Eurotech

RISULTATI 2023 – Margini in rosso fin dall’ebit per Eurotech nell’esercizio 2023. I ricavi si sono attestati a 93,8 milioni (-0,5%, ma +3,6% a cambi costanti; considerando però che nel 2022 la controllata tedesca InoNet era presente solo nell’ultimo trimestre, la flessione a cambi costanti è stata del 14,7%). Al netto dei fatturati intercompany, il giro d’affari negli Stati Uniti è passato dal 42,1% al 26,5% del totale, quello in Giappone dal 30,4% al 28,2% e quello in Europa dal 27,5% al 45,3% soprattutto per effetto del consolidamento di InoNet. Gli altri proventi, poco rilevanti, sono passati da 214.000 a 883.000 euro. La variazione delle rimanenze è passata da un valore positivo per 1,6 milioni a uno negativo per 2 milioni. I costi per consumi di materie prime sono scesi ben dell’11,6% a 47,3 milioni, ma quelli del personale sono aumentati del 12,5% a 26,4 milioni, in presenza di un numero medio di dipendenti passato da 348 a 392 unità a seguito dell’ingresso di InoNet. I costi per servizi si sono attestati a 14,7 milioni (sostanzialmente stabili), mentre gli altri costi operativi sono diminuiti del 4,5% a 1,6 milioni. Gli incrementi di immobilizzazioni per lavori interni sono passati da 3,5 a 2,7 milioni. Nel complesso l’ebitda è sceso del 15,7% a 5,3 milioni (su base rettificata degli oneri non ricorrenti, sarebbe passato da 7,2 a 5,5 milioni, -23%; gli oneri 2022 erano relativi all’acquisizione di InoNet e nel 2023 alla riduzione della struttura operativa del business embedded legacy negli USA). Dopo ammortamenti quasi invariati a 5,6 milioni (ma nel 2023 vi sono stati accantonamenti per 2,1 milioni), si è passati da un utile operativo di 652.000 euro a una perdita operativa di 2,4 milioni. Il saldo positivo della gestione finanziaria, poco rilevante, è però migliorato, salendo da 38.000 a 787.000 euro; al 31/12/2023 il gruppo evidenziava un indebitamento finanziario netto di 20,6 milioni, in aumento rispetto ai 14,5 milioni di fine 2022, soprattutto a seguito dell’incremento del circolante da 19,9 a 23,9 milioni. Si è quindi passati da un utile ante imposte di 690.000 euro a una perdita ante imposte di 1,7 milioni e, dopo imposte passate da 2,3 a 1,5 milioni, la perdita netta è infine balzata da 1,6 a 3,1 milioni (+92,6%).