STATO PATRIMONIALE |
ATTIVITA' IMMATERIALI | 1.028.900 | 1.000.900 | 1.080.400 | 1.057.500 |
PARTECIPAZIONI E ALTRE ATTIVITA' FINANZIARIE | 31.800 | 33.200 | 15.200 | 16.200 |
ALTRE ATTIVITA' NON CORRENTI | 60.500 | 50.200 | 46.300 | 46.600 |
TOTALE ATTIVITA' NON CORRENTI | 3.183.000 | 3.001.500 | 3.123.500 | 3.024.900 |
ALTRE ATTIVITA' CORRENTI | 66.900 | 62.500 | 63.400 | 54.800 |
LIQUIDITA' E DISPONIBILITA' FINANZIARIE | 807.100 | 549.300 | 712.700 | 643.000 |
TOTALE ATTIVITA' CORRENTI | 1.910.100 | 1.551.900 | 1.709.700 | 1.549.800 |
ATTIVITA' DESTINATE ALLA VENDITA | 0 | 3.300 | 5.300 | 7.800 |
TOTALE ATTIVO | 5.093.100 | 4.556.700 | 4.838.500 | 4.582.500 |
CAPITALE SOCIALE | 18.300 | 18.300 | 58.100 | 58.100 |
AZIONI PROPRIE (-) | 0 | 0 | 0 | 0 |
RISERVE | 2.068.700 | 1.790.400 | 2.020.100 | 1.808.400 |
UTILI (PERDITE) D'ESERCIZIO | 284.800 | 187.900 | 308.400 | 296.300 |
PATRIMONIO NETTO DI GRUPPO | 2.371.800 | 1.996.600 | 2.386.600 | 2.162.800 |
PATRIMONIO NETTO DI TERZI | 3.000 | 1.800 | 1.900 | 0 |
PATRIMONIO NETTO COMPLESSIVO | 2.374.800 | 1.998.400 | 2.388.500 | 2.162.800 |
ALTRE PASSIVITA' NON CORRENTI | 387.500 | 345.400 | 402.200 | 381.100 |
TOTALE PASSIVITA' NON CORRENTI | 1.773.600 | 1.804.600 | 1.297.600 | 1.760.900 |
ALTRE PASSIVITA' CORRENTI | 228.100 | 156.300 | 216.000 | 167.200 |
TOTALE PASSIVITA' CORRENTI | 944.700 | 753.700 | 1.152.400 | 658.800 |
PASSIVITA' CORRELATE AD ATTIVITA' DESTINATE ALLA VENDITA | 0 | 0 | 0 | 0 |
TOTALE PASSIVO | 5.093.100 | 4.556.700 | 4.838.500 | 4.582.500 |
CONTO ECONOMICO |
TOTALE RICAVI | 2.172.700 | 1.772.000 | 1.842.500 | 1.711.700 |
COSTO DEL VENDUTO | 875.800 | 746.100 | 721.300 | 683.600 |
UTILE LORDO INDUSTRIALE | 1.296.900 | 1.025.900 | 1.121.200 | 1.028.100 |
SPESE DI VENDITA | 463.900 | 309.800 | 319.900 | 289.200 |
SPESE GENERALI E AMMINISTRATIVE | 397.800 | 394.200 | 393.300 | 360.100 |
SPESE DI RICERCA E SVILUPPO | 0 | 0 | 0 | 0 |
ALTRI RICAVI (COSTI) OPERATIVI NETTI | 0 | 0 | 0 | 0 |
ALTRI PROVENTI (ONERI) NON RICORRENTI | -34.300 | -90.100 | -21.700 | 1.900 |
RIPRISTINI (SVALUTAZIONI) / PLUSVALENZE (MINUSVALENZE) | 0 | 0 | 0 | 0 |
RIPRISTINI (SVALUTAZIONI) / PLUSVALENZE (MINUSVALENZE) | 4.700 | 1.400 | 0 | 0 |
EBIT | 400.900 | 231.800 | 386.300 | 380.700 |
b) Oneri Finanziari | 17.100 | 38.900 | 31.800 | 29.700 |
c) Altri Proventi (Oneri) Finanziari | 100 | 15.300 | 100 | -200 |
SALDO GESTIONE FINANZIARIA | -17.000 | -23.600 | -31.700 | -29.900 |
a) Proventi Finanziari | 0 | 0 | 0 | 0 |
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE | 388.600 | 209.600 | 354.600 | 350.800 |
IMPOSTE SUL REDDITO | 105.600 | 22.700 | 46.200 | 54.500 |
RISULTATO NETTO ATTIVITA' DI FUNZIONAMENTO | 283.000 | 186.900 | 308.400 | 296.300 |
RISULTATO ATTIVITA' DESTINATA A CESSARE | 0 | 0 | 0 | 0 |
RISULTATO NETTO | 283.000 | 186.900 | 308.400 | 296.300 |
RISULTATO DI PERTINENZA DI TERZI | -1.800 | -1.000 | 0 | 0 |
RISULTATO DI PERTINENZA DEL GRUPPO | 284.800 | 187.900 | 308.400 | 296.300 |
Commento
