Confinvest

Risultati 2023 - Risultati in flessione per Confinvest nell’esercizio 2023. I ricavi sono scesi del 5,9% a 40,6 milioni, a seguito della minor volatilità del prezzo dell’oro soprattutto nel primo semestre dell’esercizio, in controtendenza rispetto al 2022. Il 55% dei ricavi è stato generato dalla negoziazione di oro fisico da investimento sotto forma di monete (50% nel 2022) e il 45% da quella di lingotti certificati dalla LBMA. Il canale bancario è passato dal 21% al 10% dei ricavi totali e l’e-commerce dal 14% al 12%, mentre quello diretto è salito dal 75% al 78%. Gli altri proventi, pressochè irrilevanti, sono quasi raddoppiati (+96,2% a 153.000 euro). La variazione positiva delle rimanenze è passata da 2,15 a 1,1 milioni. I costi per consumi di materie prime (monete e lingotti) sono scesi, come è avvenuto per i ricavi, del 7,27% a 39,4 milioni, ed il costo del personale, poco rilevante, è diminuito del 2,1% a 235.000 euro (i dipendenti sono rimasti invariati a 6 unità). I costi per servizi sono diminuiti ben del 21,8% a 1,1 milioni e gli altri costi operativi del 19,9% a 249.000 euro. Nel complesso l’ebitda è sceso di circa il 10% a 785.000 euro; dopo ammortamenti quasi invariati a 223.000 euro (principalmente attribuibili all’ammortamento della piattaforma tecnologica), l’ebit di è ridotto del 12,6% a 562.000 euro. Il saldo negativo della gestione finanziaria, poco rilevante, è però peggiorato da 17.000 a 77.000 euro; al 31/12/2023 la società evidenziava un indebitamento finanziario netto di 1,3 milioni, in forte aumento rispetto ai 136.000 euro di fine 2022. Ciò per effetto principalmente dell’incremento del valore delle scorte di magazzino per 1,1 milioni (scorte incrementate anche in funzione di acquisti da clienti concentratisi nelle ultime settimane del 2023). Considerando nella posizione finanziaria netta anche il valore della componente liquida del magazzino monete d’oro, la liquidità netta sarebbe passata da 4,221 a 4,43 milioni. A fine 2023 il magazzino di oro fisico, assicurato con una primaria compagnia internazionale e depositato presso un istituto bancario, aveva un controvalore di 6,05 milioni (calcolato ai prezzi spot del circuito LBMA al 31/12/2023, pari a 59,98 euro al grammo). L’utile ante imposte è così sceso del 22,5% a 485.000 euro; dopo imposte per 132.000 euro (tax rate in lieve diminuzione dal 27,5% al 27,2%), l’utile netto è infine ammontato a 353.000 euro, il 22,3% in meno rispetto ai 454.000 euro al 31/12/2022.