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26 aprile 2024 ore 08:00 Mercato chiuso. Dati ritardati di 20 min.
Profilo società
La società in sintesi
Il Gruppo Campari è fra i leader mondiali nel settore delle bevande alcoliche, con un portafoglio marchi costituito da un mix diversificato di brand riconosciuti a livello internazionale e dotati di una posizione di forza nei rispettivi mercati di riferimento. Fondato nel 1860 è presente in oltre 190 paesi nel mondo, con posizioni di primo piano in Europa e nelle Americhe. I principali marchi internazionali sono: Aperol, Appleton Estate, Campari, SKYY, Wild Turkey e Grand Marnier. Le attività si suddividono secondo tre linee di business composte da oltre 50 marchi: spirit, wine e soft drink. La produzione viene effettuata in 23 stabilimenti nel mondo, mentre l’attività distributiva si articola attraverso una rete di proprietà presente in 23 mercati.
EBIT
Posizione finanziaria netta
Ricavi
Utile netto
31/12/2023 | 31/12/2022 | 31/12/2021 | 31/12/2020 | |
---|---|---|---|---|
STATO PATRIMONIALE | ||||
ATTIVITA' IMMATERIALI | 1.212.000 | 1.234.100 | 1.028.900 | 1.000.900 |
PARTECIPAZIONI E ALTRE ATTIVITA' FINANZIARIE | 42.400 | 84.200 | 31.800 | 33.200 |
ALTRE ATTIVITA' NON CORRENTI | 101.800 | 96.600 | 60.500 | 50.200 |
TOTALE ATTIVITA' NON CORRENTI | 4.259.700 | 4.160.700 | 3.183.000 | 3.001.500 |
ALTRE ATTIVITA' CORRENTI | 147.500 | 79.300 | 66.900 | 62.500 |
LIQUIDITA' E DISPONIBILITA' FINANZIARIE | 641.600 | 454.300 | 807.100 | 549.300 |
TOTALE ATTIVITA' CORRENTI | 2.415.900 | 1.846.400 | 1.910.100 | 1.551.900 |
ATTIVITA' DESTINATE ALLA VENDITA | 0 | 0 | 0 | 3.300 |
TOTALE ATTIVO | 6.675.600 | 6.007.100 | 5.093.100 | 4.556.700 |
CAPITALE SOCIALE | 36.100 | 18.300 | 18.300 | 18.300 |
AZIONI PROPRIE (-) | 0 | 0 | 0 | 0 |
RISERVE | 2.558.600 | 2.323.700 | 2.068.700 | 1.790.400 |
UTILI (PERDITE) D'ESERCIZIO | 330.500 | 333.000 | 284.800 | 187.900 |
PATRIMONIO NETTO DI GRUPPO | 2.925.200 | 2.675.000 | 2.371.800 | 1.996.600 |
PATRIMONIO NETTO DI TERZI | 1.600 | 1.400 | 3.000 | 1.800 |
PATRIMONIO NETTO COMPLESSIVO | 2.926.800 | 2.676.400 | 2.374.800 | 1.998.400 |
ALTRE PASSIVITA' NON CORRENTI | 446.300 | 430.300 | 387.500 | 345.400 |
TOTALE PASSIVITA' NON CORRENTI | 2.526.600 | 2.408.600 | 1.773.600 | 1.804.600 |
ALTRE PASSIVITA' CORRENTI | 212.400 | 244.100 | 228.100 | 156.300 |
TOTALE PASSIVITA' CORRENTI | 1.222.200 | 922.100 | 944.700 | 753.700 |
PASSIVITA' CORRELATE AD ATTIVITA' DESTINATE ALLA VENDITA | 0 | 0 | 0 | 0 |
TOTALE PASSIVO | 6.675.600 | 6.007.100 | 5.093.100 | 4.556.700 |
CONTO ECONOMICO | ||||
TOTALE RICAVI | 2.918.600 | 2.697.600 | 2.172.700 | 1.772.000 |
COSTO DEL VENDUTO | 1.218.500 | 1.109.000 | 875.800 | 746.100 |
UTILE LORDO INDUSTRIALE | 1.700.100 | 1.588.600 | 1.296.900 | 1.025.900 |
SPESE DI VENDITA | 587.300 | 539.800 | 463.900 | 309.800 |
SPESE GENERALI E AMMINISTRATIVE | 494.100 | 479.000 | 397.800 | 394.200 |
SPESE DI RICERCA E SVILUPPO | 0 | 0 | 0 | 0 |
ALTRI RICAVI (COSTI) OPERATIVI NETTI | 0 | 0 | 0 | 0 |
ALTRI PROVENTI (ONERI) NON RICORRENTI | -78.500 | -58.300 | -34.300 | -90.100 |
RIPRISTINI (SVALUTAZIONI) / PLUSVALENZE (MINUSVALENZE) | 0 | 0 | 0 | 0 |
RIPRISTINI (SVALUTAZIONI) / PLUSVALENZE (MINUSVALENZE) | 0 | 0 | 4.700 | 1.400 |
EBIT | 540.200 | 511.500 | 400.900 | 231.800 |
b) Oneri Finanziari | 75.700 | 30.600 | 17.100 | 38.900 |
c) Altri Proventi (Oneri) Finanziari | 2.000 | -5.900 | 100 | 15.300 |
SALDO GESTIONE FINANZIARIA | -73.700 | -36.500 | -17.000 | -23.600 |
a) Proventi Finanziari | 0 | 0 | 0 | 0 |
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE | 466.500 | 475.000 | 388.600 | 209.600 |