RISULTATI 2020 – Campari chiude brillantemente l’esercizio 2021. I ricavi sono passati da 1.772 a 2.172,7 milioni (+22,6%), e la variazione organica è stata positiva per il 25,6% in quanto vi sono stati un effetto cambi negativo per l’1% e un effetto perimetro negativo per l’1,9%. Le vendite nell’area Americhe sono salite del 19,9% (+23% su base organica, -3,1% l’effetto cambi e nessuna variazione di perimetro) a 927,9 milioni; in particolare il mercato USA ha registrato una variazione organica positiva del 18,9%, trainata da Espòlon, Grand Marnier e Aperol (tutti in crescita a doppia cifra), oltre a Wild Turkey specie nelle versioni premium e a Campari. In Giamaica vi è stato un incremento organico del 28%, trainato da Wray and Nephew Overproof, Campari, Appleton Estate e Magnum Tonic; il Canada è salito del 10,9% grazie a Forty Creek, Appleton Estate, Grand Marnier, SKYY Vodka ed Espòlon, ed anche il Sud America ha visto un balzo del 44,1%, trainato da Brasile, Argentina e Messico. L’area Sud Europa, Medio Oriente e Africa ha registrato un incremento del 37,8% a 638,8 milioni (+36,7% su base organica, +0,1% effetto cambi e +1% per variazione perimetro); il mercato italiano ha registrato un balzo organico del 36,4%, trainato da Campari (+39,2%), Campari Soda (+45,5%) e Aperol (+46,7%); anche la crescita di Crodino è stata a doppia cifra, sebbene più contenuta. La Francia è salita del 22,1%, trainata da Aperol, Riccadonna, i rum Trois Riviéres, Campari e Grand Marnier; la Spagna ha beneficiato della riapertura del canale on-premise e anche il Sudafrica ha registrato una performance positiva. In forte ripresa il canale Global Travel Retail (+70,2% su base organica) grazie all’allentamento delle restrizioni sulla mobilità, sebbene il dato risulti ancora molto inferiore a quello del 2019. L’area Nord, Centro ed Est Europa ha visto una crescita dell’8,5% a 438,1 milioni (+18,6% la crescita organica, -0,3% effetto cambi e -9,7% variazione perimetro). Le vendite in Germania hanno registrato una crescita organica del 10,7%, trainate da Aperol (+16%) e dal lancio di Aperol Spritz ready-to-enjoy. Bene anche Campari e Crodino (in crescita a doppia cifra sebbene su una base contenuta). Nel Regno Unito vi è stato un balzo del 39,1% soprattutto per la riapertura del canale on-premise, con ottime performance di Magnum Tonic, Wray and Nephew Overproof, Aperol e Campari. Anche in Russia vi è stata una performance organica positiva per il 25%, grazie a Mondoro, Aperol e Campari (tutti in crescita a doppia cifra). Gli altri Paesi dell’area hanno evidenziato complessivamente una performance in aumento del 19,4%, trainati da Aperol. Le vendite nell’area Asia-Pacifico sono balzate complessivamente del 28,3% a 167,8 milioni, in presenza di una variazione organica positiva per il 22,9%, un effetto cambi positivo per il 4,6% e un effetto perimetro positivo per lo 0,8%. La performance organica in Australia è stata negativa per lo 0,1% a seguito di una flessione nel quarto trimestre dovuta a condizioni meteo sfavorevoli e a restrizioni legate alle spedizioni transoceaniche; gli altri mercati dell’area sono invece più che raddoppiati, trainati dalla Cina (con X-Rated Fusion Liqueur, Aperol e SKYY Vodka) e dalla Corea del Sud (grazie a X-Rated e la fascia alta della gamma Wild Turkey); modesta invece la crescita