Dovalue

RISULTATI 2022 – Chiusura in rosso nel 2023 per doValue a causa dell’incidenza fiscale. I ricavi sono scesi del 14% a 481,7 milioni (-4,6% escludendo Sareb), ed in tale ambito quelli da servicing di asset NPL, UTP e REO sono diminuiti del 17,7% a causa della performance negativa dell’Iberi (-43,9% soprattutto per la dismissione del portafoglio Sareb), oltre al calo dell’attività in Italia (-17,3%) e in Grecia (-4,9% per minori commissioni di cessione in quanto il 2022 aveva beneficiato dell’operazione Mexico). I ricavi da prodotti ancillari e attività minori sono invece balzati del 38,6% a 46,6 milioni. Il costo del personale è diminuito del 3,4% a 216,6 milioni, in presenza del resto di un numero medio di dipendenti passato da 3.228 a 3.186 unità. I costi per servizi si sono poi ridotti ben del 45,3% a circa 25 milioni e gli altri costi operativi del 18,9% a 87,1 milioni. In calo soprattutto i costi generali e amministrativi, le spese IT e quelle immobiliari. Nel complesso l’ebitda è sceso del 16,2% a circa 153 milioni; escludendo le voci non ricorrenti (in particolare oneri di consulenza per le acquisizioni) l’ebitda sarebbe sceso dell’11,4% ed escludendo Sareb del 3,9%. Ma gli ammortamenti sono balzati da 71,5 a 92,2 milioni (accantonamenti e svalutazioni sono invece passati da 8,1 a 7,9 milioni); ciò perché sono state effettuate rettifiche di valore di attività immateriali legate all’attività del gruppo nella regione Iberia. E così l’ebit si è ridotto del 43,2% a 63 milio