Destination Italia

Risultati 2022 - Margini ancora negativi ma in miglioramento nell’esercizio 2022 per Destination Italia, che successivamente (dal 6 giugno 2023) ha incorporato Portale Sardegna. I ricavi caratteristici sono del resto balzati da 7,4 a 27,1 milioni, grazie a un forte incremento delle prenotazioni di turisti di fascia alta provenienti da Stati Uniti, Canada, Australia e molti Paesi europei tra cui Spagna e Regno Unito; in crescita anche i turisti dall’America Latina (soprattutto Brasile e Argentina), stabile il Medio Oriente, mentre ovviamente è risultato in forte contrazione il mercato russo. L’Europa è stata la prima regione di provenienza (27% del totale), seguita dai Paesi CIS con il 22,4%, dal Nord America con il 18,2%, dal Middle East con il 17,4%, dall’area APAC con il 9,1% e dall’America Latina con il 5,7%. Va anche ricordato che il brand “SONO Travel Club” che si rivolge al turismo di lusso ha contribuito al fatturato per circa il 36% del totale. Gli altri proventi, poco rilevanti, sono comunque raddoppiati da 476.000 a 953.000 euro. I costi per consumi di materie prime, pressochè irrilevanti, si sono attestati a soli 9.000 euro (+28,6%). Quelli del personale sono però balzati del 70,3% a 2,6 milioni, pur in presenza di un numero di dipendenti passato da 89 a 67 unità, ma nel 2022 non si è fatto ricorso ad ammortizzatori sociali mentre nel 2021 era stata utilizzata la CIG in deroga per l’intero anno a seguito della pandemia Covid-19. I costi per servizi sono poi passati da soli 7,75 a ben 26,5 milioni (si tratta prevalentemente di costi per servizi turistici), mentre gli altri costi operativi sono diminuiti del 28,1% a 128.000 euro. Come si è detto l’ebitda è rimasto negativo, ma è migliorato scendendo del 24,8% a 1,2 milioni; nel 2021 erano stati effettuati accantonamenti al fondo rischi su crediti per 56.000 euro e al fondo rischi futuri per 517.000 euro, mentre nel 2022 la società, in linea con quanto fatto già nel 2020, si è avvalsa della facoltà di sospendere le quote di ammortamento per le immobilizzazioni materiali e immateriali per un importo complessivo di 734.207 euro, e di conseguenza è stata iscritta a bilancio una riserva indisponibile per un importo complessivo di 1.753.134 euro (di cui 1.018.926 riferiti agli esercizi 2020 e 2021), che tornerà disponibile quando i singoli beni per cui si è proceduto alla sospensione degli ammortamenti giungeranno al termine del periodo di ammortamento o saranno ceduti. Pertanto nel 2022 la perdita operativa coincide con l’ebitda (1,2 milioni), ed è scesa del 44,6% rispetto ai 2,2 milioni del 2021. Poco rilevante il saldo negativo della gestione finanziaria, peggiorato però da 68.000 a 101.000 euro. Al 31/12/2022 la società evidenziava un indebitamento finanziario netto di 1,4 milioni a fronte di una liquidità netta di 337.000 euro a fine 2021 per effetto dell’assorbimento della liquidità da parte della gestione operativa. La perdita ante imposte è comunque scesa del 41,8% a 1,3 milioni; dopo un effetto fiscale positivo passato da 269.000 a 365.000 euro, la perdita netta è infine diminuita del 51,8% a 951.000 euro.