Mediobanca

RISULTATI DI BILANCIO AL 30/6/2022 - Mediobanca chiude positivamente l’esercizio al 30 giugno 2022. Il margine di interesse è salito del 5,4% a 1.494,3 milioni, grazie al sostenuto andamento del Consumer (+6,3% a 934,3 milioni), con erogato e stock tornati a livelli pre-Covid oltre a un beneficio di 17 milioni della revisione della sentenza Lexitor; bene anche il Wealth Management (+4,8% a 294,6 milioni), mentre il Corporate and Investment Banking è sceso del 2% a 281,1 milioni a seguito del venir meno di componenti non ricorrenti ma anche dell’ulteriore contrazione degli spread di impiego e il deleverage dell’attività di acquisto NPL a seguito della decisione di estendere le regole del Calendar Provisioning anche a questa asset class. Il dato negativo delle Holding Functions è peggiorato da 47,4 a 50,6 milioni a seguito dell’elevata liquidità e l’azione volta a stabilizzare il beneficio del TLTRO lungo la durata del programma (2,5 anni). Le commissioni nette sono salite del 14,1% a 668 milioni, ed in particolare il contributo del Wealth Management è balzato del 25,5% a 421,6 milioni e quello del Corporate and Investment Banking è salito dell’8,8% a 346,1 milioni, con la componente ricorrente Wealth Management in aumento del 28% a 322 milioni e le fees up-front da collocamento passate da 40 a 57 milioni per le numerose iniziative di private markets (in particolare BlackRock). Il Corporate and Investment Banking ha visto un incremento dell’advisory pari al 24,6% a 158,8 milioni, con un contributo di Messier et Associés pari a 64 milioni e una crescita del lending da 50,5 a 61,2 milioni. Così, il margine di intermediazione primario è aumentato del 7,6% a 2.193,8 milioni. Ma i ricavi della gestione finanziaria si sono ridotti ben del 64,7% a 109,2 milioni, in quanto per l’instabilità dei mercati e minori realizzi sui titoli del banking book il risultato netto dell’attività di negoziazione è passato da un valore positivo per 83,9 milioni a uno negativo per 84,8 milioni. Così il margine della gestione finanziaria e assicurativa si è attestato a 2.302,9 milioni (-1,9%); ma dato che le rettifiche per deterioramento crediti e altre attività finanziarie sono diminuite da 270,5 a 206,2 milioni (minori rettifiche nei comparti Consumer e Wealth Management che hanno beneficiato di indicatori di rischio e performance di recupero positivi anche nel mutato senario macroeconomico), il risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa è rimasto quasi invariato (+0,9% a 2.096,7 milioni). I costi operativi sono però aumentati del 7,6% a 1.297,7 milioni, ed in particolare il costo del personale del 5,5% a 671,5 milioni, in presenza del resto di un numero di dipendenti passato da 4.921 a 5.016 unità soprattutto per il consolidamento di Bybrook, oltre alla necessità di retention nel Wholesale e in particolare nell’Investment Banking. Anche le altre spese amministrative sono aumentate del 6,3% a 640,6 milioni, a seguito delle iniziative per l’ammodernamento tecnologico (lancio della nuova App CBI e della piattaforma Advisory/Front-end Banker della divisione Private), oltre alla ripresa delle trasferte e delle attività di rappresentanza. Pertanto il risultato operativo netto è sceso dell’8,3% a 799 milioni. Ma l’apporto delle società consolidate a equity (Assicurazioni Generali) è balzato del 32,2% a 359,3 milion e, inoltre, le altre rettifiche di valore (valorizzazione dei fondi seed e private equity alle ultime quotazioni/NAV disponibili) sono scese da 62,5 a soli 3,7 milioni. Sicchè l’utile ante imposte è salito del 7,5% a 1.161,6 milioni; e dopo imposte per 252 milioni (tax rate in diminuzione dal 25,1% al 21,7%) ed al netto di una quota di utile di competenza di terzi passata da 1,6 a 2,7 milioni, si è giunti a un utile netto di 907 milioni, il 12,3% in più rispetto agli 807,6 milioni al 30/6/2021. Il dividendo ammonta a 0,75 euro per azione, in pagamento dal 23 novembre 2022. Al 30/6/2022 il CET1 ratio phased-in era pari al 15,7%, e sconta già il pay-out del 70%, mentre quello fully loaded era pari al 14,5% (senza Danish Compromise con la deduzione integrale di Assicurazioni Generali e con l’applicazione integrale dell’effetto FTA IFRS 9).