IMPOSTE SUL REDDITO | 134.000 | 143.500 | 105.600 | 22.700 |
RISULTATO NETTO ATTIVITA' DI FUNZIONAMENTO | 332.500 | 331.500 | 283.000 | 186.900 |
RISULTATO ATTIVITA' DESTINATA A CESSARE | 0 | 0 | 0 | 0 |
RISULTATO NETTO | 332.500 | 331.500 | 283.000 | 186.900 |
RISULTATO DI PERTINENZA DI TERZI | 2.000 | -1.500 | -1.800 | -1.000 |
RISULTATO DI PERTINENZA DEL GRUPPO | 330.500 | 333.000 | 284.800 | 187.900 |
31/12/2023 | 31/12/2022 | 31/12/2021 | 31/12/2020 | |
---|---|---|---|---|
ROS [EBIT/Ricavi delle Vendite] | 18,51% | 18,96% | 18,45% | 13,08% |
ROCE [EBIT/(Totale Attivo - Passività Correnti)] | 9,91% | 10,06% | 9,66% | 6,10% |
ROE | 11,30% | 12,45% | 12,01% | 9,41% |
ROI | 11,28% | 11,96% | 12,48% | 7,46% |
Costo del Lavoro/Dipendenti | 105,395 | 106,625 | 98,457 | 84,567 |
Costo del Lavoro/Ricavi delle Vendite | 17,20% | 16,47% | 17,91% | 18,06% |
Patrimonio Netto Complessivo - Attivo Immobilizzato | -1.334.500,000 | -1.485.700,000 | -811.200,000 | -1.004.900,000 |
Posizione Finanziaria Netta/Patrimonio Netto Complessivo | -0,637 | -0,598 | -0,352 | -0,556 |
Cash Flow/Investimenti | 159,13% | 209,33% | 282,70% | 356,05% |
Investimenti/ImmobilizzazionIi Materiali Nette | 26,43% | 24,17% | 19,88% | 13,21% |
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Commento
RISULTATI 2023 - Complessivamente positivi i risultati 2023 del gruppo Campari, anche se la parte bassa del conto economico ha risentito di maggiori oneri finanziari. I ricavi sono saliti dell’8,2% a 2.918,6 milioni, e la variazione organica è stata positiva per il 10,5% in quanto vi sono stati un effetto cambi negativo per il 3,5% e un effetto perimetro positivo per l’1,2%. Le vendite nell’area Americhe sono salite del 4,3% a 1.282,6 milioni (+7,7% su base organica, -4,4% l’effetto cambi e +1% l’effetto perimetro); in particolare il mercato USA ha registrato una variazione positiva del 9% (+10,1% su base organica) a 813,1 milioni grazie a Espòlon, gli aperitivi e Appleton Estate; anche Grand Marnier è tornato a crescere. In Giamaica vi è stata una lieve flessione dello 0,6% (+2,4% su base organica) e 151 milioni, trainata da Magnum Tonic Wine, Appleton Estate Wray and Nephew Overproof; vi è stata una flessione nel quarto trimestre a causa di un phasing temporaneo. Gli altri mercati della regione sono scesi del 3,9% a 318,6 milioni (ma +4,9% su base organica), con un andamento positivo in Brasile e Messico che ha compensato la debolezza in Argentina determinata dal contesto macroeconomico. L’area Sud Europa, Medio Oriente e Africa è salita del 7,8% a 804,5 milioni (+6,8% su base organica, +1,4% la variazione di perimetro e -0,3% effetto cambi); l’Italia è salita del 5,7% a 489,5 milioni (+5,5% su base organica) trainata dal portafoglio aperitivi sostenuto dai prezzi e dalle maggiori occasioni di consumo. In crescita del 13,2% a 171,7 milioni la Francia (+7,2% su base organica) grazie ai brand chiave Aperol e Campari, oltre a Riccadonna, Trois Rivières e Champagne Lallier; bene gli altri mercati dell’area, in crescita dell’8,7% a 143,2 milioni (+10,6% su base organica) guidate da Aperol e Campari. Il Global Travel Retail è cresciuto a doppia cifra con ottimi andamenti per Aperol, Campari, Grand Marnier, SKYY Vodka e Frangelico, mentre Nigeria e Sud Africa sono rimaste deboli per i difficili contesti macroeconomici. L’area Nord, Centro ed Est Europa ha visto una crescita del 14,8% a 601,3 milioni (+18,7% su base organica, +0,5% la variazione di perimetro e -4,4% l’effetto cambi). Le vendite in Germania hanno registrato una crescita del 24% a 240,1 milioni (+23,9% su base organica), anche grazie ai robusti