Eni

RISULTATI 2022 - L’esercizio 2023 si chiude con risultati in flessione per il gruppo ENI. Infatti i ricavi caratteristici relativi ai dodici mesi sono scesi del 29,3% a 93.717 milioni, in presenza di un prezzo medio del Brent sceso del 18% (da 101,19 a 82,62 $ al barile), e di un cambio medio euro/$ passato da 1,053 a 1,081, con una produzione di idrocarburi pari a 1.655 milioni di boe/giorno. Dopo altri ricavi e proventi in diminuzione del 6,5% a 1.099 milioni, i ricavi complessivi sono passati da 133.687 a 94.816 milioni (-29,1%). I costi per acquisti di materie prime si sono ridotti del 31,9% a 57.777 milioni, mentre il costo del lavoro è aumentato del 4% a 3.136 milioni (in presenza di un numero di dipendenti passato da 32.188 a 33.142 unità), i costi per servizi sono saliti dell’11,7% a 11.512 milioni e gli altri costi operativi si sono ridotti ben del 34,4% a 4.796 milioni. Pertanto nel complesso l’ebitda è diminuito ben del 37,6% a 17.595 milioni; dopo ammortamenti in aumento da 7.205 a 7.479 milioni (e svalutazioni di attività materiali e immateriali anch’esse aumentate da 1.140 a 1.802 milioni), l’ebit è diminuito del 52,8% a 8.257 milioni; nel dettaglio il contributo del settore Esplorazione e Produzione è diminuito del 46% a 8.548 milioni, quello del Global Gas and LNG Portfolio è passato da 3.730 a 2.431 milioni (-35%), mentre quello di Enilive, Refining e Chimica è negativo per 1.397 milioni (positivo per 460 milioni nel 2022), in relazione ai dati della Chimica che riflette il calo della domanda, le incertezze del mercato e la pressione competitiva americana e asiatica, mentre il settore Plenitude e Power presenta un ebit negativo per 464 milioni (negativo per 825 milioni nel 2022). Il saldo negativo della gestione finanziaria è migliorato, scendendo da 574 a 218 milioni, in presenza però al 31/12/2023 di un indebitamento finanziario netto in aumento a 16.235 milioni contro gli 11.977 milioni di fine 2022. Il flusso di cassa netto da attività operative è stato di 15.119 milioni (17.460 milioni nel 2022), incusi 2.255 milioni di dividendi distribuiti principalmente da Azule Energy, Adnoc RandT e Var Energi, e gli investimenti tecnici e in partecipazioni del periodo sono ammontati a 9.160 milioni (8.243 milioni nel 2022), mentre il flusso di cassa netto ante variazione circolante al costo di rimpiazzo adj è ammontato a 16.498 milioni (20.380 milioni nel 2022). Il risultato positivo da partecipazioni è inoltre sceso da 5.113 a 2.189 milioni. In ogni caso l’utile ante imposte si è ridotto del 53,6% a 10.228 milioni e, dopo imposte per 5.370 milioni (tax rate in aumento dal 36,7% al 52,5%) e una quota di utile di terzi passata da 74 a 89 milioni, l’utile netto è sceso a 4.771 milioni, il 65,6% in meno rispetto ai 13.887 milioni al 31/12/2022. Il dividendo complessivo del 2023 è stato di 0,94 euro per azione, pagato in 4 tranches di cui due da 0,24 euro pagate il 20/9/2023 e il 20/3/2024 e due da 0,23 euro pagate il 22/11/2023 e il 22 maggio 2024.