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RISULTATI 2022 – Risultati brillanti per Ferrari nell’esercizio 2022. Nell’anno i ricavi complessivi sono aumentati del 19% a 5.095 milioni, trainati da quelli per automobili e parti di ricambio (+21,5% a 4.341 milioni) grazie all’aumento dei volumi e al contributo delle personalizzazioni, mentre i ricavi da Motori sono diminuiti del 18% a 155 milioni per le minori consegne a Maserati, nell’approssimarsi della scadenza del contratto nel 2023. I ricavi da sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio sono per contro saliti dell’11% a 479 milioni, per il miglior posizionamento nel campionato di Formula 1 nell’anno precedente e per il contributo delle attività lifestyle, mentre sono scese le sponsorizzazioni. Gli altri ricavi, soprattutto riferiti ad attività di supporto, sono balzati del 54% a 120 milioni. Nel periodo le vetture consegnate alla rete sono passate da 11.155 a 13.221 (+19%); in particolare nell’area EMEA vi è stato un incremento dell’8% a 5.958 unità, in Cina continentale, Hong Kong e Taiwan del 73% a 1.552 unità, nel resto dell’area Asia Pacifico del 17% a 2.264 unità e nelle Americhe del 22% a 3.447 unità. Nella gamma prodotti sono compresi 9 modelli con motore a combustione interna e 3 ibridi (rispettivamente il 78% e il 22% delle consegne totali), e le consegne sono state trainate dalla fase di accelerazione della 296 GTB e dalla 812 Competizione, oltre al buon andamento della Portofino M e della famiglia SF90, parzialmente compensate dal calo della Ferrari Monza SP1 e SP2 le cui consegne sono terminate nel primo trimestre 2022.Pur in presenza di costi operativi saliti del 21,2% a 3.328 milioni, l’ebit ha raggiunto 1.227 milioni (+14,1%), considerando poi ammortamenti passati da 456 a 546 milioni l’ebitda è salito del 16% a 1.773 milioni. Gli oneri finanziari netti sono aumentati da 33 a 49 milioni e ne è derivato un utile ante imposte in crescita del 13% a 1.178 milioni; le imposte ammontano a 238 milioni (tax rate passato dal 20,1% al 20,3% circa e beneficia del Patent Box, dell’ACE e degli incentivi fiscali per le spese agevolate su ricerca e sviluppo e investimenti) e l’utile netto ha raggiunto 939 milioni (+13%). Al 31/12/2022 l’indebitamento finanziario netto del gruppo ammontava a 1.423 milioni e quello industriale a 207 milioni, il primo in aumento rispetto ai 1.286 milioni di fine 2021 mentre il secondo è sceso rispetto ai 297 milioni al 31/12/2021, inoltre sono stati effettuati investimenti per 806 milioni (737 milioni nel 2021) ed è stato effettuato un buy-back per 397 milioni.Per il 2023 il management del gruppo indica ricavi netti pari a circa 5,7 miliardi, un ebitda adjusted compreso tra 2,13 e 2,18 miliardi, un ebit adjusted compreso tra 1,45 e 1,50 miliardi, un utile diluito per azione compreso tra 6,0 e 6,2 miliardi e un free cash flow industriale fino a 0,9 miliardi. Queste indicazioni derivano da un positivo mix di prodotto e da un ricco portafoglio, ma anche dalle personalizzazioni e dalla produzione della Ferrari Daytona SP3.Infine nel 2022 è stata completata la prima tranche del programma di acquisto di azioni proprie e la società ha approvato una seconda tranche, iniziata il 2 dicembre 2022 e che terminerà il 26 giungo 2023; dall’1 al 31 gennaio 2023 sono state acquistate 123.760 azioni proprie per un controvalore di 26,8 milioni, e al 31 gennaio la società deteneva in proprio il 4,71% del capitale sociale. Agli azionisti spetta un dividendo di 1,810 euro per azione, in pagamento dal 5 maggio 2023.