Destination Italia

Risultati 2023 - Margini negativi e in peggioramento a partire dall’ebit (per la ripresa della contabilizzazione degli ammortamenti) nell’esercizio 2023 per Destination Italia, che dal 6 giugno 2023 ha incorporato Portale Sardegna. I ricavi caratteristici sono quasi raddoppiati (+90,4% a 51,6 milioni), soprattutto a seguito della citata incorporazione. Dal 2023 il gruppo Destination Italia ha deciso di adottare, quale criterio di contabilizzazione dei ricavi di vendita e dei relativi costi, il principio di competenza basato sul momento di prenotazione dei servizi turistici (“booking date”) anziché quello del momento di effettuazione del viaggio (“travel date”), in modo da fornire una rappresentazione più conforme al rispetto della correlazione tra costi e ricavi. Gli altri proventi, poco rilevanti, si sono attestati a poco più di 1 milione (+8,4%). I costi per consumi di materie prime, pressochè irrilevanti, sono però passati da 9.000 a 51.000 euro. Quelli del personale sono poi balzati del 59,5% a 4,2 milioni, del resto in presenza di un numero medio di dipendenti passato da 67 a 101 unità. I costi per servizi sono quasi raddoppiati (+92,3% a circa 51 milioni; si tratta prevalentemente di costi per servizi turistici), e anche gli altri costi operativi sono passati da 128.000 a 295.000 euro. Il 2023 include però incrementi di immobilizzazioni per lavori interni (non presenti nel 2022) pari a 2,8 milioni. Così, nel complesso l’ebitda è rimasto negativo, ma è migliorato scendendo ben del 95,9% a soli 50.000 euro. Nel 2022 la società, in linea con quanto fatto già nel 2020, si era avvalsa della facoltà di sospendere le quote di ammortamento per le immobilizzazioni materiali e immateriali per un importo complessivo di 734.207 euro, e di conseguenza è stata iscritta a bilancio una riserva indisponibile per un importo complessivo di 1.753.134 euro (di cui 1.018.926 riferiti agli esercizi 2020 e 2021), che tornerà disponibile quando i singoli beni per cui si è proceduto alla sospensione degli ammortamenti giungeranno al termine del periodo di ammortamento o saranno ceduti. Nel 2023 invece gli ammortamenti sono stati pari a 1,8 milioni e gli accantonamenti a 157.000 euro. E così la perdita operativa è balzata del 63,5% a poco meno di 2 milioni. Il saldo negativo della gestione finanziaria è poi peggiorato da 101.000 a 532.000 euro. Al 31/12/2023 la società evidenziava del resto un indebitamento finanziario netto di 11,8 milioni, in forte aumento rispetto agli 1,4 milioni di fine 2022 soprattutto a seguito dell’incorporazione di Portale Sardegna (che alla data della fusione presentava un indebitamento finanziario netto di 5,8 milioni), ma anche degli investimenti effettuati dal gruppo sulla tecnologia e sui progetti di internazionalizzazione e di sviluppo del prodotto turistico Italia. La perdita ante imposte è pertanto quasi raddoppiata (+91,6% a 2,5 milioni); dopo un effetto fiscale positivo passato da 354.000 a 246.000 euro (e nel 2023 lo scomputo di una quota di utile di competenza di terzi pari a 100.000 euro), la perdita netta è infine più che raddoppiata, balzando da 951.000 euro a 2,35 milioni.