aumenti di prezzo e trainata da Aperol, Aperol Spritz ready-to-enjoy e Campari, oltre al lancio recente di Sarti Rosa; bene anche Crodino e Cinzano. Nel Regno Unito vi è stato un incremento del 16,7% a 94,4 milioni (+19,1% su base organica), con un buon andamento per Aperol, Campari e Wray and Nephew Overproof. Andamento positivo anche per gli altri mercati della regione (+7% a 266,9 milioni, +14,5% su base organica), in particolare Austria, Polonia, Paesi Bassi e Scandinavia, sempre soprattutto grazie al portafoglio aperitivi. Le vendite nell’area Asia-Pacifico sono salite del 16,3% a 230,2 milioni (+20,7% su base organica, +3,2% la variazione di perimetro e -7,5% l’effetto cambi). La performance in Australia è stata negativa per l’1,4% a 123,2 milioni (ma +5,3% su base organica), ed è stata trainata da Wild Turkey bourbon, Wild Turkey ready-to-drink e Aperol; gli altri mercati dell’area sono balzati del 46,7% a 107 milioni (+46,9% su base organica), con un andamento particolarmente positivo in Corea del Sud (Wild Turkey, The GlenGrant, X-Rated e SKYY Vodka), Giappone (Wild Turkey Bourbon, The GlenGrant, SKYY ready-to-drink e Campari) e Cina. Quanto ai brand, quelli a priorità globale sono saliti del 7,4% a 1.664,1 milioni (+10,8% su base organica, -3,4% effetto cambi e nessuna variazione di perimetro). Aperol è balzato del 23,1% su base organica sostenuto dal riposizionamento di prezzo e dai forti consumi in Italia (+8,2%), Germania (+32,9%), USA (+52%), Francia (+11,7%) e Regno Unito (+28,9%). Ma sono cresciute a doppia cifra anche le vendite in Spagna, Scandinavia, Belgio, Polonia, Messico, Canada, Australia e il Global Travel Retail; balzi a tripla cifra in Nuova Zelanda, Cina e India. Campari è salito del 10,7% su base organica, sostenuto dal riposizionamento di prezzo, con un buon andamento in Italia (+8,9%), Stati Uniti (+8,5%), Brasile (+34,6%) e Germania (+18,1%), con un elevato consumo nel canale on-premise sostenuto dalla cultura dei cocktail (Negroni, Negroni Sbagliato, Americano, MiTo e Boulevardier) e dalla mixology di fascia alta oltre alla home-mixology. Il portafoglio Wild Turkey è salito dell’8,8% su base organica, con una sovraperformance del brand di fascia alta Russell’s Reserve e ottimi andamenti negli USA, Australia, Giappone e Corea del Sud. SKYY è salita dell’1,5% su base organica grazie soprattutto al mercato cinese, Italia e Global Travel Retail e nonostante un calo nel quarto trimestre per gli aromatizzati. Grand Marnier è sceso del 16,5% su base organica a seguito del destoccaggio negli USA (ma vi è stata una ripresa nel quarto trimestre), mentre la crescita del portafoglio di rum giamaicani (+7 su base organica) è stata trainata dai mercati principali di Giamaica, Regno Unito e USA. Molto bene Appleton Estate (+13,3%), mentre Wray and Nephew Overproof è salito meno della media (+1,9%) per le restrizioni commerciali in Giamaica. I brand a priorità regionale sono saliti del 9,5% a 751,1 milioni (+13,4% su base organica, -4,8% effetto cambi e +0,9% variazione di perimetro), trainati da Espòlon (+35,7% su base organica) sempre grazie agli USA, dove la quota di mercato è in continua crescita e vi è stato anche un aumento del prezzo; bene però anche Australia, Canada e Italia sebbene ancora su livelli contenuti. The GlenGrant è salito del 13,8% su base organica (specie in Corea del Sud e Giappone) per effetto della premiumisation del portafoglio; Aperol Spritz ready-to-enjoy è salito del 6,6% trainato dalla Germania, oltre a Svizzera e Nord Europa, e Magnum Tonic Wine ben del 21,2% grazie ai mercati core di Giamaica e Regno Unito. Complessivamente positivi