Gvs

Risultati 2023 - Forte crescita dei risultati fino all’ebit nell’esercizio 2023 per GVS, ma la parte bassa del conto economico è stata penalizzata dagli oneri finanziari. I ricavi caratteristici sono saliti del 9,6% a 424,7 milioni; in tale ambito quelli relativi alla divisione Healthcare and Lifesciences sono balzati del 24,8% grazie alle acquisizioni di STT e Haemotronic, che hanno più che compensato la contrazione dei business Healthcare Air and Gas (-1,9% a 29,5 milioni) e Laboratory (-7,2% a 31,6 milioni). In flessione del 13,6% anche i ricavi della divisione Energy and Mobility per effetto del de-stocking da parte della clientela soprattutto nel settore Sport and Utility, mentre il fatturato della divisione Health and Safety è salito dell’8,9% per le migliori dinamiche settoriali e le maggiori sinergie commerciali con il gruppo RFB, acquisito a settembre 2021. Gli altri ricavi, poco rilevanti (riferiti a contributi in conto esercizio, recuperi di costi, rimborsi assicurativi e plusvalenze da alienazioni), sono però balzati del 71,5% a 7,6 milioni. I costi per consumi di materie prime sono aumentati solo del 2,2% a 144,2 milioni, quelli del personale del 6,7% a 131,8 milioni (pur in presenza di un numero medio di dipendenti passato da 5.533 a 4.386 unità) ed i costi per servizi del 4% a 56,7 milioni. Gli altri proventi, di scarso ammontare, sono però balzati del 29,6% a 6,9 milioni. L’ebitda è così balzato del 37,6% a 92,8 milioni; su base normalizzata degli oneri non ricorrenti, sarebbe salito del 20,3% a 95,1 milioni. Dopo ammortamenti in aumento da circa 38 a 44,1 milioni (per l’ampliamento del perimetro del gruppo) e svalutazioni passate da 506.000 a 594.000 euro, l’ebit ha raggiunto 48 milioni (+65,9%); su base normalizzata l’incremento sarebbe stato del 23,1% a 67,4 milioni. Ma da un saldo positivo della gestione finanziaria di 5,7 milioni si è passati a un saldo negativo per ben 29,7 milioni (va ricordato che il 2022 aveva beneficiato di proventi su cambi per 14,4 milioni mentre nel 2023 vi sono stati oneri su cambi per 10,7 milioni). Al 31/12/2023 il gruppo evidenziava però un indebitamento finanziario netto di 328,8 milioni, in diminuzione rispetto ai 375,5 milioni di fine 2022; ciò grazie a un cash flow operativo positivo per 96,6 milioni e una riduzione del circolante di 20,1 milioni, e nonostante un capex di 28,2 milioni. L’utile ante imposte è pertanto sceso del 47,1% a 18,3 milioni (non considerando l’effetto cambi e su base normalizzata sarebbe passato da 63 a 40,8 milioni), e dopo imposte per 4,7 milioni (tax rate in diminuzione dal 30,3% al 25,5%), l’utile netto è ammontato a 13,6 milioni, il 43,4% in meno rispetto ai 24,1 milioni al 31/12/2022.