124,2 a 130,3 milioni (mentre gli accantonamenti sono passati da 6,7 a 2,5 milioni), l’ebit è balzato del 36,2% a 278,3 milioni. Il saldo positivo della gestione finanziaria è però diminuito da 32 a 12,4 milioni in ragione di minori proventi su cambi; al 31/12/2023 la società disponeva di liquidità netta per 217,6 milioni, in forte aumento rispetto ai 95,5 milioni di fine 2022 grazie a una forte generazione di cassa operativa e nonostante il pagamento di un monte dividendi di 34,2 milioni ed investimenti per 147,9 milioni (61,3 nell’area Nordic and Baltic, 37,3 in Belgio, 12,8 in Nord America, 22,4 in Turchia e 2,9 in Egitto). In ogni caso l’utile ante imposte ha raggiunto 290,7 milioni (+23%); dopo imposte per 75,2 milioni (tax rate in aumento dal 23,2% al 25,9%) e al netto di una quota di utile di competenza di terzi passata da 19,3 a 14,1 milioni, si è giunti a un utile netto di 201,4 milioni, il 24,1% in più rispetto ai 162,3 milioni al 31/12/2022. Il dividendo ammonta a 0,28 euro per azione, in pagamento dal 22 maggio 2024.