del Giappone nonostante un forte incremento per GlenGrant, Campari e Grand Marnier. Quanto ai brand, quelli a priorità globale hanno visto un balzo del 24,4% (+26,2% su base organica, -1,8% effetto cambi e nessuna variazione di perimetro) a 1.226,1 milioni. Aperol ha evidenziato una performance in crescita del 32,8% grazie alla ripresa dell’on-premise e dei sostenuti consumi a casa; i mercati core (Italia, USA, Francia, Regno Unito, Russia, Svizzera, Belgio e Austria) sono cresciuti tutti a doppia cifra e Cina e Messico sono saliti ancor più velocemente. Campari ha registrato un incremento del 30,1%, beneficiando del trend dei premium cocktail preparati a casa e del buon andamento del canale on-premise grazie alla diffusione di cocktail quali il Negroni, il Boulevardier e l’Americano, nonché il Campari Spritz nei mercati più maturi. Bene soprattutto il mercato core dell’Italia, oltre a USA, Regno Unito, Nigeria, Giamaica, Brasile, Argentina e Germania. Wild Turkey è salito del 10,9% grazie al mercato principale degli USA (in particolare la linea premium: Wild Turkey Longbranch e Russell’s Reserve), mentre a seguito di problemi logistici sono scesi Australia e Giappone. Grand Marnier ha visto un balzo del 43,2% trainato dal mercato core degli USA anche per il crescente trend del consumo di cocktail a casa e del continuo successo per il Grand Margarita; bene anche Francia e Canada. SKYY è salito dell’8,2% grazie ai mercati internazionali (balzo a tripla cifra per il Sudafrica e bene anche Cina, Canada e Messico), mentre negli USA, dove il brand è stato da poco rilanciato, vi è stata una lieve contrazione (-0,7%). Infine la crescita del portafoglio di rum giamaicani (+22,7%) è stata trainata dai tradizionali mercati di USA, Canada, Giamaica e Regno Unito. Ottima performance per i premium rum della gamma Appleton Estate, mentre Wray and Nephew Overproof è salito del 17,1% trainato da Regno Unito, Giamaica e Canada; bene anche gli altri rum, soprattutto Kingston 62. I brand a priorità regionale sono saliti del 29,2% a 419,1 milioni (+29,8% su base organica, -1,2% effetto cambi e +0,5% variazione di perimetro), trainati da Espòlon (+37,5% grazie agli USA, dove il brand è risultato al sesto posto fra le tequila 100% agave blu più vendute; bene anche Canada, Russia e Italia), Bulldog (+35,1% grazie a Germania, Spagna, Italia e Argentina), GlenGrant (+44%; bene Giappone, Francia, Italia, Cina e il canale Global Travel Retail), Forty Creek (+5,5%, soprattutto in Canada) e gli sparkling wines Mondoro e Riccadonna (+43,7%; molto bene Mondoro grazie alla Russia e Riccadonna grazie a Francia e Perù). In netta ripresa il portafoglio amari (+20,6%) e bene Cinzano (+12,1% con un andamento positivo sia per lo Sparkling Wine sia per il Vermouth). Quanto ai brand di recente acquisizione, andamento positivo per tutti: Montelobos e Ancho Reyes negli USA e Bisquit et Dubouché trainato da Sudafrica e Cina. I brand a priorità locale sono saliti del 24,7% a 266,9 milioni (+24,6% su base organica, +0,1% effetto cambi e nessuna variazione di perimetro) con un andamento molto positivo per Campari Soda (+43,8% grazie al rilancio nel mercato core