STATO PATRIMONIALE |
Crediti verso la clientela | 824.928 | 1.389.387 | 1.088.685 | 1.107.244 |
Crediti verso banche | 404.261 | 414.000 | 507.024 | 561.209 |
Attivita finanziarie totali | 0 | 682 | 0 | 730 |
Attivo Fruttifero | 1.229.189 | 1.804.069 | 1.595.709 | 1.669.183 |
TOTALE ATTIVO | 5.914.569 | 5.452.565 | 5.288.293 | 5.186.712 |
a) Patrimonio Netto di Gruppo | 1.406.462 | 1.253.898 | 1.317.478 | 464.344 |
b) Patrimonio Netto di Pertinenza di Terzi | 6.877 | 6.266 | 7.072 | 6.562 |
c) Fondo TFR | 14.552 | 15.079 | 14.528 | 14.084 |
d) Passività Fiscali | 129.766 | 140.575 | 131.896 | 163.180 |
e) Fondi per Rischi e Oneri | 27.518 | 41.857 | 31.967 | 46.552 |
f) Raccolta Fiduciaria | 3.807.304 | 3.198.508 | 3.140.389 | 3.716.834 |
di cui: Debiti verso clientela | 245.968 | 385.262 | 369.303 | 354.249 |
di cui: Titoli in circolazione | 0 | 0 | 0 | 0 |
di cui: Debiti verso banche | 2.300.442 | 1.590.658 | 1.952.072 | 792.896 |
g) Passività finanziarie totali | 0 | 54.563 | 0 | 19.711 |
MASSA AMMINISTRATA | 5.392.479 | 4.710.746 | 4.643.330 | 4.431.267 |
TOTALE PASSIVO | 5.914.569 | 5.452.565 | 5.288.293 | 5.186.712 |
CONTO ECONOMICO |
MARGINE INTERESSE | -30.110 | -103.970 | -165.507 | -34.101 |
COMMISSIONI NETTE | 432.420 | 470.299 | 995.429 | 578.830 |
MARGINE INTERMEDIAZIONE PRIMARIO | 402.310 | 366.329 | 829.922 | 544.729 |
a) Dividendi e Proventi Simili | -3.089 | -4.386 | -8.685 | -5.470 |
b) Risultato Netto Attività di Negoziazione | 0 | 0 | 0 | 0 |
c) Risultato Netto Attività di Copertura | 0 | 0 | 0 | 0 |
B) UTILE (PERDITA) DA CESSIONE O RIACQUISTO | 0 | 0 | -7.526 | -265 |
a) Risultato netto attività valutate a fair value | 0 | 0 | 0 | 0 |
RICAVI GESTIONE FINANZIARIA (A+B+C) | -2.990 | -9.684 | -16.211 | -5.735 |
MARGINE GESTIONE FINANZIARIA E ASSICURATIVA | 399.320 | 356.645 | 813.711 | 538.994 |
RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER DETERIORAMENTO DI: | -5.278 | -1.811 | -6.239 | 100 |
RISULTATO NETTO GESTIONE FINANZIARIA E ASSICURATIVA | 394.042 | 354.834 | 807.472 | 539.094 |
a) Spese Amministrative | 249.368 | 318.205 | 614.737 | 376.399 |
di cui: Spese per il Personale | 85.942 | 129.794 | 223.721 | 105.444 |
b) Rettifiche di Valore su Attività Materiali | -28.599 | -27.742 | 0 | 0 |
c) Rettifiche di Valore su Attività Immateriali | -54.864 | -42.571 | -155.817 | -84.434 |
d) Accantonamenti per Rischi e Oneri | 275 | 590 | 6.455 | -14.353 |
e) Altri Proventi (Oneri) di gestione | -1.486 | -2.548 | -2.056 | -264 |
COSTI OPERATIVI | 334.042 | 390.476 | 766.155 | 475.450 |
RISULTATO OPERATIVO NETTO | 60.000 | -35.642 | 41.317 | 63.644 |
a) Utili (Perdite) delle Partecipazioni | 0 | 0 | 0 | 0 |
c) Rettifiche di Valore dell'Avviamento | 0 | 0 | 0 | 0 |
d) Utili (Perdite) Cessione di Investimenti | -138 | -74 | -598 | 20.717 |
ALTRI PROVENTI (ONERI) | -138 | -74 | -598 | 20.717 |
IMPOSTE | 26.506 | -542 | 4.180 | 40.247 |
UTILE (PERDITA) NETTO DEL PERIODO | 33.093 | 58.449 | 136.086 | 36.683 |
UTILE (PERDITA) DI PERTINENZA DI TERZI | 449 | 25 | 920 | 778 |
UTILE (PERDITA) NETTO DEL GRUPPO | 32.644 | 58.424 | 135.166 | 35.905 |
Commento
RISULTATI AL 30 GIUGNO 2020 - Nel primo semestre 2020 i risultati di Nexi hanno risentito della situazione economica creatasi a seguito della pandemia da Covid-19. Il margine di interesse, non particolarmente significativo data l’attività svolta, è rimasto negativo ma il valore è sceso da circa 104 a 30,1 milioni (-71%). Anche le commissioni nette sono però scese da 470,2 a 432,4 milioni, ed in tale ambito i ricavi da Merchant Services and Solutions sono scesi del 13,7% a 243,9 milioni, ed hanno risentito di un mix sbilanciato, durante il periodo del lockdown, verso i large merchants rispetto alle PMI; quelli da Cards and Digital Payments sono scesi del 4,1% a 180,1 milioni e sono stati negativamente influenzati dalla forte riduzione di turisti