gli altri brand: Crodino (+3,6%), gli spumanti Cinzano e il vermut (+9%) trainati da Riccadonna in Francia e dagli spumanti Cinzano in Germania, mentre sono risultate in calo le specialty italiane (-3,9%), eccezion fatta per Braulio. I brand a priorità locale sono saliti dell’8,6% a 242,2 milioni (+3,9% su base organica, -0,4% effetto cambi e +5,1% variazione di perimetro) con un andamento positivo per Wild Turkey ready-to-drink (+3,4%, con una buona performance in Australia), SKYY ready-to-drink (+35,5% grazie al Messico e al Giappone), X-Rated (+4,3% grazie a Cina e Corea del Sud) e Campari Soda (+2,3%, bene l’Italia oltre ad Austria e Svizzera). Il costo del venduto è salito in misura superiore ai ricavi (+9,9% a 1.218,5 milioni); comunque l’utile lordo industriale è aumentato del 7% a 1.700,1 milioni nonostante l’inflazione sul costo dei materiali, mitigata dall’effetto mix, dagli aumenti di prezzo e dai benefici iniziali provenienti dall’agave; i costi di pubblicità sono aumentati solo del 3,2% a 494,1 milioni (l’impatto a livello organico è stato del +5,5%, anche per l’impatto del maltempo sulle attivazioni estive), e così il margine di contribuzione ha raggiunto 1.206 milioni (+8,7%). I costi di struttura sono nel complesso saliti dell’8,8% a 587,3 milioni (a livello organico la crescita è stata dell’11,7% in presenza di investimenti nella struttura del business e negli assetti commerciali, l’avviamento di una nuova route-to market in Grecia ed il consolidamento in Giappone e Nuova Zelanda). Gli oneri non ricorrenti sono aumentati da 58,3 a 78,5 milioni (si riferiscono ad attività di ristrutturazione tra cui il cambiamento distributivo, deprezzamenti di immobilizzazioni, piani di ritenzione a lungo termine e oneri non ricorrenti legati ai progetti IT); comunque l’ebit è aumentato del 5,6% a 540,2 milioni (a livello rettificato dell’8,6% a 618,7 milioni, con un +15,5% a livello organico, un +1,2% di variazione di perimetro a seguito del consolidamento di Picon e Wilderness Train Distillery, e un -8,1% effetto cambi specie per l’effetto transazionale del peso messicano che ha penalizzato i costi della tequila, oltre al deprezzamento del dollaro USA e di altre valute dei Paesi emergenti). Gli ammortamenti sono saliti da 90,5 a 110,2 milioni e l’ebitda è così passato da 602 a 650,4 milioni (+8%); escludendo in entrambi i periodi le voci non ricorrenti sarebbe salito da 660,3 a 728,9 milioni (+10,4%). Il saldo negativo della gestione finanziaria, come si è detto, è peggiorato, salendo da 36,5 a 73,7 milioni, essenzialmente per un maggior livello di indebitamento medio e a un costo medio del debito più elevato (dal 2,1% al 3,3%), in presenza al 31/12/2023 di un indebitamento finanziario netto di 1.863,4 milioni, superiore ai 1.600,6 milioni di fine 2022 in quanto la generazione di cassa è stata più che compensata dagli investimenti in capex straordinari, dal pagamento di un monte dividendi di 67,5 milioni, dalle acquisizioni di quote di minoranza e dall’aumento del magazzino a supporto della crescita del business e della strategia di premiumisation. L’utile ante imposte si è così attestato a 466,5 milioni (-1,8%), ed a livello rettificato a 544,2 milioni (+1,2%). Dopo imposte per 134 milioni (tax rate in lieve diminuzione dal 30,2% al 28,7%) e l’imputazione a terzi di una quota di utile di competenza pari a 2 milioni (quota di perdita di 1,5 milioni nel 2022), l’utile netto è infine ammontato a 330,5 milioni (-0,8%), mentre a livello rettificato vi è stato un incremento dello 0,7% a 390,4 milioni. Il dividendo ammonta a 0,065 euro per azione, in pagamento dal 24 aprile 2024.