Dovalue

RISULTATI 2022 – Ricavi stabili e utile in diminuzione nel 2022 per doValue. I ricavi sono rimasti sostanzialmente stabili a 560 milioni (-0,9%), ed in tale ambito quelli da servicing di asset NPL, UTP e REO sono diminuiti del 3% a 510,2 milioni, mentre per prodotto gli NPE sono scesi del 3% a 433,5 milioni e i REO del 7% a 76,6 milioni, escludendo l’apporto di Sareb (acquisita tra luglio e ottobre 2022) i ricavi complessivi risulterebbero in crescita dell’1% a 461,3 milioni. I ricavi da co-investimento sono diminuiti da 8,8 a 1,5 milioni e sono relativi a proventi riferiti ai titoli ABS delle due cartolarizzazioni Romeo SPV e Mercuzio Securitisation di cui doValue detiene il 5%, nel 2021 erano presenti anche plusvalenze da realizzo legate alla cartolarizzazione Relais (4 milioni) e alla cartolarizzazione greca Mexico. I ricavi da prodotti ancillari e attività minori sono invece saliti del 35% a 46,6 milioni. Il costo del personale è diminuito dell’1,1% a 224,1, in presenza del resto di un numero medio di dipendenti sceso da 3.238 a 3.228 unità. I costi per servizi sono diminuiti in maniera più consistente (-19,3% a 45,7 milioni) per i minori costi di gestione pratiche in mandato, in relazione ai minori incassi dalla rete esterna, e gli altri costi operativi sono risultati pari a 107,4 milioni (+3%). Nel 2022 sono compresi nelle spese degli oneri non ricorrenti pari a circa 3 milioni legati principalmente oneri legali e consulenze connesse a operazioni straordinarie (nel 2021 1,6 milioni relativi al perfezionamento dell’integrazione di doValue Greece nonché al progetto preliminare di acquisizione di un servicer a Cipro). Così l’ebitda è salito del 2,7% a 182,5 milioni; su base rettificata sarebbe passato da 200,9 a 201,7 milioni. Gli ammortamenti sono diminuiti da 94,6 a 71,5 milioni e gli accantonamenti da 5,6 a 4,1 milioni; il 2022 ha poi evidenziato 4 milioni di altri proventi relativi a un indennizzo assicurativo. In ogni caso l’ebit è balzato da 68,9 a 111 milioni; il saldo negativo della gestione finanziaria è peggiorato, scendendo da 22,3 a 49,8 milioni per l’effetto delle passività finanziare valutate al fair value con impatto a CE (21,6 milioni) relative alla valutazione dell’earn-out dovuto da doValue a Eurobank per l’acquisizione di doValue Greece. Al 31/12/2022 il gruppo evidenziava un indebitamento finanziario netto di 546,3 milioni, in aumento rispetto ai 476,3 milioni di fine 2021. L’utile ante imposte è così passato da 46,7 a 61,2 milioni e, dopo imposte passate da 13,5 a 34,7 milioni per l’effetto negativo delle imposte anticipate e differite (10,8 milioni) e l’imputazione a terzi di una quota di utile di competenza per circa 10 milioni, l’utile netto è risultato pari a 16,5 milioni il 30,5% in meno rispetto ai 23,7 milioni di fine 2021. Non considerando gli elementi non ricorrenti in entrambi gli esercizi, l’utile netto sarebbe passato da 50,7 a 50,6 milioni. Il dividendo ammonta a 0,6 euro per azione, in pagamento dal 10 maggio 2023.