Confinvest

Risultati 2022 - Torna in nero Confinvest nell’esercizio 2022. I ricavi sono del resto balzati del 42,5% a 43,1 milioni, trainati dalla volatilità del prezzo dell’oro soprattutto nel primo semestre dell’esercizio, oltre alla maggior propensione all’acquisto di oro da parte dei risparmiatori quale bene rifugio nei momenti di tensioni internazionali; per contro da settembre 2022 è iniziata una fase di ribasso di prezzi e volumi. Il 50% dei ricavi è stato generato dalla negoziazione di oro fisico da investimento sotto forma di monete e il 44% da quella di lingotti certificati dalla LBMA. Il canale bancario è passato dal 16% al 21% dei ricavi totali e l’e-commerce dall’11% al 14%, mentre quello diretto è sceso dal 73% al 75%. Gli altri proventi, pressochè irrilevanti, sono saliti del 9,9% a 78.000 euro. La variazione delle rimanenze ha incrementato il valore positivo da 417.000 euro a 2,15 milioni. I costi per consumi di materie prime (monete e lingotti) sono balzati, come è avvenuto per i ricavi, del 46,7% a 42,5 milioni, mentre il costo del personale, poco rilevante, è aumentato solo dell’8,6% a 240.000 euro (i dipendenti sono passati da 5 a 6 unità). I costi per servizi sono aumentati del 17,5% a 1,45 milioni e gli altri costi operativi del 15,6% a 311.000 euro. Così l’ebitda è balzato da soli 64.000 a 872.000 euro; dopo ammortamenti in aumento da 191.000 a 229.000 euro (principalmente attribuibili all’ammortamento della piattaforma tecnologica andata in produzione nel corso del 2020), si è passati da una perdita operativa di 127.000 euro a un utile operativo di 643.000 euro. Il saldo negativo della gestione finanziaria, poco rilevante, è però peggiorato da 13.000 a 17.000 euro; al 31/12/2022 la società evidenziava un indebitamento finanziario netto di 136.000 euro, a fronte di liquidità netta per 1,04 milioni a fine 2021. Ciò per effetto principalmente dell’incremento del valore delle scorte di magazzino per circa 2 milioni (scorte incrementate in funzione della volatilità del mercato), e inoltre una programmata operazione con una controparte di fiducia ha dato luogo a un credito temporaneo di circa 350.000 euro, finanziariamente regolato nella prima decade di gennaio 2023. Considerando nella posizione finanziaria netta anche il valore della componente liquida del magazzino monete d’oro, la liquidità netta sarebbe passata da 3,31 a 4,22 milioni. A fine 2022 il magazzino di oro fisico, assicurato con una primaria compagnia internazionale e depositato presso un istituto bancario, aveva un controvalore di 4,68 milioni (calcolato ai prezzi spot del circuito LBMA al 31/12/2022, pari a 54,8 euro al grammo). Si è comunque passati da una perdita ante imposte di 140.000 euro a un utile ante imposte di 626.000 euro; dopo imposte per 172.000 euro (tax rate del 27,5%, mentre nel 2021 vi è stato un effetto fiscale positivo per 40.000 euro), si è infine passati da una perdita netta di 100.000 euro a un utile netto di 454.000 euro. Il dividendo ammonta a 0,1 euro per azione, in pagamento dal 17 maggio 2023.