italiani all’estero e dai minori volumi di carte commercial, e quelli da Digital Banking Solutions si sono ridotti del 2,3% a 54,6 milioni, con un impatto più contenuto dalle misure di lockdown. Nel complesso il margine di intermediazione primario, per il minor peso negativo del margine di interesse, è passato da 366,3 a 402,3 milioni (+9,8%). Poco rilevante il risultato della gestione finanziaria, che è rimato negativo ma è migliorato scendendo da 9,7 a circa 3 milioni. Così il margine della gestione finanziaria e assicurativa è salito da 356,6 a 399,3 milioni (+12%). Modesto ammontare, data l’attività svolta, anche per le rettifiche di valore, peraltro salite da 1,8 a 5,3 milioni; ne è derivato un risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa in aumento da 354,8 a 394 milioni (+11,1%). I costi operativi sono poi diminuiti del 14,5% a 334 milioni, ed in particolare quelli del personale si sono ridotti ben del 33,8% a 85,9 milioni, in presenza di un numero di dipendenti passato da 2.010 a 1.945 unità; peraltro la diminuzione è per lo più dovuta a oneri derivanti da accordi di stock grant in discesa da 42,6 a 8,4 milioni. Anche i costi diversi da quello del personale sono scesi del 13,3% a 163,4 milioni, grazie al piano di contenimento costi di oltre 100 milioni annunciato il 12 maggio 2020 e finalizzato a mitigare l’impatto del Covid-19 sull’ebitda e sul cash flow, prevedendo tra l’altro la ripianificazione di alcuni progetti e investimenti meno strategici. Nel primo semestre è stato completato il 27% del piano di contenimento costi complessivo (il 55% della parte relativa ai costi variabili e semi-variabili legati a volumi/attività ed il 46% di quello relativo alle spese amministrative e ai costi di trasformazione), ed il capex è ammontato a 62 milioni di cui 22 relativi a progetti di trasformazione e innovazione straordinaria (ne residuano circa 120 milioni da effettuarsi nei prossimi esercizi) e 40 a innovazione ordinaria, che ogni anno ammonta all’8% - 10% dei ricavi. La diminuzione è stata per più conseguita nell’ambito delle prestazioni di terzi, delle manutenzioni, delle spese legali, notarili e consulenziali e del materiale promozionale e premi per concorsi. Il risultato operativo netto è quindi passato da un valore negativo per 35,6 milioni a uno positivo per 60 milioni. Dopo altri oneri (poco rilevanti) in aumento da 74.000 a 138.000 euro, si è passati da una perdita ante imposte di 35,7 milioni a un utile ante imposte di 59,9 milioni. Dopo imposte per 26,5 milioni (tax rate del 44,3%; nel primo semestre 2019 vi era stato un effetto fiscale positivo per 542.000 euro), perdite di attività in dismissione per 263.000 euro e l’imputazione a terzi di una quota di utile di competenza per 449.000 euro, si è giunti a un utile netto di 32,6 milioni. Ma il primo semestre 2019 aveva beneficiato di utili di attività in dismissione per ben 93,6 milioni, e di conseguenza l’utile netto è passato da 58,4 a 32,6 milioni (-44,1%). Il 30 giugno 2020 è stata data esecuzione dalla transazione, siglata in data 19 dicembre 2019, relativa all’acquisizione delle attività di merchant acquiring del gruppo Intesa Sanpaolo. In sostanza, Nexi Payments ha acquistato le relazioni commerciali con i merchant, sia nell’ambito dell’attività di acquiring dei circuiti tradizionali ed alternativi che di gestione terminali POS. La transazione è avvenuta tramite conferimento del ramo d’azienda acquiring del gruppo Intesa Sanpaolo in Nexi Payments per un controvalore definito in 1 miliardo, che corrisponde all’aumento di patrimonio netto della società conferitaria. L’accordo siglato con il Gruppo Intesa rientra nell’ambito di una partnership di lunga durata in base alla quale Intesa Sanpaolo, sulla base di un Master and Distribution Agreement siglato tra le parti, distribuirà i servizi di acquiring di Nexi. Al 30 giugno 2020, il