Enav

RISULTATI 2023 – Risultati in crescita nell’esercizio 2023 per ENAV. Il giro d’affari è infatti salito del 6,3% a 962,8 milioni per effetto del maggior traffico aereo gestito e delle commesse sul mercato estero. La componente di “balance” (meccanismo compensatorio sugli scostamenti tra il traffico aereo previsto nel piano tariffario e quello a consuntivo) è stata negativa per 28,1 milioni, con un parziale recupero grazie al “balance” positivo sull’inflazione derivante dall’effetto di tale componente rispetto alla previsione del Piano di Performance. Gli altri ricavi sono saliti del 4,1% a 48,5 milioni, ed in tale ambito i ricavi da mercato non regolamentato sono aumentati del 7,9% a 43,1 milioni, grazie alle attività svolte per la Qatar Civil Aviation Authority, per l’aviazione civile dell’Arabia Saudita e per la fornitura di sistemi tecnologici all’aviazione di Taiwan e dell’India. I costi per consumi di materie prime (poco rilevanti) sono saliti del 4% a 8,3 milioni; il costo del personale è aumentato del 4,5% a 568,3 milioni (in presenza di un numero di dipendenti passato da 4.185 a 4.254 unità, oltre alla dinamica salariale e al volume di traffico aereo gestito che ha inciso sulla parte variabile della retribuzione, con un maggior ricorso agli straordinari per il personale operativo). I costi per servizi si sono attestati a 146,8 milioni (+2,7%), per effetto della contribuzione a Eurocontrol, mentre gli altri costi operativi (poco rilevanti) sono saliti del 13,8% a 5,4 milioni, e gli incrementi di immobilizzazioni per lavori interni sono passati da 27,6 a 28,9 milioni. Complessivamente l’ebitda è aumentato del 10,9% a 311,4 milioni; dopo ammortamenti in lieve aumento da 126,4 a 128,5 milioni (e gli accantonamenti sono passati da circa 6 a 10,2 milioni), l’ebit ha raggiunto 172,7 milioni (+16,4%). Il saldo negativo della gestione finanziaria è però decisamente peggiorato da 551.000 euro a 11,2 milioni. Al 31/12/2023 il gruppo evidenziava però un indebitamento finanziario netto di 322,3 milioni, in diminuzione rispetto ai 407,8 milioni di fine 2022 grazie alla dinamica positiva del cash flow, che ha più che compensato i maggiori pagamenti al personale dovuti al rinnovo del CCNL. Comunque l’utile ante imposte è salito del 9,2% a 161,4 milioni e, dopo imposte per 48,7 milioni (tax rate in aumento dal 29,3% al 30,2%) e l’imputazione a terzi di una quota di perdita di competenza passata da 507.000 a 211.000 euro, si è giunti a un utile netto di 112,9 milioni, il 7,5% in più rispetto ai 105 milioni al 31/12/2022. Il dividendo ammonta a 0,23 euro per azione, in pagamento dal 29 maggio 2024.