Piaggio

RISULTATI 2022 – Volano i risultati di Piaggio nel 2022 e aumenta la remunerazione per gli azionisti. Il dividendo totale dell’esercizio è salito a 0,185 euro per azione (ben il 23% in più rispetto agli 0,15 euro per azione dell’anno prima), di cui il saldo di 0,10 euro per azione posto in pagamento il 26 aprile 2023, mentre l’acconto di 0,085 euro per azione è stato pagato il 21 settembre 2022. Il monte dividendi complessivo raggiunge 65,6 milioni.I ricavi delle vendite dell’esercizio sono infatti passati da 1.668,7 a 2.087,4 milioni (+25,1%), grazie al buon andamento di tutte le aree geografiche: EMEA ed Americas (+12,3%), Asia Pacific (+57,1%) e India (+40%), in presenza di un numero di veicoli venduti nel mondo incrementato da 536.000 a 625.000 unità (+16,7%). In particolare il numero di veicoli a due ruote venduti è passato da 449.700 a 516.200 unità (+14,8%) e i relativi ricavi della vendita sono incrementati del 23% a 1.683,8 milioni; questo dato include anche i ricambi e accessori i cui ricavi sono passati da 139,4 a 155,5 milioni. È migliorato soprattutto il mercato Asia Pacific in crescita del 57,1%, ma anche America (+42,7%) e EMEA (+10,3%), mentre risulta in diminuzione il mercato indiano (-5,3).Nel segmento scooter si registra l’incremento a doppia cifra delle vendite a livello mondiale (+14,3%), spinte principalmente dal brand Vespa (+30%) e crescono anche i volumi del segmento moto (+14,3%).I ricavi del settore veicoli commerciali si sono incrementati del 34,7% passando da 299,7 a 403,7 milioni (il dato include anche i ricambi e accessori i cui ricavi sono passati da 49,7 a 64 milioni), con un numero di veicoli passato da 86.300 a 109.300 unità (+26,6%). In termini geografici l’India segna un incremento del 40,2% dei volumi e del 58,1% del fatturato, mentre per l’area EMEA ed Americas i ricavi sono aumentati del 6% pur registrando un calo dei volumi.Parallelamente sono aumentati anche i costi operativi complessivamente pari a 1.940 milioni (+22,8%) e nel dettaglio crescono i costi per consumi di materie prime (+27,8% a 1.352,5 milioni), quelli per servizi (+14,4% a 295 milioni) e quelli del personale, saliti da 238,7 a 264,6 milioni (+10,8%), in presenza di un numero medio di dipendenti passato da 6.159 a 6.388 unità. Ne è derivato un Ebitda in miglioramento da 240,6 a 298,1 milioni (+23,9%= con un Ebitda margin pari al 14,3% (14,4% nel 2021). La gestione ha poi spesato gli ammortamenti, pari a 137,4 milioni (+8,6%), e le svalutazioni, passate da 1,4 a 2 milioni. L’Ebit è così balzato a 158,7 milioni, in crescita ben del 41%.Il saldo negativo della gestione finanziaria è peggiorato, salendo da 18,9 a 31,5 milioni, a fine 2022 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 368,3 milioni, in diminuzione rispetto ai 380,3 milioni al 31/12/2021, considerando che nell’esercizio sono stati sostenuti investimenti per 151,7 milioni (154,1 milioni del 2021).L’utile ante imposte si è così attestato a 127,2 milioni e, dopo imposte per 42,3 milioni (tax rate in discesa al 33,3% dal 35,9% del 2021), l’utile netto ha raggiunto 84,9 milioni, il 41,3% in più rispetto ai 60,1 milioni al 31/12/2021.