processo di allocazione del prezzo era ancora provvisorio e verrà completato entro il primo semestre 2021; riguarderà principalmente la valorizzazione dei contratti con la clientela. Inoltre il contratto prevede un meccanismo di earn-out commisurato alla redditività futura che rappresenta ai fini IFRS 3 una contingent consideration il cui valore iniziale, pari al fair value, verrà stimato in sede di completamento della Purchase Price Allocation. L’operazione di conferimento è stata contabilizzata, nel rispetto di quanto previsto dall’IFRS 3, a partire dalla data di acquisizione (30 giugno 2020), con la conseguenza che gli effetti a conto economico derivanti dall’operazione si avranno a partire dal secondo semestre 2020. Si evidenzia che i costi sostenuti nel primo semestre 2020 per dare esecuzione alla transazione ammontavano a 17,2 milioni. Il 5 ottobre 2020 Nexi e SIA (società hi-tech europea leader nei servizi tecnologici e nelle infrastrutture di pagamento, controllata da Cassa Depositi e Prestiti tramite la controllata CDP Equity), hanno sottoscritto un memorandum of understanding avente a oggetto l’integrazione dei due gruppi da realizzarsi tramite la fusione per incorporazione di SIA in Nexi. La società nascente dalla fusione, che rimarrà quotata sul MTA, sarà una nuova PayTech italiana leader in Europa nel settore dei pagamenti digitali, con ricavi aggregati pro-forma 2019 per 1,8 miliardi e un ebitda aggregato pro-forma pari a un miliardo. Nell’ipotesi di perfezionamento dell’operazione di fusione per incorporazione di SIA in Nexi allo studio, sulla base di un rapporto di cambio per il quale gli azionisti di SIA riceveranno 1,5761 azioni Nexi per ogni azione SIA, gli attuali azionisti di SIA riceveranno una quota del 30% circa del capitale del nuovo gruppo, mentre gli attuali azionisti di Nexi ne manterranno il 70% circa. Il nuovo gruppo avrà da subito un flottante superiore al 40% del capitale sociale, a conferma della propria natura di public company, beneficiando al contempo del valore portato da un anchor investor come CDP. L’operazione è condizionata, tra l’altro, all’esito soddisfacente dell’attività di due diligence confirmatoria reciproca su Nexi e SIA, alle necessarie approvazioni degli organi societari delle parti coinvolte nell’operazione per la sottoscrizione di accordi vincolanti, all’assenza di obblighi di promuovere un’offerta pubblica di acquisto sulle azioni del nuovo gruppo, nonché all’ottenimento dei necessari consensi e autorizzazioni, sia di natura contrattuale, sia di natura regolamentare (inclusa l’autorizzazione da parte delle competenti autorità Antitrust e, ove applicabile, della Banca d’Italia). Le parti hanno l’obiettivo di completare l’operazione entro l’estate 2021. RISULTATI 2019 – Nexi, entrata a far parte dell’indice FTSE MIB il 24/6/2019, per effettuare il confronto con l’esercizio precedente ha elaborato un conto economico 2018 “restated”. In base a tali risultati, il margine di interesse (negativo) è peggiorato da 34,1 a 165,5 milioni; le commissioni nette però sono anch’esse aumentate da 578,8 a 995,4 milioni (+72%), dando luogo comunque a un balzo del margine di intermediazione primario pari al 52,4% (da 544,7 a 829,9 milioni). Il saldo della gestione finanziaria, poco rilevante, ha peggiorato il suo valore negativo da 5,7 a 16,2 milioni. Ne è derivato un balzo da 539 a 813,7 milioni (+51%) del margine della gestione finanziaria e assicurativa; dopo rettifiche di valore per 6,2 milioni il risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa è ammontato a 807,5 milioni (+49,8%). I costi operativi sono saliti in misura più che proporzionale, balzando da 475,5 a 766,2 milioni (+61,1%); in particolare le spese per il personale sono più che raddoppiate da 105,4 a 223 milioni (a fine 2019 i dipendenti erano 1.942), le altre spese amministrative sono salite del 38,6% a 