dell’Italia), Aperol Spritz ready-to-enjoy (+92,7%, anche qui grazie all’Italia ma anche a Germania, altri mercati del Centro Europa e Australia), Wild Turkey ready-to-drink (+1,6%, bene l’Australia), Magnum Tonic (+55,5%, andamento molto positivo nel Regno Unito e Giamaica), X-Rated (+142,7% grazie a Sud Corea e Cina) e Crodino (+10,5% con una ripresa nel mercato core dell’Italia e un aumento in Belgio, Germania e Svizzera). Il costo del venduto è salito in misura inferiore al giro d’affari (+17,4% a 875,8 milioni), in considerazione di un mix di vendite favorevole dovuto alla sovraperformance dei brand ad alta marginalità (specie Aperol e Campari che negli USA hanno anche beneficiato della sospensione dei dazi d’importazione) e di un migliore assorbimento dei costi fissi di produzione, il che ha controbilanciato la maggiore pressione sui costi dei materiali e della logistica e l’effetto di Espòlon che risente dell’elevato prezzo di acquisto dell’agave. Così il margine lordo è balzato del 26,4% a 1.296,8 milioni; le spese generali e amministrative sono aumentate si sono attestate a 397,8 milioni (+0,9%), mentre quelle di vendita sono balzate da 309,8 a 463,9 milioni (+49,7%). Però gli oneri non ricorrenti sono scesi da 90,1 a 34,3 milioni (si riferiscono a costi di ristrutturazione, svalutazioni di marchi minori e incentivi “last mile” di lungo termine non ricorrenti, parzialmente compensati nel 2021 dalla favorevole chiusura di una disputa fiscale in Brasile e da rimborsi “una tantum”). Nel complesso l’ebit è balzato del 73% a 400,9 milioni, ed a livello rettificato è salito del 35,2% a 435,2 milioni. Nell’ambito dell’ebit rettificato, nelle Americhe l’incremento è stato del 44,3% a 184,5 milioni, in Sud Europa, Medio Oriente e Africa del 129,1% a 71,2 milioni e nell’area Nord, Centro ed Est Europa del 26% a 162,5 milioni, mentre nell’area Asia-Pacifico vi è stata una contrazione del 13,2% a 17 milioni determinata da un maggior peso degli investimenti per promuovere i brand a priorità globale nell’area. Gli ammortamenti sono lievemente saliti da 78 a 79,7 milioni e l’ebitda è così passato da 309,8 a 480,6 milioni (+55,1%); escludendo in entrambi i periodi le voci non ricorrenti sarebbe salito da 399,9 a 514,9 milioni (+28,8%). Il saldo negativo della gestione finanziaria è migliorato, scendendo da 23,6 a 17 milioni, anche perchè gli oneri finanziari netti sono diminuiti da 38,9 a 17,1 milioni (escludendo i proventi su cambi sarebbero stati di 25 milioni), in presenza al 31/12/2021 di un indebitamento finanziario netto di 836,5 milioni contro i 1.110,9 milioni di fine 2020 grazie al free cash flow positivo generato dal business (332,3 milioni, a fronte di 168,6 milioni nel 2020). L’utile ante imposte è quindi balzato dell’85,4% a 338,6 milioni, ed a livello rettificato è salito del 48,9% a 415,3 milioni. Dopo imposte per 105,6 milioni (tax rate in aumento dall’8,1% al 25,4%), l’utile netto ha raggiunto 284,8 milioni, il 51,6% in più rispetto ai 187,9 milioni al 31/12/2020 (su base rettificata sarebbe passato da 202,1 a 307,9 milioni, +52,4%). Il dividendo ammonta a 0,06 euro per azione, in pagamento dal 21 aprile 2022.