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RISULTATI 2023 - Brillanti risultati nell’esercizio 2023 per IVS Group. Difatti il giro d’affari complessivo è balzato del 34% a 726,1 milioni (+35,5% a 689,4 milioni per i ricavi caratteristici e +10,2% a 36,8 milioni per gli altri proventi) anche per effetto dell’integrazione di Liomatic e GeSA. Le attività di gestione vending hanno evidenziato un incremento dei ricavi del 24,3% a 562,3 milioni, di cui 463,4 in Italia (344,8 nel 2022), 49,9 in Francia (38,6 nel 2022), 37,3 in Spagna (30,2 nel 2022) e 11,8 in altri mercati europei (3,8 nel 2022). Il settore delle attività di rivendita, derivante dalle acquisizioni del 2022, ha visto balzare i ricavi del 97,9% a 131,6 milioni, e analogamente il settore delle attività Ho.Re.Ca. ha visto più che raddoppiare il contributo da 10,4 a 21,7 milioni. La divisione Coin ha infine visto salire i ricavi del 38,5% a 40,3 milioni grazie al successo della app di pagamento CoffeecApp (oltre 1,2 milioni di utenti registrati e 416.000 utenti attivi). Il prezzo medio delle erogazioni nel vending (al netto dell’IVA) è stato di 52,5 centesimi, a fronte di 50,46 centesimi nel 2022; nel 2023 il numero totale di erogazioni è stato pari a 991,5 milioni (827,2 milioni nel 2022). I costi per consumi di materie prime sono però aumentati in misura superiore ai ricavi (+52,2% a 262,1 milioni), mentre inferiore è stato l’incremento del costo del personale (+28,2% a 183,5 milioni, in presenza del resto di un numero di dipendenti passato da 3.953 a 4.199 unità). Analoga situazione per i costi per servizi (+20,8% a 72,5 milioni) e per gli altri costi operativi (+24,2% a 94,3 milioni). E così l’ebitda è balzato del 24,7% a 113,5 milioni (su base rettificata sarebbe passato da 92,1 a 116,2 milioni, +26,2%). Dopo ammortamenti in aumento da 69,1 a 80,3 milioni per l’allocazione di elementi emersi dalle acquisizioni, l’ebit ha raggiunto 33,2 milioni (+51,6%; su base rettificata sarebbe passato da 23 a 35,9 milioni, +56,1%). Il saldo negativo della gestione finanziaria è lievemente migliorato da 15,2 a 14,2 milioni. Al 31/12/2023 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 450,7 milioni, pressochè in linea con i 419,3 milioni di fine 2022; nel corso dell’esercizio sono stati effettuati pagamenti per acquisizioni per 6 milioni e per 11 milioni per acquisizione di quote di minoranza, oltre a investimenti tecnici netti per 56,2 milioni e al pagamento di un monte dividendi di 10,4 milioni. L’utile ante imposte è così più che raddoppiato da 6,8 a 19 milioni e, dopo imposte per 1,4 milioni (tax rate 2023 del 7,5%, a fronte di un effetto fiscale per 855.000 euro nel 2022) e l’imputazione a terzi di una quota di utile di competenza quasi invariata a 1,4 milioni, si è giunti a un utile netto di 16,2 milioni, a fronte di 6,2 milioni al 31/12/2022. A seguito di un accordo tra l’azionista di riferimento IVS Partecipazioni e il gruppo Lavazza, sarà lanciata su IVS Group un’OPA volontaria per delisting a 7,15 euro per azione e dal 2027 sono previste opzioni di acquisto/vendita in base alle quali Lavazza potrà acquisire il controllo della società.