375,5 milioni e gli ammortamenti sono balzati da 84,4 a 155,8 milioni. Così il risultato operativo netto è sceso del 35,1%, passando da 63,6 a 41,3 milioni. Il 2018 aveva beneficiato di utili da cessione investimenti per 20,7 milioni (perdite da cessione investimenti per 0,6 milioni nel 2019); l’utile ante imposte si è quindi più che dimezzato (-51,7% a 40,7 milioni). Il tax rate però si è ridotto dal 47,7% al 10,3%; il 2019 ha inoltre beneficiato di utili da attività in cessione per ben 99,5 milioni (perdite per 7,4 milioni nel 2018). Così l’utile netto è balzato da 35,9 a 130 milioni. Nessun dividendo in quanto l’utile è stato interamente destinato a riserva patrimoniale.Vista la significativa variazione di perimetro del gruppo Nexi, i dati 2018 sono stati inoltre ricalcolati su base pro-forma. Confrontando tali dati con quelli normalizzati del 2019, i ricavi netti complessivi sono saliti del 5,7%, passando da 930,6 a 984,1 milioni (+7,1% al netto della cessazione di alcuni contratti di rivendita hardware a zero margine); in particolare l’area Merchant Services and Solutions ha visto crescere i ricavi del 6,9% a 479 milioni (+8,1% al netto dei citati contratti hardware), in presenza di 3.548 milioni di transazioni (+11,1%) per un valore di 259,1 miliardi (+4%), incremento sostenuto dai volumi sui circuiti internazionali (+10,2%, e +20,6% per numero di transazioni gestite) ed anche dall’e-commerce (+19% in termini di valore delle transazioni). L’area Cards and Digital Payments ha visto crescere i ricavi del 7,4% a 387,4 milioni in presenza di 2.592 milioni di transazioni (+9,9%) per un valore di 204 miliardi (+3,7%); sui circuiti internazionali l’incremento è stato del 10,2% (+19,1% in termini di transazioni gestite). Invece l’area Digital Banking Solutions ha visto una flessione dei ricavi pari al 3,3% a 117,7 milioni (+1,8% al netto dei citati contratti hardware). I costi complessivi sono diminuiti del 4,9% a 481,6 milioni (-2,9% al netto dei citati contratti hardware), pur in presenza di un incremento del 7,3%, a 166,6 milioni, dei costi del personale. L’introduzione del principio contabile IFRS 16 ha avuto un effetto positivo sui costi pari a 13,6 milioni. L’ebitda è così balzato del 18,5%, passando da 424,1 a 502,5 milioni. Dopo ammortamenti e svalutazioni in aumento da 74,8 a 120,5 milioni per i significativi investimenti in software e sviluppi tecnologici (il capex 2019 è ammontato a 167 milioni di cui 65 relativi a progetti di trasformazione e innovazione straordinaria e 103 a innovazione ordinaria, oltre a investimenti in hardware in ATM e POS), nonché oneri finanziari (interessi netti) in discesa da 64,4 a 42,6 milioni, l’utile ante imposte normalizzato è passato da 285 a 339,4 milioni (+19,1%) e, dopo imposte per 115,8 milioni (tax rate in lieve aumento dal 33,6% al 34,1%), si è giunti a un utile netto normalizzato in aumento da 187,7 a 222,7 milioni (+18,7%). La riconciliazione tra utile netto normalizzato e valore reported evidenzia ammortamenti e svalutazioni pari a 157,8 milioni su base reported e 120,5 milioni su base normalizzata, dati questi che includono costi di trasformazione scesi del 60% a 51,9 milioni nel 2019 (il dato non comprende gli oneri sostenuti per l’IPO ed i proventi da attività di Mergers and Acquisitions), oneri finanziari netti pari a 159,9 milioni su base reported (includono una quota di interessi e commissioni generati dalla struttura del debito antecedente la quotazione in Borsa nonché gli oneri non ricorrenti legati al rimborso anticipato e rifinanziamento del debito pregresso) e 42,6 milioni su base normalizzata; pertanto l’utile ante imposte reported (inclusi i proventi da attività in dismissione) è pari a 141 milioni contro i 339,4 milioni del dato normalizzato e, di conseguenza, l’utile netto reported di 130 milioni si confronta con 222,7 milioni su base normalizzata.