Luve

RISULTATI 2022 - Anno record anche il 2022 per LU-VE, che dal 21 settembre ha fatto il suo ingresso nel segmento STAR di Borsa Italiana. Il giro d’affari complessivo è infatti salito del 25,7% (+23,8% a cambi costanti) a 491,2 milioni, crescita dovuta per il 16,8% all’aumento dei prezzi di listino e per la rimanente parte ai maggiori volumi venduti e al miglioramento del mix produttivo. In tale ambito il fatturato della business unit Components è salito del 26,1% a 347,5 milioni, trainato dalle applicazioni per il condizionamento dell’aria specie per i data center e per le pompe di calore, oltre alle applicazioni “mobili”; quello della business unit Cooling Systems è salito del 24% a 257,5 milioni soprattutto grazie alle applicazioni di Industrial Cooling e ai data center. Il 78,2% dei ricavi è stato generato in Europa (+26,6% a 473,2 milioni; bene in particolare Germania e Finlandia, ma anche l’Italia è cresciuta del 32,2% con il contributo della neo-acquisita Refrion Srl); segue il continente americano con un balzo dei ricavi pari al 77%, mentre nei Paesi dell’ex Unione Sovietica vi è stato un calo delle vendite del 14,4% a seguito della guerra in Ucraina. I costi per consumi di materie prime sono saliti in misura superiore al fatturato (+29,2% a 333,2 milioni), così come i costi per servizi (+28,3% a 79,5 milioni) e gli altri costi operativi, poco rilevanti (+31,5% a 5,7 milioni). Minore l’incremento del costo del personale (+17,7% a 125,6 milioni, pur in presenza di un numero di dipendenti passato da 4.149 a 4.058 unità). Nel complesso l’ebitda è salito del 22% a 74,8 milioni; su base rettificata degli oneri non ricorrenti (nel 2022, 3 milioni di bonus straordinario ai dipendenti e 0,7 milioni di costi relativi all’acquisizione di Refrion Srl), l’ebitda sarebbe aumentato del 29,6% a 78,8 milioni, con un contributo di 16 milioni dei volumi aggiuntivi e di 2 milioni dell’aumento del listino prezzi al netto della crescita dei costi di produzione. Dopo ammortamenti in aumento da 30,1 a 32,7 milioni, l’ebit ha raggiunto 42,1 milioni (+37,8%). Escludendo gli ammortamenti derivanti dalle acquisizioni, l’ebit sarebbe stato pari a 50,1 milioni. Il saldo positivo della gestione finanziaria è passato da soli 68.000 euro a 7,5 milioni, grazie alla variazione positiva del fair value dei contratti di copertura gestionale dei finanziamenti, oltre all’effetto positivo della gestione cambi. Al 31/12/2022 il gruppo evidenziava un indebitamento finanziario netto di 121,9 milioni, in aumento rispetto ai 142,3 milioni di fine 2021, in presenza di investimenti per 36,7 milioni, distribuzione di dividendi per 8,2 milioni, un incremento del circolante per 38,1 milioni e acquisizioni per 14,6 milioni, mentre il cash flow operativo è stato positivo per circa 57 milioni. Il 2022 ha poi beneficiato di una plusvalenza di 9,5 milioni derivante dalla cessione di Tecnair LV. L’utile ante imposte è così balzato del 92,8% a 59 milioni; dopo imposte per circa 10 milioni (tax rate in diminuzione dal 19,1% al 16,9%) e al netto di una quota di utile di competenza di terzi passata da poco più di 1 milione a 1,35 milioni, si è giunti a un utile netto di 47,7 milioni, oltre il doppio rispetto ai 23,7 milioni al 31/12/2021. Il dividendo ammonta a 0,38 euro per azione, in pagamento dal 10 maggio 2023.